33_Inconsciamente

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È incredibile.
È incredibile e insopportabile.

Lo odio.

Gli è bastato sentire la voce di Engerek per tornare quel che era proprio sul più bello, proprio quando sembrava star iniziando a respirare.

<Perché hai risposto?> chiedo di slancio. Le parole mi sfuggono letteralmente di bocca. Per un attimo mi è sembrato di non avere più il controllo di me. Ruota di poco la testa per guardarmi, distraendosi dalla strada, ma non dice niente <Mi avevi promesso che per oggi niente stress, niente lavoro e, per le decisioni me ne sarei occupata io.>

<Ho cambiato idea> si limita a dire con una tale disinvoltura da farmi uscire il fumo dalle orecchie. Ma cosa mi aspettavo? Davvero credevo di poter fare affidamento su di lui? Davvero pensavo di poterlo tenere con me?

<Be', non è così che funzionano le promesse.>  brontolo incrociando le braccia al petto <Sei fortunato: spesso cambio idea su di noi, ma non ti lascio solo perché c'è qualcosa di meglio. E fidati, in giro c'è molto di meglio che un uomo stacanovista sempre arrabbiato e diffidente!> abbozza una risata. Stringe lo sterzo. E aumenta la velocità. <Non vedo l'ora che finisca questo mese>

<Non sei l'unica> resto in silenzio perché non so per quanto altro potrei trattenermi. Dopo qualche minuto, lo becco a guardarmi con la coda dell'occhio <Io non sono sempre arrabbiato...> questa volta a ridere ci penso io. Mi giro completamente verso di lui e lo osservo guidare con aria piuttosto pensierosa.

<Si che lo sei. Ti arrabbi quando qualcosa non va come vuoi. Ti arrabbi quando qualcuno ti si avvicina. Ti arrabbi quando qualcuno tocca le tue cose o ha semplicemente un'idea diversa dalla tua. Ti arrabbi continuamente!> porto lo sgaurdo alle sue mani <Guarda, anche adesso sei nervoso. Stringi quel volante come se volessi distruggerlo> ... <Tua madre dice che io non sono la donna giusta per te, me lo ripete ogni giorno> sorrido ripensando al messaggio che mi ha inviato qualche ora fa, subito dopo essermi messa alla guida della macchina di suo figlio. Proprio non gli va giù l'idea di Kerem con me. <ma non riesce a capire che neanche tu sei l'uomo giusto per me!> non mi guarda, anzi, si concentra sulla carreggiata come se fosse l'unica cosa a poterlo salvare dalla mia predica <Posso farti una domanda, Kerem?>

<Vuoi davvero il mio permesso?> presumo che sia un si.

<Hai sempre fatto quello che desideri?> per circa quattro secondi, mi sembra di aver gelato il mondo con queste semplici parole.

<Perché me lo chiedi? Hai qualche dubbio?> ancora con le sue domande! Ma cosa gli costa rispondermi si oppure no come farebbero tutte le persone normali?

<Penso che tu sia frenato. Penso che tu voglia qualcosa e ti senti bloccato> non risponde, non lo fa per tutto il tragitto. Non posso neanche capire cosa pensa chiuso in sè stesso. Tuttavia, appena arriviamo davanti alla Bürsin Corporation, un edificio gigantesco e moderno, dalla facciata bianca e contornato da un sottile bordo nero, blocca la portiera in modo che non possa uscire. Fisso l'entrata e non capisco perché mi abbia portata con sé. Fra i vari settori che ci sono qui dentro, c'è anche la casa editrice...che abbia voglia di liberarsi di me pubblicando il mio libro prima del previsto?

<Vorrei chiederti una cosa> questa si che è una novità. In quattro e quattro otto, mi riceve concentrata <Tu...Ehm...ecco, cosa...se qualcuno dovesse chiedertelo, tu cosa... insomma! Cosa pensi di me?>

<Non lo hai ancora capito?>

<Hai detto che non sono l'uomo giusto per te>

<Esattamente>

 ➳𝑰𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒍𝒆[ᵁᶰ ᵃᵐᵒʳᵉ ˢᵗᵃᵐᵖᵃᵗᵒ ˢᵘˡˡᵃ ᵖᵉˡˡᵉ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora