Disperazione

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Smette di seguirmi, sono fresco di trasformazione, se no sarebbero stati costretti a rimettermi dentro. Io non ci credo, non voglio crederci, che Jimin mi ha visto e sa cosa sono. Ma la cosa ancora piú disdicevole è che è stato proprio Minho a lasciarlo fare. Gli do le spalle, mentre aranco. Fatico ad ogni passo.

Non reggo, non ce la faccio e non ho intenzione di farlo piú, non stava a lui parlargliene. Non è un suo diritto e adesso lo voglio fuori di qui. Per quale straordinario motivo ha pensato di farlo? In una serata tutto è andato a puttane. Jungkook ci ha fatto saltare in aria. Un botto. Boom. E adesso piú niente. Grazie alla sua grande curiosità e al suo essere un ficcanaso senza cervello si è fatto beccare, facendo ferire Taehyung nel tentativo di salvarlo. Ha messo nei guai tutti e i nostri piani. Come se non bastasse, dulcis in fundo Jimin sa che sono un mostro. Ha visto la bestia che sono. Ed è bene cosí. Cosí la smetto di mentire a me stesso.

La strada verso camera mia pare infinita, spero con tutto il cuore che non arrivi nessuno, sopratutto Jimin. Sono un fantasma, sono indecente conciato cosí.

"Hoseok..." Arriva prima il rumore fastidioso dei passi, poi la sua voce. Ancora lui. Mi fa bollire il sangue. Un moto di rabbia mi fa voltare. Lo vorrei morto, questa volta non è il demone a parlare e la cosa mi inquieta.

"Smettila di ignorare le mie parole...smettila. Adesso fai le tue cazzo di valige e te ne vai." Vorrei spingerlo via, allontanarlo e basta. Una volta per tutte. Invece non posso. Perchè nonostante abbia fatta quello che ha fatto, è la figura paterna piú vicina che io abbia e gli voglio bene. Però adesso no, non posso. Non un minimo e non riesco nemmeno a smettere di piangere. Mi sto squarciando. Ho perso tutto in una serata. Possibile? Di cosa mi meraviglio? La mia vita lo fa spesso.

"Lo pensi davvero?" Annuisco. Non vedo l'ora di rinchiudermi in camera e morire.

"Lo penso davvero. Adesso vattene." In tutto e per tutto. Stanco di questa merda. Torno sui miei passi, nel tanto adorato silenzio assoluto.

Arrivato davanti camera mia, mi spalmo sulla porta. A malapena riesco ad aprirla. La sbatto dietro di me, perdendo l'equilibrio e appoggio la schiena al legno. Per un attimo la vista mi si annebbia. Il mondo gira come una trottola, lasciando crescere una tremenda voglia di vomitare nel mio stomaco. Devo fare qualche respiro, salire sul letto e dormire. Ce la dovrei fare. Forse nemmeno quello al momento non riesco a muovere nessun muscolo. Non riesco a fare un cazzo. Scivolo sul legno della porta fino a finire a terra. Sono capace solo a rompermi, come sempre, come tutte le volte. Il mio petto si dilania in due dal dolore, non fisico, ma mentale. Sono cosí miserabile. Piango sempre come un bambino. Troppo debole per qualsiasi cosa. Nonostante la mia forza, i miei sforzi, continuo a finire quà. A piangermi addosso, sbavando dagli occhi pure i polmoni. Sono arrivato ad un limite. Nemmeno le persone a me piú care mi ascoltano. Cosa devo fare? Mi mordo il labbro fortissimo. Il letto è davanti a me, giusto qualche metro, ma non ce la faccio.

"Eh va bene. Vaffanculo." Rannicchio le ginocchia al petto, continuando a piangere. Non ho altra scelta, non l'ho mai avuta. Non mi resta altro che essere un mucchio di cellule che fa finta di vivere. Adesso dovrò aspettare un eternità prima di tornare a salvare qualcuno. Con la squadra fottuta e gli informatori inutilizzabili, siamo in alto mare. E chissà cosa penserà Jimin quando mi vedrà. Mi sono illuso e basta. Non c'è scelta per me, non c'è mai stata. Mi chiudo ancora di piú a riccio. Sono andato. Fottuto. Adesso sono cosí stanco e solo. Ancora una volta.

Less Than Anybody Pt 2 [Omegaverse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora