Un sogno all'improvviso

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Mi ritrovai all'improvviso in una città a me sconosciuta, ero seduta su di una panchina di un vialetto circondato da tantissimi alberi alti e angoli pieni di fiori, non avevo mai visto quel posto prima d'ora. Il cielo era bellissimo di un rosso acceso e il sole rosso arancio che stava per tramontare riflettava i suoi raggi ancora dorati sul quella fontanella al centro del vialetto circondato da tanto verde. Io ero incantata da così tanta bellezza. Sentivo il cinguettio degli uccelli e mi godevo il panorama, quando a qualche centinaia di metri davanti a me si era riunita una folla inmensa e un profumo forte e intenso dagli odori misti tra benzonino, incenso e legni pregiati mi innondavano le narici, mi alzai e mi incamminai verso quella folla che piano piano scompariva sotto i miei occhi, e nel mezzo girato di spalle vi era un ragazzo alto superava sicuramente il 1.80 cm, muscoloso e in tenuta sportiva, capelli castano con riflessi ramati che coprivano il collo, mentre ero sempre più vicina a lui sentì una musica cantare in sottofondo e mi svegliai di sopraffatto molto agitata, era stato solo un sogno, la sveglia del mio iPhone mi aveva appena svegliata e riportata alla realtà. Feci i miei soliti esercizi di sgranchimento mattutino e mi alzai dal letto, infilai i piedi nelle comode ciabatte che erano appoggiate sul soffice tappeto bianco accanto al letto e mi diressi in bagno. Mi lavai velocemente il viso e scesi di giù in cucina era così bella e enorme, di un grigio chiaro e scuro che ricordavano i colori del cemento. Nel mezzo della stanza c'era lei l'isola della cucina, ai lati dietro di essa due enormi forni posizionati nel ripiano alto dei mobili  e accanto un enorme frigorifero americano di acciaio con doppia porta, delle enormi finestre ad arco decorate da tende color grigio brillante con sfumature argentate ai lati raccolte in cerchi di metallo e sui vetri delle bellissime tende bianco velato e venature color argento. Passavo la maggior parte del mio tempo libero in quella stanza, amavo cucinare, mi rendeva felice. Feci una colazione veloce quella mattina, ripulí la cucina e tornai velocemente al piano di sopra, feci una doccia veloce, asciugai velocemente i capelli, li raccolsi in uno chignons leggermente spettinato, infilai la mia tenuta da lavoro e mi recai al piano di sotto dirigendomi dall'altro lato della villa nel mio centro estetico.

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