Matrimonio parte prima

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LUCA

Erano già passati tre mesi, e domani finalmente avrei sposato la mia preziosissima Giada. Mi stavo preparando per uscire con i miei migliori amici, Alberto e Marco, avevano organizzato per me, una piccola festa per l'addio al celibato, di cui non avevo alcuna voglia di festeggiare, ma loro insistettero tanto, e non mi andava di deluderli. Mi feci una doccia, e una volta asciugato, indossai i miei boxer neri D&G, un jeans e una maglietta bucherellata, sistemai capelli e barba, una bella spruzzatina del mio profumo, misi le scarpe ed ero pronto. Anche la mia Giada si stava preparando, stava per uscire, con la sua amica Elena e sua cognata Cristina, per andare a festeggiare l'addio al nubilato, di cui nemmeno lei aveva tanto voglia. Fece anche lei la doccia, dopo essersi asciugata, indossò un jeans scuro e una maglietta gialla, sì truccò a malapena, asciugò i capelli con delle leggere onde, che cadevano sulle sue spalle, si spruzzò il suo profumo, mise le scarpe da ginnastica, ed era pronta, bella più che mai. Mi avvicinai a lei, e l'abbracciai forte, e gli dissi: "Che ne dici amore mio, se restiamo a casa io e te, da soli, a festeggiare insieme, invece di andare all' addio al celibato è al nubilato." Mi guardò sorridendo e disse: "Non mi tentare, perché lo faccio veramente, chiamo le ragazze e dico che non ci vado." Gli risposi ridendo: "Sarebbe bello, ma se solo lo facessimo davvero, i ragazzi e le ragazze ci rimarrebbero male...'' Non riuscì a finire la frase che Giada mi interruppe e disse: "Hai ragione amore mio, probabilmente li deluderemo, però, ho un'idea, andiamo alla festa, e dopo un'oretta circa, inventiamo un mal di testa, e ci ritroviamo a casa per le 22 che ne pensi?'' La strinsi forte a me e gli dissi: "Sei un genio amore mio, faremo così, non vedo l'ora che si fanno le 22, per stare con te." Mi baciò dolcemente e disse: "Ora andiamo altrimenti faremo tardi.'' Scendemmo giù per le scale, indossammo i nostri cappotti, e uscimmo di casa. Ad attenderci fuori c'erano già Marco e Alberto, Elena e Cristina con le loro rispettive auto. Salutai Giada e sali sull'auto di Alberto e lei su quella di Cristina. Le feci segno con l'occhiolino e lei ricambió.

GIADA

Ero appena salita sull'auto di Cristina, per andare con lei e Elena a festeggiare l'addio al nubilato di cui, non ne avevo proprio voglia, l'unica cosa che volevo era stare tra le braccia del mio Luca. Appena arrivati in pizzeria, ci sedemmo a un tavolo, era stata una mia idea di andare a mangiare la pizza, volevo qualcosa di tranquillo, altrimenti non avrei fatto nulla. Chiacchierammo tanto, passammo una bella serata, ma verso le 21:30, dissi alle ragazze che mi era venuto mal di testa, ed era meglio se andavo a casa a riposarmi, visto che il giorno dopo mi sarei sposata. Una volta pagato il conto, le ragazze mi accompagnarono a casa. Le salutai e gli dissi: "Grazie ragazze per la bellissima serata, è stata breve ma bella e intensa, ci vediamo domani mattina, per il giorno mio più bello." Entrai in casa e chiusi la porta, Luca era già lì mi venne incontro e mi abbracciò forte, sollevandomi da terra, fece un giro su noi stessi e mi baciò con passione.

LUCA

I ragazzi mi avevano portato in pizzeria, era stata una mia idea, altrimenti non avrei fatto nulla, volevo passare una serata tranquilla, e loro mi accontentarono, passammo una serata tranquilla, ma bella tra tante chiacchiere e risate, mangiata la pizza dissi, che mi era venuto un leggero mal di testa, e sarei voluto andare a casa a riposarmi, visto, che l'indomani mi sarei sposato. Una volta pagato il conto i ragazzi mi riaccompagnarono a casa. Li salutai e li ringraziai, per la magnifica serata trascorsa insieme e gli dissi: "ci vediamo domani ragazzi, nel giorno mio più bello." Entrai in casa e chiusi la porta, Giada non era ancora arrivata. Mi sedetti sul divano ad aspettarla, e neanche dopo cinque minuti, sentì aprire la porta, era lei, gli andai incontro, e abbracciandola forte la sollevai da terra, girai su noi stessi e la baciai con passione. Dopo tantissime coccole, si era fatta l'ora di andare a dormire, dormimmo tutta la notte stretti stretti, ma alle sei del mattino, Giada mi sveglió, e mi disse di andare in albergo, dove c'erano i miei genitori, mi sarei dovuto preparare lì, lei si sarebbe preparata a casa nostra, a breve l'avrebbero raggiunta i suoi genitori i suoi fratelli ,Elena Cristina e i suoi nipotini, ci saremmo visti direttamente al Vaticano, per le 14:00. La baciai presi le mie cose e andai via.

GIADA

Luca era appena andato via. Io feci una doccia rigenerante, indossai l'accappatoio,mi asciugai, e midi una tuta, e nel frattempo suonarono il campanello. Erano arrivati tutti. Dopo aver bevuto un bel thè, risuonò il campanello erano il parrucchiere e la truccatrice. I capelli erano raccolti in un semiraccolto, con delle onde che cadevano sulle spalle un trucco delicato ma elegante e ben curato.
Indossai un abito bianco a sirena, con le spalle molto scoperte è uno strascico non troppo lungo. Misi gli orecchini, la collana e i braccialetti, che mi aveva regalato Luca, la sera della proposta. Una volta pronta, mi guardai allo specchio, i miei occhi esprimevano la luce di una bimba strafelice, non ero mai stata così felice in vita mia, come oggi. La mia mamma si avvicinò a me e mi abbracciò forte, con le lacrime agli occhi, era molto commossa, anche papà e Diego erano visibilmente commossi, e mi strinsero forte al loro. Gianpaul e Noemi i miei nipotini urlarono in coro: "Zia sei bellissimaaa!!!" Elena mi abbracciò forte dicendo: "Sei uno splendore amica mia." Per ultimo si avvicinó a me, il mio gemello Davide, eravamo molto legati, in un qualcosa di profondo, unico e magico. Non per niente eravamo gemelli, avevamo condiviso tutto, già ancor prima di nascere. Mi abbracciò forte a sè e con le lacrime che gli rigavano il viso mi disse: " Oh!! Sorellina mia, ti auguro tanta felicità, ti voglio un mondo infinito di bene. Sei stupenda mia dolce Giada."
Dopo tanti complimenti, e tanta fatica a riuscire, a non piangere, per non rovinarmi il trucco, si era già fatta ora di fare le foto il fotografo era arrivato.
Me ne scattò a centinaia e dopo un'ora, finalmente ero pronta per uscire di casa. Appena arrivai al piano di sotto, e uscì fuori, il giardino della villa era pieno di invitati che mi applaudivano. Una bellissima carrozza, trainata da due cavalli bianchi, mi stava aspettando davanti al cancello, vi salì sopra insieme al mio papà e ai piccoli Gianpaul e Noemi, che erano la mia damina è il mio paggetto, portavano le fedi. Una volta tutti a bordo, il cocchiere parti in direzione Vaticano.

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