Fissa

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"Eccoci tornati. Potresti portarci un the e un secchio, nel caso dovessimo..." Hoseok fa il verso del rigetto, io mentre parla, vado ad occupare il divano. Non fa caldo, questa casa ha la stupenda capacità di rimanere fresca. Afferro un cuscino e me lo metto sotto la testa. Se serve possiamo accendere il condizionatore, ma per adesso sto bene cosí. Avrò smesso di vomitare come una fontana, ma la medicina che la dottoressa ci ha dato ha lasciato una strana sensazione nel mio stomaco, condita dalla fame e il vuoto immenso. Non ho cibo in corpo. Faccio sbucare la testa. Il cameriere se n'è andato. Hoseok sta benissimo, pare avere in corpo dieci chili di caffeina. Io sono uno straccio.

"Che thè preferisci?" Va verso la dispensa, apre un cassetto mi guarda. Ci penso un pò su.

"The nero e frutti di bosco c'è ancora?" Annuisce e prende la bustina, lasciandola sul tavolo. Manca il bollitore. L'altro si è rotto, mi è caduto qualche giorno fa. Ne ho ordinato uno, ma tarda ad arrivare.

"Ancora nausea?"

"Già."

"Posso?" Il divano e mio, al momento, lo sto occupando tutto. Guardo la poltrona dall'altra parte. Capisce perfettamente.

"Don't worry." Mormora. Sparisce dietro il divano, sento lo strusciare di una poltrona, la porta accanto al divano. I suoi occhiali da lettura sbucati da chissà dove, sono sul suo naso. Recupera un libro che stava leggendo, viene verso di me, mi da un bacio sulla guancia e poi va a sedersi sulla poltrona a leggere. La cosa bella di lui è che sa capirmi al volo. Sa quando è il momento di smetterla, o quando è il momento di cominciare. Potremmo passare il tempo in una stanza insieme, senza cercarci, ma lasciandoci vivere a vicenda, in tranquillità. Lui è cosí pacifico, sereno. Il mostro che ha dentro è l'esatto opposto di quello che è. Anche se a volte la sua tristezza ritorna, riesco a vedere oltre a quello che si crede di essere. Lo amo cosí com'è. Accavalla le gambe, apre il libro e legge. Mi perdo a guardarlo, anzi, mi muovo proprio dall'altra parte del divano per guardarlo meglio. Mi rannicchio, preso da un brivido. Lui mi lancia un'occhiata. Lo guardo a mia volta, senza dirci niente. Lui fa un leggero sorrisetto, tornando a leggere. Bussano alla porta.

"Vieni pure." Poveri camerieri, hanno sempre paura di trovarci a fare sesso. Beh, non li biasimo, pure io sarei in imbarazzo.

"Sono io, Sam. Sono passato a controllare che foste tutti vivi." Un sam, color straccio, si presenta davanti all porta.

"Buongiorno. Stiamo bene, stiamo bene. Tu?" Il ragazzo ha dei fogli in mano, passa in osservazione tutti e due.

"Stavo meglio ieri sera, ma ho smesso di vomitare. Nam e Suga mi hanno informato, è stato sicuramente qualcosa di mal conservato." Arriccia il naso.

"Tua moglie?" Chiedo.

"Lei non è stata male, non abbiamo ancora capito cosa sia stato. Io ho mangiato di tutto, pure lei." Sbuffa, incrociando le braccia al petto. È vestito leggero. Camicia bianca e pantaloni azzurri. Mi porge un foglio.

"Comunque, sono qui per dirvi che ho ricevuto le analisi e tu, Hoseok, tutto bene. Per te ho prescritto delle analisi,  i risultati erano un pò sballati." Leggo le varie prescrizioni. Riconosco un ecografia e una serie di analisi del sangue.

"Sballati in che senso?" Lo guardo confuso. Gli ultimi esami, di qualche mese fa erano ok. Forse avrò mangiato troppo in queste vacanze?

"Ci sono tracce di sangue nelle urine, e ho paura che tu sia anemico. Niente di preoccupante." Ci tiene a sottolineare vedendo le nostre facce.

"Paura? Mi manca il ferro?"

"Qualcosa del genere." Lo guardo storto.

"Non sono mica scemo, puoi dirmelo."

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora