Jimin è l'ultimo a cambiarsi, io sono sul divano, Nam mi ha prestato dei vestiti, adesso sto meglio, senza indunenti appiccicosi addosso. Il biondini si sta ancora cambiando ed è iper arrabbiato. Non riesco a smettere di ridergli in faccia. Mi gira pure la testa per quel bicchierino in piú ed è tutta la sera che ho gli ormoni a mille. Sono stravolto, piú i morsi che Jimin mi ha lasciato sul collo come vendetta per averlo lanciato in piscina. Mi ha lasciato un bel livido sul collo, che perfino il demone si è rifiutato di guarirmi. Guardo il suo mazzo di fiori parcheggiato accanto a me. Sorrido, mezzo ubriaco.
"Deve far male quello." Lo indica Nam, piú ubriaco che sobrio. Mi massaggio il punto incriminato. Non fa male, fa malissimo, anche se mi sono eccitato un sacco mentre veniva fatto. Jimin incazzato è il mio nuovo kink. Mi ha riempito di pizzicotti, finchè non mi ha buttato in piscina personalmente.
"Rieccoci." Esclama Suga, andandosi a buttare sulle gambe del compagno. Completamente morto e stravaccato. Nam lo guarda e ride, sono andati per il mondo dei sogni. Jimin entra, braccia incrociate e sguardo permaloso. Con i suoi vestiti in un sacchetto. Non siamo riusciti ad asciugarci, li laveremo a casa. Si siede accanto a me, dopo aver spostato i fiori, poi mi guarda socchiudendo gli occhi.
"Siamo pari." Gli indico il collo. Lui strabuzza gli occhi. Non lo aveva visto?
"Cazzo." Esclama, accarezzando la pelle lesa. È molto delicato, ma mi fa male quando la sfiora. Mi fa voltare il viso per vedere l'altro morso, lo tocca, questo non fa male.
"Non pensavo di avertelo fatto cosí forte..." Mi guarda, parlo in un sospiro. Io tiro la testa sul divano, voglio dormire fino a domani pomeriggio. È possibile sentirsi cosí stanchi? No.
"Fa niente."
"Scusa." Viene a darmi un bacio sul suo lavoretto, facendomi rabbridire.
"Te l'ho detto, siamo pari." Sbadiglio, lui si raggomitola su di me. Suga gli ha prestato una felpa e i pantaloni della tuta. Preferivo vederlo tutto bagnato, ma va bene lo stesso.
"Ho chiamato l'autista, sarà qui fra qualche minuto, gli ho detto di salire, cosí ti do il tuo regalo." Parlo a tutti nella stanza, mentre abbraccio meglio Jimin.
"Io ho voglia di scopare." Mi risponde schietto schietto Nam.
"A chi lo dici." Ammetto. Voglio vedere cosa nasconde nella stanza questo genietto, non sono riuscito a togliermelo dalla testa per tutto il giorno. Cosa avrà architettato questo esserino che ora mi fa da stufa.
"Allora trombiamo? Che ne dici tu? Sei vivo? Alzati che ce l'ho duro." Parla a Suga, che si mette a ridere appena gli viene fatto il solletico sotto le ascelle.
"Emh, che ne dici tu?" Chiedo a Jimin. Lui alza lo sguardo, sfiorandomi il mento col naso. Il mio corpo ha bisogno di liberarsi, ma anche di dormire.
"Io penso che possiate andare. Noi faremo da soli." Parla Suga, che dondola sul divano. L'ho visto in condizioni peggiori, riesce ancora a parlare adesso.
"Lo penso anche io." Mormora Jimin, baciandomi. Vuole farmi scoppiare?
"Ma come no?" Mormora Nam, risentendosi. Il marito gli da una pacca sul petto, che sembra metterlo fuori gioco, sul divano.
"Ah." Dice poi, sistemandosi le mutande. Avrà sicuramente un durello là sotto. Quella è la classica tattica di riassestamento erezione. Qualcuno bussa alla porta.
"Posso?" Domanda l'autista prima di entrare dalla porta. È stato veloce.
"Si, si, vieni. Grazie, arriviamo subito." Mi viene data la busta, io lascio i sacchetti con i vestiti bagnati, chiedendo se per piacere li porta in macchina. Jimin si scosta lasciandomi mettere sui miei piedi. Piedi traballanti direi. Il ragazzo annuisce e se ne torna fuori. Raccatto il mazzo di fiori, non vorrei mai scordarmelo.
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Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]
Fanfiction"A volte tutto non è come si crede, le persone nascondo piú di qualche ricordo, piú delle paure. C'è chi si nasconde bene, non lasciando trapelare nulla. Perchè ci sono realtà nella realtà, a volte anche le piú incredibili. È u problema cosí grande...