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Vado verso il divano meravigliato che Hoseok non si sia comportato come in cucina, tempo fa. È diventato incandescente e rosso, ma non ha rifiutato il mio tocco. Se lo avesse fatto, al castello, con i miei familiari intorno sarebbe stato un chiaro segnale, ma quà, il chiaro segnale forse l'ho colto solo io. Mi raggiunge, un pò sconvolto. Vede i dolci sul tavolo, prima mi passa il mio piatto, poi si tiene il suo. Nel piatto c'è della crostata di lamponi, credo, con del gelato leggermente sciolto accanto. Io poso il libro sul tavolo, prenderò solo il foglietto con le domande. Alle piú importanti ha già risposto, sono solo curioso di sapere alcune cose, non mi è mai capitato di parlare con un ragazzo del suo demone.

"Sono tutto suo, mio signore." Mi da del lei e io raggelo. Non ho ancora capito se sa che sono un principe o semplicemente scherza. Oppure tutte e due. Lo guardo, inclino la testa. Aspetta una risposta, ma semplicemente sorride. Non ho il coraggio di chiedergli nulla, farò finta di non aver sentito.

"Le domande Jiminie." Mi da un paffetto sotto al mento, quando vede che non rispondo. Come mi ha chiamato? Perchè il diminutivo? Ma è stupendo. Finirò mai di arrossire stasera? Adoro i diminutivi.

"Jiminie." Balbetto fra me e me.

"Non ti piace?" Domanda prima di rubarmi il foglio di mano. Gli do uno scapellotto.

"Chi lo sa. Questo è mio." I miei appunti sono strani, non voglio che li legga.

"Ahia, stronzetto." Dice facendo finta di toccarsi la testa dolorante.

"Ecco. I tuoi muscoli dove sono finiti?" Annuisce con la testa e prende una forchettata enorme di dolce e gelato.

"Se sono ferito il demone mi consuma per guarirmi, se non sono ferito perdo peso per la trasformazione. Credo. Questo è quello che abbiamo dedotto io e Minho. Lo stronzo non mi vuol far morire, per adesso, quindi mi resetta e basta."

"Può ucciderti?" Questa domanda non c'era, me l'ha servita lui su un piatto d'argento. In risposta fa spallucce e si sbrodola con il gelato. Le domande mi hanno distratto, cosa faccio? Non mangio? Ne prendo un pezzo pure io. Però adesso non posso parlare a bocca piena. Sono un genio, devo aspettare di finire il boccone. Nel frattempo Hoseok fa facce strane, nel vano tentativo di farmi ridere. 

"Non può, morirebbe pure lui."

"Smettila." Lo ammonisco, coprendomi la bocca per parlare. Il dolce è stupendamente buono, peccato ce ne sia solo una fetta.

"Ok, la smetto."

"Bravo. Ecco, ci sono. Sei immortale?" Lo guardo di sottecchi, so già che sarà un no.

"No." Infatti nega e ride.

"Buono." Rileggo il foglietto, ma le uniche domande veramente intelligenti erano queste. Le rileggo un paio di volte nel silenzio, mentre lui mangia e fa scontrare il cucchiaio sul piatto di ceramica.

"Ah, ma tu senti qualcosa quando sei nella gabbia? Vedi? Pensi?"

"No, non esisto. Hai presente quando spegni la tv. Niente. Kaput." Fa finta di avere un telecomando fra le mani e di spegnere una tv invisibile.

"Figo." Si volta, con una faccia molto ma molto stranita.

"Ok, non figo il fatto di sparire, ma che una cosa del genere possa avvenire."

"Non concordo a pieno."

"No, forse hai ragione, scusa." Magari non è poi cosí figo sparire. Mi sa che ho sparato una stronzata. Lui sbuffa, ha finito il dolce, il mio si sta squagliando. Provo a finire il gelato, senza la torta.

"Tranquillo." Si sposta sul divano e mi viene accanto, non capisco se mi stia guardando il petto o la spalla.

"Posso?" Chiede all'improvviso. Lo guardo interrogativo.

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora