Sincerità

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L'isolamento non ha dato i suoi frutti. Continuo ad avere paura e sopratutto fame. Mi sto rifiutando di mangiare per adesso, non so di chi fidarmi. Voglio solo capire cosa è successo ad Hoseok. Sto consumando quei dannati libri a son di leggerli e prendere appunti, sono tutti molto confusi, non capisco cosa sia diventato o lo abbiano fatto diventare. Ho consumato i tappeti e il parquet a son di camminare in questa stanza, non so, minimamente da dove partire e Hoseok pare non comparire piú. Sempre se tornerà. A breve, dovrà tornare quel diamine di maggiordomo a bussare alla porta. Lo ha fatto anche negli ultimi giorni, pregandomi di aprire e parlare. Sono rimasto zitto come un topo. Con un misto di paura e rabbia dentro. Stava andando tutto cosí tremendamente bene, perchè il mondo non la smette di ribaltarsi sotto i miei piedi? Guardo il divano davanti alla porta, sono tre giorni che non mangio, non posso andare avanti cosí. Il mio stomaco sta facendo le capriole su se stesso. Mi mordo un labbro, poso il libro che sto leggendo sul divano davanti alla porta, parla di reincarnazione. È una argomento ricorrente, fra questi libri, sarà la risposta giusta? Come posso concepire qualcosa scritto in un libro? Ma poi di questo genere. L'ho visto, so che è vero, ma come si fa? Non è niente a cui sono abituato...nella mia realtà. Sospiro, guardando il divano. Ho bisogno di mangiare.

Afferro il divano, faccio perno sui piedi e lo tiro indietro, lo sposto il giusto per allontanarlo dalla porta. Il tappeto non aiuta, ma almeno è fuori dalle scatole. Spero che fra poco arrivi Minho, non lo farò entrare, mi farò dare da mangiare, questo è sicuro, ma rimarrà fuori. Riprendo il libro, mi rannicchio davanti alla porta e aspetto. Giro le pagine, le leggo, ma senza farci attenzione. Le lettere mi passano davanti gli occhi. Ormai ho la testa completamente da un'altra parte. Mi manca Hoseok, o quello che era. Solo adesso, che non è quà, mi rendo conto di quanta fiducia abbia riposto in lui, e di quanto la sua presenza si sia fatta spazio dentro di me. Non so se sia una buona cosa o meno. Pero mi manca. Giro le pagine, provo a leggere con, ma niente mi entra in testa. Controllo ripetutamente l'orologio dello smartphone. Lascio a terra il dispositivo, devo solo aspettare qualche minuto. Fuori dalla porta percepisco qualcosa cigolare, seguito da dei passi flebili. Il maggiordomo bussa, so che è lì fuori, ma mi spavento comunque. Ho i nervi a fior di pelle.

"Signorino, sono io Minho. Non mi faccia preoccupare, non mangia da tre giorni. Non può permettersi di sentirsi male." Come se lui sappia cos'è meglio per me. Sbuffo, allungo una mano, apro la porta, di poco. Sento un piccolo "oh" di sorpresa. Meglio per lui che non si meravigli troppo. Apro leggermente.

"Mi lasci qualcosa. Me la passi, quà." Faccio sbucare una mano, lui la vede subito. I suoi occhi mi individuano sorpresi, dietro le lenti dei suoi occhiali.

"Sta bene?" Mi vede, io lo vedo. Ignoro la domanda, sto bene.

"I piatti." Insisto. Lui si riprende e annuisce.

"Tenga. Posso farle una domanda, perchè è a terra?" Mi viene passato un primo piatto, lo fa scorrere a terra, io allargo di poco l'apertura della porta. Penso sia riso saltato in padella, con secondo braciole di maiale e verdure. Il mio stomaco fa le feste.

"Quà dovrei essere io a fare domande, non lei." Gli faccio ben presente che le sue domande sono piú che fuori luogo.

"Ha ragione, mi dispiace. Ecco le posate e il dolce." Mi passa un ultimo piatto, con posate, tovagliolo e poi un piccolo piatto con una mega fetta di torta. Metto tutto vicino a me. Prendendo fra le ginocchia il piatto di riso, non perdo tempo e mangio. Subito il sapore salato mi esplode in bocca, a seguito di tutti gli ingredienti. Che buoni. Chiudo gli occhi e appoggio la testa alla porta. Il maggiordomo è sempre lí. Anzi, adesso si mette a sedere vicino la porta, io la accosto, lasciando solo un piccolo spiraglio. Mi sento molto piú a mio agio cosí.

"Se ha domande, sarò grato di rispondergli."

"Come se fosse possibile non averne." Rimane in silenzio, colpito dal mio sarcasmo. Meglio cosí. Mangio altre due palate di riso e penso alla prima domanda possibile.

"Lui sta bene?" Forse è quella che mi preme di piú, non so dove sia, non so se sia ancora in quella stanza, spero solo che stia bene.

"Si, non è presente, o meglio lucido al momento, ma sta bene." Vorrei tirare un sospiro di sollievo, ma non so se credergli.

"In che senso non è presente? Siete stati voi a fargli del male?"

"No,no,no. Noi non abbiamo fatto niente." Dice risentito.

"Purtroppo non è una cosa che dipende da noi e ho detto che "non è presente" per il semplice motivo che non lo è. Le spiego, può esistere o il demone o Hoseok, non tutti e due allo stesso momento." Demone? È questo di cui parliamo? Allora cosa sono tutti quei capitoli sulla reincarnazione.

"Come faccio ad avere conferma che voi non gli avete fatto del male?" Continuo a mangiare, ad ogni morso, sento le energie tornare. Non avrei dovuto rimanere a digiuno per cosí tanto tempo.

"Per adesso può solo credermi sulla parola, quando Hoseok tornerà gli spiegherà tutto." Parla rassegnato, struscia con la schiena sulla porta. Me lo immagino, nervoso, che non sta nella pelle.

"Quando tornerà?" Spero presto.

"Solitamente torna in se entro una settimana, o una settimana e mezzo. Dipende dalla forza del demone e dalla sua condizione."

"Quindi è quella cosa nera informe è veramente un demone? Perchè nel libro che mi ha dato si parla molto di reincarnazione?" Adesso rubo un pezzo di carne dalle braciole, sono buonissime.

"Il demone assume molte forme, tutto dipende dagli occhi di chi guarda. Io solitamente vedo un orso, mentre Seong vede un uomo girato di spalle. Tutto dipende dalla persona che guarda." Si dimentica della mia altra domanda.

"E la reincarnazione? È l'argomento che mi preme di piú."

"Hoseok ha ricevuto il demone per una sorta di eredità. Noi pensiamo sia una reincarnazione, però non ne abbiamo veramente conferma." Nella mia testa i neuroni fanno uno piú due. I genitori di Hoseok sono morti quando lui era ancora un ragazzino. È se fosse questa la parte di cui non voleva parlare? La parte nascosta? A questo punto posso dire che è piú che concepibile che non abbia voluto parlarmene.

"Ha altre domande?" Rimango in silenzio per un pò, mentre mangio il piú velocemente possibile.

"Posso vederlo?" Domando. Non so se sia una buona idea, ma voglio essere certo che questa storia sia tutta vera. Voglio vedere quel dannato demone e capire quanto ne sia rimasto di Hoseok.

"Se non ha paura, tanto ormai Hoseok mi polverizzerà comunque."

"Mi scusi, ma se Hoseok non voleva che si sapesse, perchè mi ha raccontato tutto ciò?" Rimane perplesso, nel silenzio.

"Perchè si sarebbe spaventato ancora di piú, se non lo avesse saputo. Hoseok fa paura quando si arrabbia, come è successo qualche sera fa, non volevo si spaventasse ed etichettasse Hoseok come uno psicopatico. Non se lo merita."

"Non lo avrei fatto comunque." Mi sento un pò preso in giro.

"Avrebbe avuto la stessa reazione se io non le avessi detto niente e lo avesse visto con zanne e artigli, ad urlare nel corridoio per poi sparire per giorni? Cosa avrebbe pensato?" Il suo ragionamento non è poi cosí sconclusionato. Avrei avuto un idea completamente sfasata. Questo lo riconosco, ma sto zitto, non voglio dargli ragione. Anzi, mangio.

"Ho fatto ciò che pensavo fosse giusto, magari non nel modo piú etico. Ma è da tempo che non vedo Hoseok cosí spensierato e..." Gli si strozzano le parole in bocca, si blocca. L'immagine di Hoseok addormentato, con il viso rilassato, torna fra i miei pensieri, facendomi sentire ancora di piú la sua mancanza. Aspetto che Minho continui, ma non lo fa. Rimane appeso. Aveva paura che me la sarei data a gambe? Mi sono spaventato, ma di Hoseok. Ed è strano visto che il demone è lui.

"Appena ha finito, mi faccia chiamare la porterò da lui." Finisce quà la conversazione, rimasto nel silenzio, lo sento muoversi contro il legno. Io chiudo la porta a chiave. Non l'ho ringraziato, ma non me la sono sentita. Anche se adesso mi sento uno stronzo. Sospiro battendo la testa contro il legno. Prima finisco, prima lo vedo. Non mi ci vorrà molto, visto che tutto è buonissimo.

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora