Aspettare

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Siamo nella sua stanza, ho deciso di dormire con lui sta notte e lui mi ha accolto con piacere. Si sta cambiando, io sono già pronto nel mio pigiama di seta. Abbiamo dato oggi, sono stanco, voglio solo accoccolarmi su di lui. Lo sto aspettando. Saltella su un piede per mettersi i pantaloni, sistema i vestiti rimasti e pesca qualcosa dal cassetto. Lo riconosco quando lo impugna, è un vecchio libro dei suoi. Quello sui demoni. Che sta facendo? Lo abbandona sul cassetto, dopo essersi girato verso di me.

"Ciao piccolo bignè." Lo guardo, socchiudo gli occhi. Cos'era, un complimento?

"No, non ti piace." Sto soppesando quel nomignolo.

"Piccolo cocomero in crescita?" Meglio, questo è piú divertente. Mi vede sorridere e si rincuora.

"È ancora minuscolo il cocomero." Mi tocco la pancia. Hoseok gattona verso di me, molto piano, scende verso le mie labbra e mi bacia teneramente.

"Piccolo piccolo." Raggiunge le mie mani con le sue, le tocca piano. Mi guarda diretto negli occhi, ci rimane. Sorrido. Infilando una mano nei suoi capelli, gli gratto la nuca.

"Non avrò tutta questa pazienza, però, 8 mesi sono troppi." Torna a baciarmi,  va verso il collo questa volta. Rabbrivisco di piacere. Poi se ne scende, va lentamente verso la mia pancia, solleva la maglia. So quello che sta per fare. Posa piano la testa.

"Non hai altra scelta, mi dispiace." Ha un sorriso genuino sulle labbra, bello cicciotto. Ogni giorno mi innamoro sempre di piú di questo ragazzo. Fa un finto broncio. Però è contento. Ama il bambino come se fosse già nato.

"Fai la brava, o il bravo." Mi bacia sugli addominali. Li contraggo, perchè mi fa il solletico. Continua, lo fa apposta.

"Fermati, Ho-seok" Non so come, ma infila la testa nella maglia e mi sbuca davanti. Nego con la testa. Ho i brividi ovunque. Non riesco a vederlo, lo sento.

"Esci di lí, marpione."

"Mar-che?" Esclama uscendo, si è spettinato tutto. Rizza le orecchie, stendendosi, finalmente, accanto a me. Mi approprio del suo petto, arrampicandomi stile geco.

"È un problema se leggo?" Nego con la testa, può fare quello che vuole, a me va benissimo stargli accanto.

"Parla di demoni?" Allungo la testa per vedere quello che c'è scritto, lui ridacchia, mormorando che non ci vede. Torno giú.

"Si. Volevo vedere se in qualche modo...posso migliorare la mia condizione e capirci qualcosa in piú." Il suo tono di voce cambia, scuote di poco la testa. So che ci pensa, lo so. Il demone e ciò che comporterà per il bambino. Non ne ha mai voluto parlare per adesso. Ho paura che stia  nascondendo molte preoccupazioni, là, dentro la sua testolina.

"Trovato nulla?" Si morde un labbro, sembra recidivo a darmi una risposta. Non ho bisogno di risposte, mi va bene cosí. Gli bacio il mento, lui guarda giú, deve inclinare il collo in una brutta maniera per guardarmi.

"Dovrò iniziare una ricerca, o qualcosa. In questi libri non c'è traccia di esempi in cui il demone viene estirpato, o meglio controllato. Niente di niente. Rimane...solo la tribú in Cambogia." Questa mi è nuova, aizza la mia curiosità.

"Tribú?" Adesso ha tutta la mia attenzione.

"In un libro piú vecchio, un ricercatore si è diletto in alcuni tipo di ricerche e ha scritturato di questi strani spiriti che albeggiano fra le persone...io..." Sospira, sfogliando a malavoglia la pagina.

"Tu?" Lo sprono. Lo sa che sono curioso. Non può lasciarmi cosí, col fiato sospeso.

"Non mi hanno nemmeno fatto parlare, mi hanno minacciato con lance ecc. È inutile anche solo pensarci." Non mi sembra felice di quel che ha appena detto.

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora