Taciturno

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"Quindi niente prestito, cari saluti, signir Jung Hoseok." Anche questa e-mail è fatta, conclusa e letta. Niente prestito ad un imprenditore. È brutto, è difficile da fare, per questo Nicholas ha lasciato il lavoro sporco a me, l'ho fatto. Il richiedente non era molto fidato, poche garanzie. Non mi sono sentito di dire si, scommetto che Nicholas stesse pensando lo stesso. Avrò perso un cliente, però è la scelta giusta, per entrambi. Tiro giú lo schermo, adesso c'è la mia ora di pausa,il pranzo. Jimin è sicuramente tornato, non è venuto a trovarmi. Strano. Sarà andato ad allenarsi come il suo solito o a sgraffignare qualcosa dalla cucina. Esco dall'ufficio, vado a controllare la biblioteca, non c'è nessuno. Anzi è buio, hanno chiuso le imposte. Chiudo la porta, magari è a tavola. Percorro il percorso, baldanzante. Jimin mi sta aspettando al suo posto, guarda il piatto.

"Ciao." Alza lo sguardo. Mi guarda, noto subito che c'è qualcosa che non va. È cadaverico e ha gli occhi arrossati. Sospettoso mi avvicino al mio posto, lo guardo, lui abbassa lo sguardo.

"Tutto bene?" Mi siedo, cerco la sua mano, ma la ritira. Con la testa dice di si, ma con lo sguardo pare proprio un no. Tutta la mia ansia si risveglia. Cos'è successo?

"Si,si." La mano che prima scappava, adesso torna nella mia, la stringe forte.

"È andato tutto bene?" Abbasso il tono, provo a mantenerlo tranquillo.

"Si." Fiata di poco. Gli tocco il mento per tirargli su lo sguardo, sotto al tavolo il suo piede balla nervoso. Lo sguardo che mi rimanda è pieno di angoscia.

"Non mi pare." La presa sulla mano aumenta. Cos'ha? Mi sposto verso di lui con la sedia. Vedo delle lacrime formarsi nei suoi occhi, si sforza a guardare tutto tranne me.

"Hoseok."

"Si?" Porto anche l'altra mano insieme alle altre.

"Penso che andrò in camera, non ho molta fame."

"Si, ma prima posso sapere cosa c'è che non va?" Fa un sorrisetto amaro, poi tira la testa indietro a ricacciare le lacrime.

"Posso andare?" Mi chiede, voltandosi e guardandomi nell'anima. Annuisco, lentamente.

"Ti amo." Pronuncia quelle parole a sorpresa, mi arrivano in faccia veloci come un treno. Le recepisco a malapena. Si alza, mi guarda e se ne va, senza dirmi altro, lasciandomi un sacco di domande e un centinaio di ansie a mangiarmi dentro. Lo guardo finchè non sparisce dietro la porta di legno. È se le analisi fossero andate male? Ha un tumore? Non me lo dice? Possiamo curarlo, o almeno provarci. Io,io...non posso contemplare questa cosa. Cosa è appena successo? Guardo il piatto. Sono stranito. Completamente sorpreso e spaventato. Il cameriere mi porta il primo piatto, ma io di mangiare non ne ho proprio voglia adesso. Mi alzo, poso i pugni sul tavolo. Cosa faccio? Io vado. Ho un tremendo bisogno di sapere...voglio sapere se sta bene. Ho talmente tanta ansia dentro, da sentirmi spezzare in due.

"Torno...credo." A passo diretto, inseguo Jimin che si è smaterializzato, visto che di lui non c'è traccia. Passo a lunghi falcate il corridoio.

"Jimin?" Busso piano alla sua porta. La porta è chiusa.

"Jimin?" Non so nemmeno se io stia facendo la cosa giusta, o se debba lasciargli spazio. Il problema è che io non so nulla.

"Hoseok io sto bene, voglio solo stare un pò solo." Sento una voce flebile, dall'altra porta.

"Ma cosa è successo?" Ho quasi la sensazione di buttare giú la porta. Cosa diamine può essere? Non reggo le brutte notizie, sopratutto se dovessero comprendere lui.

"Jimin?" Dico poggiando la testa alla porta.

"Hoseok." Dice il mio nome, è un peso enorme mi si accavalla sull'anima. Cosí, senza un motivo palese. Ho fatto qualcosa che non dovevo? Ha ricevuto una brutta notizia? Credo che non mi sia concesso saperlo. Guardo il legno della porta. Devo andare, cos'altro posso fare? Non posso sfondare la porta, nè insistere, non mi pare piacevole come cosa. Aspetterò. Confuso, con i pensieri che continuano a ronzare in testa, torno nella sale da pranzo a fissare il cibo nel piatto, il cervello otturato e nessuna voglia di mangiare. Cosa sarà successo? Gli hanno dato brutte notizie, ci scommetto l'anima. Me lo dirà...spero. Troveremo un modo una soluzione, i soldi non mancano, l'amore neppure. Basta sapere. Digrigno la mascella. Aspetterò.

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora