Spine

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La sveglia suona. Già, squilla, dandomi il colpo di grazia. Fatico ad aprire gli occhi, nemmeno sapevo di averla impostata. È tutto buio, stramaledettamente buio. Ricordo solo di essermi addormetato con Jimin fra le braccia.

"Jimin?" Mormoro, tastando accanto a me. Non lo trovo, il letto è vuoto. Allora allungo un braccio verso la sveglia e la faccio smettere di trillare. Sono le sei del pomeriggio, che novità. Anzi, ho dormito pure poco, solitamente dormo una giornata intera. Sbadiglio. Mi sento ancora debole, uno straccio. Immagino che sia stato Jimin a mettere la sveglia. Io non ne ho una a quest'ora. Mi vorrà a tavola, come minimo. Un pasto completo mi rimetterebbe al mondo. Accendo la bajour. Arriva subito quella sensazione bastarda di vuoto al petto. Non mi abbandonerà mai, nonostante tutto. Jimin è stato prezioso, prima, una presenza necessaria che mai avrei pensato di aver bisogno. Inaspettato, come sempre. Piccolo, delicato. Si è commosso, mentre lagnavo come un bambino. Come ha detto lui, forse non siamo cosí tanto diversi. Rotolo su un fianco, trovando qualcosa di ancora piú inaspettato sul cuscino, accanto a me. Una rosa, con sotto un foglio. Rimango imbambolato per un pò, confuso e anche strabiliato. Prelevo il foglio, lo sfilo da sotto il fiore. Cosí su due piedi non riconosco la rosa. È di un rosso molto acceso. Elegante.

"Buon pomeriggio.
Mi dispiace, purtroppo non mi intendo di rose come te, ma spero ti piaccia. Ho scelto quella che mi piaceva di piú. Ti aspetto a cena, non costringermi a portarti il pollo arrosto in camera perchè ne sono capace.
Jimin."

Sorrido, ancora, sempre a causa sua. Una rosa. La mia prima rosa regalata, se escludiamo quelle che mi lasciava mia madre. Questa, però, devo ammettere che ha tutt'altro significato. Questo piccolo gesto mi scalda dentro. Sollevo il piccolo stelo con l'indice e il pollice. O lui, o il giardiniere ha portato via le spine. È veramente una rosa stupenda. Ed è cosí speciale. Me l'ha regalata lui. Ancora non ci credo. Nè pensavo avrei mai reagito cosí per una rosa. È bellissima, la adoro, mi sto innamorando e non solo del fiore. Mi sto innamorando di qualcosa di piú grosso per la prima volta in vita mia. Poso la rosa sul petto, rileggendo la piccola lettera. Il ragazzo ha una bella calligrafia, calcolata e minuziosa. Porta la delicatezza in tutto. È il suo marchio di fabbrica. Meglio fare come dice, ho fame, devo nutrirmi di altro, oltre a barrette proteiche. Dovrò farmi un bagno, poi potrò andare a cenare.
Mi stropiccio la faccia e ribalto le lenzuola, è il momento di darsi una lavata.

Dopo una doccia veloce, mi vesto leggero, tuta e cannottiera bianca, come sempre, d'altronde. Qualcuno viene a bussare alla porta.

"Avanti." Mi avvicino alla porta, dando già il consenso d'aprirla.

"Allora sei sveglio, pure lavato. Facciamo progressi eh." Jimin spalanca la porta con teatralità e si accosta allo stipite. Mi guarda dall'altro al basso.

"Si, signor capitano." Faccio un mezzo saluto militare. Lui annuisce con la faccia da duro. Molto lentamente taglio le distanze. Quanto è bello?

"Buonasera." Rimbecca. Ha un sorrisetto beffardo adesso.

"Buonasera." La voglia di baciarlo arriva come un fulmine a ciel sereno.

"Grazie per la rosa." Mi è piaciuta veramente. Mi chino su di lui, di lato, prendendolo alla sprovvista. Non lo so. Il mio cervello ha optato per l'improvvisazione. Aspetto che capisca, o meglio, se vuole. Lui arrossisce un po, ma mi lascia spazio per un bacio sulla sua guancia. Lo do lentamente, rimanendo per un pò sulla sua pelle. Sento una scossa di adrenalina corrermi per tutto il corpo. In risposta mi posa una mano sul fianco e stringe di poco il tessuto. Io faccio un volo dentro. Uno scivolone enorme, in un corridoio vuoto.

"P-prego." L'ho mandato in palla. Anche se la cosa è reciproca. Mi allontano un pò, per dargli spazio. Come è facile sorridere con lui intorno. Ci scambiano uno sguardo.

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora