Filo

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[Il giorno dopo, nell'ufficio di Hoseok.]

"Questa è solo una parte dei miei esposti scritti. Poi ci sono le email." Nicolas posa un mucchio di fogli sulla scrivania, fanno un tonfo sordo. Li guardo e sospiro. Perchè? Perchè continuo a lavorare? Ho talmente tanti soldi da poter vivere di rendita, perchè mi complico la vita?

"Grazie..." Sistemo il computer, non posso nemmeno scappare, perchè adesso è lui ad andare in ferie. Sono costretto a lavorare. Apro, cerco fra i documenti il nuovo bilancio.

"Poi abbiamo la System cargo, non so se hai già dato un occhiata." Il ragazzo si sistema un bottone della camicia. Cosí giovane e cosí intelligente. Quanto avrei voluto essere come lui.

"No, non ancora. Tu?" Lo guardo pregando che mi dica qualcosa.

"Giusto un occhiata, ma mi piace quello che fanno e ho un amico che conosce qualcuno lá dentro. Potremmo chiedere." Lo guardo, incrocio le braccia. È una azienda che vende sistemi di sicurezza, dalle cassaforti alle video camere di sicurezza. Alcuni dei miei soci me ne hanno parlato, anche a me interessa il settore. Forse potrei farci qualcosa, come no.

"Fammi sapere e adesso vai, prima che ci ripensi." Indico la porta.

"Vado, vado. Tu che mi lasci delle ferie...ah, ah, ah." Inclino la testa, colgo il sarcasmo.

"Sei tu, sai vero che non le prendi quasi mai. Ti dovrei mettere con Minho." Il ragazzo ridacchia, prendendosi la sua valigetta.

"Hai ragione, via, buon lavoro, alla prossima." Sorride, io lo saluto col cenno del capo. Lui se ne va, baldanzante, felice per il meritato riposo. A volte mi chiedo se sia troppo indulgente con i miei dipendenti. Vogliono tutti lavorare, è un buon segno, credo. Non lo so. Apro il file, fissando il nome e i numeri dell'azienda. Si, li leggo, ma nel cervello e come se non comparissero. Sono ancora Off. Ho altri pensieri per la testa. Quel discorso di ieri, mi è rimasto addosso. Dove sarà voluto arrivare Sam? Bastava dirlo, o non dirlo proprio. Avrei preferito la seconda...perchè adesso si è accesa una strana speranza dentro di me. Il problema è che niente sopravviverebbe dentro di me. Mi sfioro la pancia. Sbuffo, pensando che qui dentro possa esserci qualcosa di Jimin. Una vita, non sono quello giusto. In nessun senso eppure, c'è questa amarezza che non riesco a togliermi di dosso. Forse è malinconia, non so dirlo con certezza. So che mi piacerebbe ricevere nuovi disegni o nuovi nipotini. I disegni dei figli di Nam e Joon sono dove li ho lasciati. Il primo è uno scarabocchio di una macchina blu, credo sia la M3 di Nam, il secondo è uno scarabocchio molto accurato di un fiore. Sono tutto per me, tutto quello che potrò mai avere. Il sapere che potrebbe esserci una possibilità, per cui Jimin possa mettermi incinta...era meglio non saperlo. Se cosí fosse stato lo sarei già dopo otto mesi di rapporti non protetti, eppure, sono vuoto...in quel senso. Non dovrei nemmeno pensarci... sembra che cosí sia lui ad essere quello sbagliato, ma non lo è.

"Porca miseria." Questi pensieri mi fanno salire la rabbia, non dovrebbero esistere. Parlando di Jimin, chissà come se la sta cavando in clinica. Ecco, cambiamo pensieri. Sarà meglio. Recupero il telefono dalla tasca, gli invio un messaggio. È uscito due ore fa, dovrebbe aver fatto.

"Come va?" Scrivo, rimanendo a fissare lo schermo. È se fosse successo e magari fosse troppo piccolo? Mi guardo la pancia. Sarei dovuto andare con lui e fare qualche esame? Come potrebbe sopravvivere qualcosa nel corpo di un demone. Dentro di me. Continuo a toccarmi la pancia. Mi mordo un labbro. La notifica del messaggio mi distrae.

"Tutto bene, credo..." Scrive in risposta lui. Spero sia solo un infezione, o qualcosa del genere.

"Credi? Ti manca ancora tanto?" Invio un messaggio vocale, iniziando a ticchettare con la gamba.

"Ho finito, sto tornando..." Perchè quei puntini finali? Mi mettono angoscia. Ok, oggi non ci sono col cervello. Zero. Niente. Devo lavorare, è questo che devo fare.

"Ti aspetto, mi trovi in ufficio." Concludo spegnendo lo schermo e lasciando il telefono sul tavolo. Girato. Adesso, bando le ciance, i pensieri senza un filo logico. Devo lavorare. Adesso e ora. Dopo andrò da Jimin a sentire come sta, adesso serietà.

"Cazzo." Esclamo, con grande classe, iniziando a leggere per davvero questo fottuto bilancio.

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora