Scatoloni

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"Questo è l'ultimo, vero?" Sei scatoloni, uno per ogni membro della famiglia piú quello contenente i suoi vecchi vestiti. Sospettavano cosí tanto che non sarebbe tornato, o li hanno portati in dono nel caso fosse rimasto? Non sono cosí grossi, ma sono molto pesanti. Ho aiutato Jimin e Minho a portarli in camera sua.

"Si, grazie." Mi siedo sul letto accanto a lui.

"Di niente." Guardo gli scatoloni. Chissà cosa c'è dentro.

"Se è tutto, io vado a riposarmi." Esclama Minho

"È tutto, hai fatto un ottimo lavoro oggi. Non ho mai visto i miei fratelli cosí ubriachi." Con tutto gli assaggi di vino che gli ha fatto fare Minho. Io ho evitato, ho bevuto giusto qualche bicchiere. Non volevo fare pessime figure.

"Apprezzano il vino buono a differenza di qualcuno di mia conoscenza." Indica il dito contro di me.

"Ma non è vero. Solo alcuni fanno veramente schifo." Dico adirato.

"Scherzo, scherzo. Vado a dormire, vi lascio soli giovanotti." Incrocio le braccia e lo guardo sbuffando. Il vino non è sempre buono, sopratutto alcuni di quelli fra i piú vecchi. Minho se ne sparisce dietro la porta.

"Sono sopravvisuto...i tuoi fratelli non mi hanno ucciso?" Faccio finta di controllare il mio corpo in cerca di ferite.

"Sono protettivi, ma te l'ho detto, non mordono. Poi si sono calmati, non so cosa tu gli abbia detto, ma si sono rasserenati." Mi sistema la camicia, guardandomi di sottecchi.

"Gli ho detto la verità." Verità che ho detto a loro, ma non sono pronto per dire a lui.

"Che in realtà mi hai salvato in un altro modo?" Smette di sistemare la giacca.

"No, quello non posso dirlo. Gli ho detto semplicemente la verità." Il cuore accelera, oggi ha sgommato peggio di una macchina con i pneumatici finiti. Non so se sarei in grado di dirglielo, adesso. Mi vergogno...è bello vedere le cose svilupparsi, senza dire nulla. Scosto lo sguardo.

"Posso saperlo?"

"In un certo senso lo sai già." Opto per fare il pragmatico. Mi guarda confuso. Quanto è bello. Rimango fulminato ogni volta che entro nel campo visivo di quegli occhi. Fa nascere qualcosa dentro di me, un emozione forte difficile da contenere.

"Sei tutto rosso." Sottolinea lo stronzetto. Adesso diventerò ancora piú rosso. Le orecchie iniziano ad andare a fuoco. Sono pronto a restituirgli il favore.

"Gli ho detto questo." Poso una mano sotto il suo mento, lo attiro a me, baciandolo lentamente. Inclino la testa per incastrami meglio. Mi muovo piano, lui mi segue, intrometto la lingua leccando piano le sue labbra. Schiude la bocca e sento la sua di lingua. Niente di troppo spinto, solo delicatezza e sentimento. Interrompe il bacio e ansima. Ho fatto colpo.

"Li hai baciati cosi?" Mi fa ridere.

"No. Ho detto come stanno le cose." Lo spingo di nuovo nel bacio, usando entrambi le mani per tenerlo meglio. Ci sfioramo un paio di volte. Dentro di me un emozione cresce. È potente. Mi sfianca, mi rende instabile. Non ho mai sentito niente di piú vero.

"Le cose stanno bene." Afferma, soffiandomi sulle labbra.

"Si." Bacio il suo collo a stampo, mi abbraccia piano piano. Lo stringo piantando il naso nei suoi vestiti e aspirando il suo odore, misto al profumo che mi ha rubacchiato.

"Pensavo reagissero in modo peggiore. Sono contento. Forse sono io che ho costruito una brutta figura di loro." Mormora.

"Ho sempre pensato che mi avessero lasciato a marcire, in quel posto lurido, invece ci hanno provato a cercarmi, a rispondere a quel bastardo. So che non mi hanno salvato, e molto probabilmente non ci sarebbero riusciti...ma il sapere che ci hanno provato, mi solleva." Torna su a guardarmi.

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora