Vengo svegliata dalla porta che si chiude. Sussulto ma quando mi rendo conto di essere rimasta a dormire sul divano in compagnia del cane, mi metto in piedi cercando di riprendere le scarpe e la borsa nel minor tempo possibile così da andare via.
Non posso restare qui.
Doveva essere solo un pisolino di venti minuti, e invece si è fatto buio.
Dopo una breve ricerca, sembrata durata ore, mi giro vedendolo appoggiato allo stipite della porta con le mani in tasca e un'espressione confusa. <Alla fine sei rimasta>
<No. Si...si, ma ora vado via> non appena gli passo di fianco, mi blocca la marcia allungando orizzontalmente il braccio.
<Dove credi di andare?> pur avendo il cuore il gola, provo a restare di ghiaccio
<A casa>
<È questa casa tua.>
<Non ti ho ancora dato una risposta. Non posso passare la notte con te. Tu non la conosci, è tanto dolce quanto determinata. Le è bastata sentire la voce di un uomo per spuntarmi dietro la porta. Mia madre potrebbe seriamente uccidermi per questa storia>
<Non lo permetterò. Se dovessi accettare, niente e nessuno potrà ferirti.> lo guardo fisso cercando di non dimenticare che le sue parole sono solo una recita e che l'unico che potrebbe farmi male, è proprio lui. Si schiarisce la voce come se volesse cancellare qualcosa di troppo <Comunque...se vuoi stare più tranquilla, posso parlarle io.>
<E cosa le vuoi dire? Io e vostra figlia stiamo insieme ma non preoccupatevi tanto è solo un gioco?>
<Esatto. Tranne che si tratta di "affari", questa parte la ometterei. Prima o poi dovrà saperlo.>
<No. È meglio che lo faccia io, credimi.>
<Come vuoi> la butta lì, senza dargli il minimo peso. Riesco ad accettarlo solo perché punta al cane che ancora dorme sul divano in pelle. Quando lo vedo incamminarsi nella sua direzione, mi rendo conto che sono stata zitta per troppo tempo, così riparto:
<Voglio precisare che sono rimasta solo perché dovevo fargli compagnia, visto che tu non ci sei stato per tutto il giorno.>
<Certo> ridacchia accarezzandolo
<Posso sapere perché hai scelto di chiamarlo proprio "Crux"?> gli chiedo, restando lontana.
<Vieni> Quando è calmo, tutto quello che ha attorno sembra prendere sfumature diverse. Dovrebbe passare più tempo ridendo. Mi fa cenno di andare in terrazza. Mi insospettisco, però lo seguo. <Crux è una costellazione molto piccola ma estremamente luminosa. Giace sulla Via Lattea australe. La disposizione delle sue stelle ricorda quella di una croce, per cui è facilmente riconoscibile.> mi piace fissare il movimento delle sue labbra mentre parla. È rilassante la sua voce, resterei così tutta la vita. Lui che parla mandandomi qualche occhiata, io ferma ad ascoltarlo. <A causa della sua luminosità e della sua forma inconfondibile, è spesso raffigurata nelle bandiere delle nazioni situate nell'emisfero australe, come l'Austria, il Brasile e la Nuova Zelanda, le quali l'hanno assunta come simbolo della loro posizione geografica.>
<Davvero?>
<M-mh...Inoltre, sembra che la croce sia stata descritta per la prima volta nel 1516: "così leggiadra e bella che nessun altro segno celeste vi può essere paragonato">
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➳𝑰𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒍𝒆[ᵁᶰ ᵃᵐᵒʳᵉ ˢᵗᵃᵐᵖᵃᵗᵒ ˢᵘˡˡᵃ ᵖᵉˡˡᵉ]
FanfictionThat way - Tate McRae Il posto sbagliato al momento sbagliato Evren Yilmaz, una ragazza che fin da piccola ha sempre amato sognare, vivere in un mondo tutto suo e vedere la vita con occhi completamente diversi dagli altri. È una ragazza semplice, un...