Sconosciuto

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Torno da Jacob, che pare leccarsi i baffi dopo l'ultimo pacchetto di patatine.

"Pronto?" Si pulisce le mani sui pantaloni, rivolgendole palmo all'insú. Deduco che faremo come prima. Metto le mie nelle sue. Questo ragazzo è la mia unica speranza, se non riuscirò a guarire con lui a guidarmi, non so cos'altro io possa fare.

"Succederà proprio come prima." Si schiarisce la voce, sistema le gambe e la sensazione di freddo torna. Lui chiude gli occhi, adesso chiede di farlo anche a me. Mi sento strano. Troppo. O quasi un giramento di testa. Li riapro subito.

"Ok, per adesso tienili aperti." Non mi ha visto, ma è come se sapesse. Io riprovo, ma ho la stessa esatta sensazione, piú li tengo chiusi, piú la testa gira.

"Hoseok." Un rimprovero sommesso, ma efficace. Li apro, deciso a tenerli aperti. Perchè mi fa questo effetto? Poi un esplosione, netta, mi porta via il fiato. Stringo le mani di Jacob, fino a farle scrocchiare, lui apre gli occhi, mentre un enorme bocca piena di denti mi compare in faccia. Il giaguaro spinge le zampe contro il mio petto, schiacciandomi a terra. Le mani di Jacob mi hanno abbandonato. Le mie zanne tornano fuori e soffio contro l'animale, prendendogli la pelliccia.

"No, no..." Il giaguaro non fa nulla, mi tiene giú e basta. Mi sarei aspettato gli artigli nel petto, invece non sento nulla. Solo il peso dell'enorme felino, e se vogliamo essere pignoli, il suo alito pesante.

"Interessante." Mormora Jacob, abbracciando da dietro l'animale, spostandolo. Questo si lamenta. Io ancora scosso mi riporto a sedere.

"Cosa?" Le zanne sono già sparite.

"Aspetto a dirlo" Ogni volta che caccio unghie e denti, finisco sempre in gabbia la maggiorparte delle volte. Adesso sono solo esploso, per poi spegnermi. È strano.

"È un buon segno?" Arriccia le labbra, dandomi di nuovo le mani. Nessuna risposta.

Andiamo avanti cosí per tutta la giornata, lui cerca il Duabus lo trova e io non la smetto di saltargli addosso. È come se toccasse un nervo scoperto. Appena lo trova, io scatto. Adesso sono a terra di nuovo, Ploppy ormai ci ha preso gusto a stendermi. Non so che ore siano, ma sarà la decima volta che ritiro gli artigli e le zanne. O meglio, compaiono e scompaiono da soli, visto che non ho controllo di nulla.

"Penso sia il momento di una pausa." Jacob si alza in piedi, dall'alto mi guarda con le mani sui fianchi. Poco fa Ploppy mi ha scaraventato a terra e credo di aver battuto la testa nell'erba. Purchè morbida che sia, adesso mi sento stordito e stanco, troppo. Tutto questo gioco di anime mi ha prosciugato le mie energie...però non posso mollare.

"Che ore sono?" Faccio questa piccola domanda. Accettando poi la sua mano per tirarmi su.

"Abbastanza." Il sole è basso è tardo pomeriggio. Mi meraviglio che sia passato cosí tanto.

"Senti, una cosa. Ovviamente con il tuo consenso, vorrei fare un giro in casa..." La mia faccia deve sembrare molto confusa, perchè si blocca. Io mi sto solo massaggiando il collo. Ho preso una bella botta.

"Continua pure." Mi massaggio ancora meglio la parte battuta. Sono stordito e stanco.

"C'è qualcosa di negativo dentro casa tua. Vorrei vedere di cosa si tratta e possibilmente di eliminarlo, o ripulirlo." Guardo lui, guardo la villa. Anche prima ha detto qualcosa del genere.

"Sei tu quello che se ne intende." Il ragazzo fa un sorriso timoroso, mettendosi goffamente le mani in tasca. In questo momento appare cosí giovane. Mi sento vecchio e ho solo 32 anni. Cosa faro a cinquant'anni?

"E poi torniamo?" Nega.

"Perchè no?" Si dondola sui piedi, l'animale riappare, con un leggero brontolio si struscia contro le sue gambe, proprio come un gatto qualunque. Il ragazzo, minimamente non curante, gli da una carezza sul muso. Chissà se pure io potrò avere una relazione del genere con quello che ho dentro. Vedendo i risultati di oggi, ne dubito fortemente.

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora