[il giorno dopo]
Suga è seduto sul sedile anteriore, io sono dietro con la piccola, è nel trasportino. Ho dovuto litigare con mezzo ospedale per uscire in anticipo. Pure Suga ha provato a farmi cambiare idea, si è imputato piú volte, ma poi ha mollato. Adesso è zitto, a braccia conserte e mi manda occhiatacce che sono veri e propri rimproveri. Devo vederlo. Io sto bene. Ho solo un pò di dolore al culetto, ma sto bene e so che in qualche modo devo esserci. Voglio vedere con i miei occhi e fare il possibile per aiutare Hoseok.
L'autista si fa aprire il cancello dalle guardie. Ce ne sono piú del solito, la sicurezza non è mai troppa e dopo quello che è successo è piú che giusto. L'uomo apre le portiere, ci controlla, vedo fare capolino alla pistola sulla sua cintura. Poi sbuca Seong. Il ragazzone ci guarda. Non ho mai realizzato quanto sia grosso, per essere un omega.
"Jimin...lasciateli passare. Oddio è la piccola vero?" I suoi occhi si illuminano quando vede il trasportino. Io sorrido fiero. Non sapendo bene che dire.
"Vi lascio andare, vi seguo." Chiude la porta e la macchina riprende a marciare. Sono passati quasi due giorni, eppure pare un eternità. La villa è come l'ho lasciata, o cosí sembra.
"Potete scendere." Ci avvisa l'autista, il primo è Suga, viene ad aprirmi la porta, poi fa un enorme sospiro.
"Grazie." Esco. Il grazie voleva essere qualcosa di piú, però lo scansa. Gli metto una mano sul petto. Lui mi guarda con fare stanco.
"Davvero, Suga. Grazie." Lui scuote la testa.
"Non devi ringraziarmi, ma lasciati dire che sei un testone...e molto probabilmente anche io avrei fatto lo stesso...però mi fai preoccupare, hai partorito, devi riposarti." È proprio agitato. Lo attiro in un abbraccio. Lui ci sta, attento a non stringermi troppo.
"Come state?" I passi pesanti di Seong seguono la sua voce. Io faccio ancora un respiro prima di lasciare andare Suga.
"Io ci ho provato, ma è duro come le pietre." Alza le mani, in segno di resa.
"Ma state bene giusto?" Annuisco, indicando il costato.
"Eccoli, i due bei ragazzotti." La voce esplosiva di Minho mi fa quasi paura, sbuca dalla porta, con dietro Nam. Il quale è in cannottiera. Indossa la faccia piú sgonfia che gli abbia mai visto. I mood dei due vanno in due sensi opposti, Minho è sereno, Nam pare volersi sotterrare. Ci vengono incontro, lui abbraccia il marito, Minho abbraccia me. Non è cosa usuale un abbraccio fra noi due, ma oggi ne ho bisogno piú che mai.
"Tutto bene, vero?" Mi chiede, mettendomi le mani sulle spalle. Annuisco all'ennesima domanda. Nam mi viene davanti, allarga le braccia, si china in un abbraccio.
"Hoseok è vivo vero?" Domando a lui, in un sussurro.
"Si." Mormora. Mi strizza non badando alla ferita, trattengo le smorfie, perdendomi nel ragazzone.
"È ancora vivo, è trasformato, se la caverà." Minho si aggiunge alle parole di Nam, quest'ultimo mi lascia, dandomi uno sguardo di pure pena. Non sta bene, per niente. Mentre loro parlano sblocco il trasportino.
"Vuoi una mano?" Nego con la testa. Riesco a toglierlo da solo. Riesco a sollevarlo facendo sballottare il meno possibile Melanie che se la dorme pacificamente nel suo completino giallo.
"Eccola, oddio quanto è piccola." Seong è il primo ad adocchiare il trasportino, si avvicina e sussurra ammaliato.
"È bellissima." Mormora fiero Minho. Nam si avvicina lentamente. Io sorrido. Vorrei che ci fosse pure Hoseok a prendersi questi complimenti.
"È incredibile pensare che abbia i geni di Hoseok." Scherza Minho, toccando un guancia alla piccola.
"Invece dovresti, ha i suoi capelli e forse pure i suoi occhi." Tengo su il trasportino, seong mi da una mano a reggerlo.
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Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]
Fanfiction"A volte tutto non è come si crede, le persone nascondo piú di qualche ricordo, piú delle paure. C'è chi si nasconde bene, non lasciando trapelare nulla. Perchè ci sono realtà nella realtà, a volte anche le piú incredibili. È u problema cosí grande...