La gravidanza

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GIADA

Era finalmente passata una settimana, e oggi saremmo andati a fare la prima ecografia, eravamo entrambi super emozionati. Ci preparammo e andammo in ospedale. Appena arrivati Luca parcheggiò l'auto. Una volta scesi, mano nella mano, ci recammo al reparto di ginecologia, dove avevamo appuntamento con la dottoressa Angeli, si sarebbe occupata lei della mia gravidanza. Attendemmo qualche minuto, e la dottoressa ci raggiunse, dopo alcune domande, un infermiera mi pesò, mi misurò la pressione, e subito dopo avermi fatto altre domande, mi disse che in base a quando ho avuto l'ultimo ciclo era ancora presto, per la prima ecografia, e ci disse di tornare tra un mese. Rimanemmo leggermente delusi, ma eravamo comunque felici tutto procedeva bene. Dopo essere usciti dall'ospedale, decidemmo di andare a fare una passeggiata in centro, e mentre passeggiavamo, in un negozio nella vetrina, vidi delle scarpette in miniatura, me ne innamorai subito, le feci vedere a Luca, che mi portò subito dentro, e siccome non sapevamo, cosa avremmo avuto, prendemmo un paio di scarpette rosa, e un paio azzurri. Una volta usciti, tornammo a casa. Seduti sul divano guardavamo e accarezzavamo quella morbide scarpine di Lana. E sognavamo ad occhi aperti.

UN MESE DOPO

LUCA

Era già trascorso un mese, e oggi finalmente Giada avrebbe fatto la tanto attesa ecografia. Io ero già pronto da mezz'ora, mentre Giada era alle prese con la nausea mattutina, che ormai gli facevano compagnia tutti i giorni.
Appena stette un po' meglio, mi raggiunse in cucina, gli diedi un bicchiere d'acqua, e uscimmo di casa, eravamo diretti all'ospedale. Lungo la strada, Giada canticchiava una tenera ninna nanna, che aveva appena inventato, era così brava, aveva un talento per la scrittura, e da quando scoprì di essere incinta, iniziò a scrivere una fiaba per bambini, così appena il nostro pargolo, sarebbe nato, l'avrebbe letta tutte le sere per farlo addormentare. Sorrise tutto il tempo, e con lei sorrisi anch'io.

GIADA

Ed eccoci finalmente, eravamo giunti in ospedale, entrammo dentro, e una volta arrivati, raggiungemmo la sala di aspetto, ci sedemmo sul divanetto, e i miei occhi finirono su una rivista di neonati, la presi tra le mani, la incominciai a sfogliare, era piena di piccoli bimbi dagli occhi dolcissimi, e tenere guancette, la mostrai a Luca, che era intento ad accarezzarmi il pancino, quando ad un tratto, ci chiamò l'infermiera, e ci fece accomodare in stanza, mi misurò la pressione e mi pesò, avevo già preso il mio primo chilo, di cui ne ero fiera. L"infermiera uscì dalla stanza dicendo: "La dottoressa Angeli, tra un po' arriva da lei." Dopo una decina di minuti ad attenderla, finalmente si aprì la porta ed entrò, la dottoressa Angeli. Dopo avermi fatto le solite domande di routine, mi fece accomodare sul lettino da visita, prima mi visitò la pancia con le mani, e poi mi fece l'ecografia, era tutto nella norma, poi ci disse di guardare lo schermo e ci indicò il cuoricino e subito dopo un altro cuoricino, e disse: "Sono due, avrete dei gemelli, complimenti." Non mi sembrava vero, aspettavo due gemelli, essendo una gemella, ne ero felice, con Davide avevo diviso di tutto, avevamo un legame unico e profondo, ero contenta che anche i miei figli avrebbero avuto quel tipo di legame. Non vedevo l'ora di comunicarlo a Davide e a tutti gli altri.

LUCA

La dottoressa Angeli, stava eseguendo l'ecografia a Giada, e poi ci disse di guardare lo schermo, e ci indicò non uno, ma ben due cuoricini, non ci potevo credere, aspettavamo due gemelli, da figlio unico, ero molto felice, crescere insieme sin dal principio, sarebbe stato fantastico.
Guardai Giada, sorrideva, era così raggiante e luminosa, ci guardammo negli occhi, e sorridemmo entrambi.
Quando la dottoressa fini con la visita, finalmente abbracciai la mia preziosissima Giada.
La dottoressa Angeli ci disse: "Signora Albatros, lei è incinta di sei settimane e 4giorni circa, quindi tra sette mesi e mezzo circa. Se tutto andrà bene, nasceranno tra fine novembre e i primi di dicembre. Stampò per noi la prima ecografia e ce la diede, Giada la strinse forte al cuore e delle lacrime di felicità, gli rigarono il viso. La dottoressa ci diede appuntamento, tra circa tre mesi, per la seconda ecografia. Dopo esserci salutati andammo via.
I giorni avvenire trascorrevano che era una meraviglia, le nausee mattutine, piano piano, incominciavano a rallentare e Giada era sempre più raggiante e luminosa. Erano trascorse altre cinque settimane e Giada ormai era al terzo mese di gravidanza, leggermente incominciava a intravedersi il suo pancino. Stavamo tornando a casa, ero andato a prendere Giada a lavoro, e sulla strada del ritorno per casa, Giada ebbe un idea, e disse : "Amore mio, ormai tre mesi sono passati, e piano piano tutti si accorgeranno della mia pancia. Che ne dici, di organizzare una cena a casa nostra e comunicare a tutti la dolce notizia." Gli risposi: "Ma certo amore mio, non vedo l'ora di vedere le loro reazioni sui loro volti alla dolce notizia."

GIADA

Appena tornati a casa, presi il telefono e chiamai uno per uno tutti, invitandoli a cena per sabato sera, la mia famiglia doveva scendere a Roma da Siena, e la famiglia di Luca da Firenze. E il mio amato gemello, si trovava in Germania in uno dei suoi viaggi, lo chiamai per ultimo, e quando mi rispose, gli parlai in tedesco: "Hallo, kleiner Bruder, es tut mir leid, deine Reise zu unterbrechen, aber am Samstagabend möchte ich, dass du mit mir zu Abend isst, und ich akzeptiere kein Nein, also lass alles fallen und komm nach Rom. (Ciao, fratellino, mi dispiace interrompere il tuo viaggio, ma sabato sera ti voglio a cena da me, e non accetto un no, quindi molla tutto e vieni a Roma.) Mi rispose un po' scocciato: "Ok, sorellina sai che non ti so dire di no, non vale. Comunque ci vediamo sabato sera a casa tua. Ich liebe dich so sehr kleine Schwester. (Ti voglio tanto bene sorellina.)" Gli risposi: "Ich dich auch." (Anch'io.)
E chiusi la chiamata, erano stati tutti avvertiti, tra quattro giorni avremmo comunicato loro la dolce notizia.

LUCA

Ed eccoci a sabato sera, tra pochi minuti sarebbero arrivati tutti, Giada e io preparammo una buonissima cena, c'era proprio di tutto, sistemammo le ultime cose, ed ecco suonare il campanello c'erano proprio tutti, anche i nostri amici, Elena, Alberto e Marco, una volta entrati tutti e sistemate le loro giacche, ci sedettemo a tavola e iniziammo a cenare. Senza dire nulla Giada, a fine cena si alzò e andò verso il frigorifero, prese la torta, che aveva preparato con le sue mani e la mise sul tavolo, e disse guardando gli occhi di tutti fissati sulla torta, sui cui lei aveva messo due baby di pasta di zucchero: "Presto io e Luca, non saremo più in due ma in quattro, due piccoli gemellini sono in viaggio, e li sento crescere nel mio grembo." Erano tutti felici, chi urlava a destra, e chi a sinistra, si sentiva di tutto. "Sarò nonna, e io nonno." Urlarono in coro i nostri genitori, "e noi zii" dissero tutti gli altri, e per finire, Noemi e Gianpaul, gridarono: "Avremo due cuginetti che bello."
Davide si avvicinò a Giada e l'abbracció forte dicendo: "Avrai due gemelli, come noi, o Giada, sarò zio, gli insegnerò un mondo di cose."
Erano tutti euforici, e dopo essersi congratulati con noi, mangiammo la torta e facemmo un brindisi.
La serata trascorse in allegria, e dopo qualche oretta andarono tutti via. Aiutai Giada a sistemare tutto, e poi la presi in braccio e la portai di sopra in camera, ci preparammo per la notte e ci addormentammo uno tra le braccia dell'altro.

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