Nido

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[4 mesi dopo]

La sveglia suona, Jimin rantola vicino a me. Allungo una mano e la faccio tacere. Mi stropiccio la faccia prima di accendere la bojour. È sabato, finalmente, a lavoro è stata una settimana lunghissima. Non ne potevo piú. Voglio pensare solo ad un unica cosa. Presto mi dedicherò completamente alla piccola palla che ho accanto. A proposito. Vedo solo i capelli di Jimin. Si è rintanato sotto le coperte. Le alzo delicatamente, mostrando la sua faccia. Sotto c'è il pancione.

"Buongiorno." Gli accarezzo una guancia, provando a svegliarlo pacatamente. Già era un tipino dal carattere pericoloso, gli ormoni della gravidanza lo hanno reso un drago. Mormora parole indistinte, io aspetto, scoprendolo di poco e aprendo il suo nido di calore e guanciali, ne ha uno proprio sotto al pancione, lo sistemo meglio. Accarezzando la sua bella pancia. È bello grosso. Fa difficoltà ultimamente a muoversi, e mi dispiace, lo aiuto dove posso, vorrei tanto condividere quel peso con lui, ma sfortunatamente queste cose le fa solo una persona della coppia.

"Jimin?" Bacio la sua fronte, spostando i capelli biondi. Quanto è bello. Non passa giorno in cui non arrivano queste parole nella mia testa. Lui si rannicchia, diventando una palla ancora piú enorme.

"Devo fare pipí." Si lamenta. Va spessissimo in bagno perchè la piccola gli schiaccia la vescica.

"Ti accompagno?" Annuisce, apre gli occhi un paio di volte. Si arrende e ne lascia aperto solo una che reindirizza verso di me. Mi mette a fuoco, poi tira fuori le braccia in una sorta di stiracchiamento-abbraccio. Mi avvicino contro di lui per facilitargli la cosa.

"Buongiorno." Si avvinghia a me, lasciando un piccolo e tenero bacio sulla mia bocca. Glielo ridò. Lui ridacchia. Ok, stamani il drago non c'è.

"Giorno." Lo abbraccio completamente, lui e tutto il cocomero.

"Ti ricordo che oggi abbiamo il pranzo con gli altri, sicuro di voler venire?" Annuisce forte e chiaro. Mancano due settimane al parto, clinicamente, lui non si vuole fermare un attimo.

"Non è meglio se tu stai a cas-..." Un pugnetto sul petto, bello forte, inaspettato.

"Ho capito, testone." Lo mordo sul collo in risposta, lui mugola e basta. Gli sto facendo solo un favore. Lecco sulla zona, lui mi attira a se. Fare sesso in queste condizioni è abbastanza strano, lo ammetto, però è anche eccitante.

"Devo andare in bagno." Ripete, leggermente disperato.

"Arrivo piccolo cocomero." Esco dal letto, apro prima le tende, poi vado da lui. Apro le coperte, lui puntella le mani nel materasso, io lo aiuto a tirarsi su. Mi guarda con quello sguardo perso ancora nel sonno. Io gli sistemo i capelli come posso. Si tocca la pancia.

"Tutto bene?"

"Si, le solite cose." Annuisco, lo aiuto a tirarsi in piedi.

"Devo scappare." Lo vedo afferarmi, per andare velocemente in bagno. Scuoto la testa, cosciente che sarà solo per un altro pò, poi la sistuazione migliorerà. Nel mentre che è in bagno, mi tolgo il pigiama. Mi vesto, lasciando solo la cannottiera, poi busso al bagno.

"Posso?"

"Vieni." Lo ritrovo al lavandino che si lava la faccia. Lo raggiungo, anche io devo darmi una lavata.

"Se sei stanco potremmo far venire loro da noi." Gli ricordo, lui sbuffa.

"Ce la faccio, nostra figlia è grossa, ma riesco ancora a muovermi." Alzo lo sguardo, ci guardiamo nello specchio, io devo contenermi per non ridere, lui se ne accorge. Mi guarda con quello sguardo demoniaco. È solo la mattina, poi torna il jimin amorevole che tanto amo. Cioè, amo anche questo lui, ma questo rischia di farmi fuori. Mi arriva un asciugamano in testa, lo rispedisco al mittente.

"Hey." Lamenta, togliendoselo di testa. Mi guarda giocoso però.

"Cosa c'è?" Prendo lo spazzolino, metto il dentifricio e me lo infilo in bocca, dentro e fuori. Scrupolosamente ambiguo. Lui rotea gli occhi all'indietro.

"Quando questa palletta sarà entrata a far parte del mondo, questo culo non lo salverà piú nessuno." Mi viene dietro, infila una mano nei miei pantaloni e mi tocca, proprio sull'entrata. Mi rizzo sulla schiena, godendomi il tocco e provandomi a lavarmi i denti. Non è piú riuscito a mettermelo dopo il sesto mese, la pancia è troppo grande. Penso stia premeditando di scoparmi per bene da un pò. Io sarò tutto suo. Non vedo l'ora.

"Bene bene." Appoggia la testa alla mia spalla.

"Solo un pò di pazienza." Rammento. Lui tira fuori la mano e mi sculaccia con un lamento. Poi prova ad abbracciarmi da dietro, con un pò di tecnica ce la fa.

"Sai quanto amo nostra figlia, ma non vedo l'ora che esca." Rido in un gorgoglio.

"Anche io." Sospira, mi guarda allo specchio, gli passo il suo spazzolino e il dentifricio.

"Un modo carino di dirmi che mi puzza l'alito?" Si preoccupa.

"No, ti ho solo passato lo spazzolino." Sputo nel lavandino e risciacquo con l'acqua. Lui fa il finto offeso. Vado a baciarlo.

"Fa sentire." Mi avvicino per scherzo, lui si scansa, ridacchiando.

"Ti credo, ti credo." Torno alla mia parte di lavandino, mi ci appoggio incrociando le braccia al petto e penso. Fra poco saremo veramente genitori, noi due, quà. Un piccola creatura scombinerà per sempre le nostre vite. Sono pronto, lo sono sempre stato, pure lui. Spero solo di essere bravo come padre. E come potrò aiutarlo mentre partorirà? So già che andrò in crisi, ma non posso permettermelo. Abbiamo partecipato a tutti i corsi possibili, eppure mi sento ancora un tonto. Nam mi ha detto di non pensarci, che l'istinto penserà per me. Eppure non riesco a stare tranquillo.

"Hoseok in modalità apprensiva, smettila di pensarci." Compare la testolina bionda, mi posa la pancia contro, la tocco.

"Non riesco." Gli comunico. Lo sa, lo sa bene.

"L'ho notato. Devi solo avere un pò di fiducia in tua figlia e il tuo compagno."

"Io ho fiducia in voi, il problema sono io. E se svengo?" Lo guardo, seriamente preoccupato.

"Ti farò tirare su, farò scattare una foto, poi ne riderò." Non ha tutti i torti.

"Ma devo darti sostegno, non credi?"

"Piú di cosí? Saprai cavartela."

"Il bello è che io che non devo partorire e sono preoccupato, tu no." Mi sento un pò scemo in effetti. Lui è tranquillissimo.

"Perchè non è adesso. Non ci penso ora. Farà male, lo so, ma è la natura no? Come ci è arrivato, uscirà. Non proprio piacevolmente come è arrivato." Ci pensa su, poi mi guarda. Caccio una mezza risata.

"Se potessi farla uscire piacevolmente come è entrata, sai che lo farei."

"Hoseok." Sbatte la testa contro il mio petto, in un lamento.

"Scherzo, scherzo. Spero solo di riuscire ad essere di supporto, veramente. E di non svenire, ecco. Tutto qui. Ai pannolini, il sonno perso e le svomitazzate sono pronto, anzi, non aspetto altro." Ho di nuovo la sua attenzione, con i suoi occhi puntati su di me, in un guizzo felice.

"Allora non ti preoccupare." Mi prende il viso fra le mani. La pancia sta proprio fra noi due. Concludo quello che voleva fare e mi chino in un bacio.

"Ci proverò, ma ho paura che mi verrà un infarto."

"Perchè sei vecchio?"

"Si, proprio per quello." Lo bacio di nuovo, con la lingua questa volta. Lui ci sta, fa fluttuare le mani in posti delicati, lo fermo.

"Andiamo a fare colazione, che ne dici?"

"Prima però me la dai una ripassatina?" L'impacciamento lo rende piú piccolo. Sbuffo.

"Sei un maialino." Rammento, infilandogli una mano nelle mutande.

"Lo so." Dice fiero. La ripassatina mattutina, chi ce la toglie?

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora