La mattina dopo

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Erano già le 6 del mattino e la sveglia del cellulare mi svegliò, ero molto agitata era la seconda notte di fila che facevo quel sogno uguale in ogni particolare, andai in bagno mi lavai il viso e legai i capelli in una coda alta, tornai in camera misi un comodo leggings nero e un top nero, cellulare in tasca, ipod alle orecchie, bottiglia in mano e scesi piano piano le scale per non svegliare Elena che ancora dormiva beatamente. Aprí la porta davanti a me e la rinchiusi lentamente dietro di me, e incominciai la mia solita corsa mattutina, correvo tutte le mattine un oretta quando mi era possibile. Feci il solito giro intorno alla villa e sali sulla collina adiacente la villa. Da lì si vedeva uno spettacolare panorama di quello che ti lascia senza fiato, lì davanti ai miei occhi c'era lei la mia città bella da far venire i brividi. Abitavo poco fuori città vicino le colline di Penzia in provincia di Siena nella bellissima Toscana, "nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza” come scrisse Giovanni Pascoli, Pienza è uno scrigno di tesori da scoprire a piedi, passo dopo passo, vicolo dopo vicolo. Dall'alto la vista era spettacolare, le case apparivano minuscole, si respirava aria fresca che profumava di fiori e erba. A pochi metri da me c'era una grande quercia mi sedetti sotto di lei e mentre mi gustavo la natura, nei miei pensieri all'improvviso riapperve il sogno che mi ha fatto compagnia per due notti di fila, cercavo di capirne il significato, e ad un tratto il telefono vibró, feci un salto era un messaggio di Elena " Giada ma che fine hai fatto? Al centro tutti aspettano te per iniziare la riunione". Oddio la riunione me ne ero completamente dimenticata, quella mattina veniva un rinomato marchio di cosmetici che avrebbe sponsorizzato i miei prodotti e il mio centro estetico. Era molto importante per me quel progetto ma a causa del sogno me ne ero completamente dimenticata. Corsi veloce giù per la collina il cancello di ferro battuto all'ingresso della villa era aperto, corsi lungo il vialetto che portava all'ingresso salì al piano di sopra doccia super veloce, metto un pantalone nero elegante, una camicia bianca di seta e delle decoltee nere satinate, asciugo i capelli al naturale, un velo leggero di trucco dona luce al mio viso, prendo tutto l'occorrente e mi dirigo al centro estetico apro la porta Lisa come sempre impeccabile alla reception mi lancia uno sguardo preoccupato come se mi volesse dire "ma Giada dov'eri finita?"

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