La malattia di Giada

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7 ANNI DOPO

GIADA

I gemelli avevano già 25 anni, incredibile come volava il tempo, erano sempre più belli. Gianluca era riuscito a diventare un fotografo di fama mondiale, e aveva girato il mondo, Demi era diventata una bravissima scrittrice, aveva finalmente pubblicato il suo primo romanzo, raccontava la storia mia e di Luca, del mio sogno, il nostro primo incontro e tutto il resto, eravamo così orgogliosi di lei.
Avevamo due figli fantastici.
Gianluca era appena tornato da un viaggio in Perù. Mi mostrò delle foto bellissime, era il nostro orgoglio.
Finalmente eravamo di nuovo tutti e quattro insieme. Siamo andati a fare una gita in montagna, quando mentre passeggiavamo, mi sentì male all'improvviso, e svenni tra le braccia del mio Luca.

LUCA

Giada si sentì male, e svenne tra le mie braccia, io e i gemelli ci spaventammo a morte, portai di corsa Giada all'auto, mi sedetti dietro insieme a lei, guidò Gianluca fino in ospedale. Demi si sedette avanti accanto al fratello.
Nel frattempo ero riuscito a far rinvenire, la mia preziosissima Giada.
Appena arrivati in ospedale, sedetti mia moglie su una sedia a rotelle e la portai al pronto soccorso. Spiegai quello che era successo all'infermiera, che la portò subito dentro nella stanza delle visite, e ci disse di aspettare nella sala da attesa. Eravamo in ansia, io ero molto agitato, dopo una ventina di minuti finalmente uscí il dottore che l'aveva visitata, e ci diede la notizia, che mi fece crollare il mondo addosso, la mia preziosissima Giada aveva la Leucemia, mi sembrava di vivere un incubo, Gianluca e Demi erano sconvolti, non smettevano di piangere. Io per la rabbia diedi un forte pugno contro il muro, talmente forte, da ferirmi le nocche fino a farle sanguinare.

GIANLUCA

Ero sconvolto, non poteva essere successo davvero, non a mamma.
Papà era distrutto, non lo avevo mai visto così prima d'ora, era talmente arrabbiato che tirò un pugno contro il muro, la mano gli sanguinava, per quanto aveva tirato forte. Demi corse subito a chiamare un infermiera per farlo medicare, mentre io cercavo di calmarlo. Un paio di minuti dopo, arrivò l'infermiera, guardò la mano di papà, e lo invitò a seguirlo, per farsi medicare.
Demi non smetteva di piangere, la strinsi forte a me, e piangemmo insieme, volevo essere forte, e fargli coraggio, ma non ci riuscivo. Cinque minuti dopo papà, tornò con la mano fasciata. Era un uomo completamente distrutto, non faceva che dire perché a lei, perché alla mia preziosissima Giada e non a me. E piangeva peggio di un bambino. Lo abbracciai forte, con il cuore pieno di dolore, anche Demi si unì al nostro abbraccio.

DEMI

Abbracciai forte papà e Gianluca, mio fratello stava soffrendo tantissimo quanto me è papà, ma faceva di tutto per consolare nostro padre, mi sentivo così male. Mamma era la nostra roccia, era una guerriera, c'è l'avrebbe fatta anche stavolta ne ero sicura, ma il dolore era troppo forte. Dopo tanta attesa finalmente tornò il dottore, con ulteriori analisi e disse rivolgendosi a mio padre: "Signor Albatros, sua moglie come già sa, purtroppo ha la Leucemia, è ancora all'inizio, quindi abbiamo buone speranze che guarisca, faremo dei cicli di chemioterapia, e gli daremo delle medicine, e la scriveremo nella lista per il trapianto del midollo osseo, appena sarà possibile, la operiamo." Mio padre rimase scioccato non riusciva più a dire nemmeno una parola. Ma Gianluca di scatto disse: "Fatemi dei controlli, se sono compatibile, donerò io il midollo spinale a mia madre." Io mi unì alle sue parole e dissi: "Io farò lo stesso."
Quando papà all'improvviso riprese a parlare e disse: "No ragazzi miei, e bello sentirvi dire, che siete disposti ad aiutare vostra madre, ma tanti anni fa all'inizio della nostra bellissima storia d'amore, vostra madre mi ha salvato la vita, donandomi il suo sangue, è grazie a lei se sono ancora vivo, e ci siete anche voi."
Poi si rivolse al dottore e aggiunse: "Dottore se Giada è stata compatibile a donarmi il suo sangue, anche io allora sarò compatibile, per potergli donare il midollo spinale. Vero Dottore?"
Il dottore rispose: "In teoria si, bisognerebbe fare degli accertamenti, e se è tutto ok si può fare." Papà rispose: "Allora, mi faccia tutte le analisi, cosi appena sarà possibile operarla, potrete intervenire subito."
Il dottore acconsenti, e chiese all'infermiera di portarlo a fare tutte le analisi necessarie. Io e Gianluca ci abbracciammo forte, e ci sostenevamo a vicenda. Mentre aspettavamo, che papà tornasse, e ci avrebbero fatto vedere mamma, Gianluca chiamò nonna Carmen, e io chiamai nonna Barbara, gli raccontammo tutto, erano sconvolte, erano avanti con l'età ma grazie a Dio stavano entrambe molto bene, poi avvertimmo anche gli zii.

GIADA

Mi avevano fatto un sacco di analisi e accertamenti vari, non ne potevo più, mi avevano diagnosticato la Leucemia, ero sconvolta, e preoccupata, ma non per me, ma per i ragazzi e soprattutto per il mio Luca, non avrebbe mai superato lo shock, lo conoscevo abbastanza bene per sapere cosa stesse provando. Chiesi all'infermiera che era dentro con me, che mi stava misurando per l'ennesima volta la pressione, se potessi vedere i gemelli e il mio dolcissimo marito. Mi rispose, che per un po' soltanto potevano vedermi.
Uscì e li chiamò. Ma entrarono solo i gemelli, con le lacrime agli occhi, corsero da me e mi abbracciarono forte forte. Poi chiesi loro: "Gianluca, Demi, dov'è andato vostro padre?" Mi raccontarono tutto e subito dopo scoppiai a piangere. Oh, il mio caro Luca. Passarono una decina di minuti, è finalmente era arrivato mio marito. Aveva gli occhi rossi e lucidi, come qualcuno che avesse appena finito di piangere. Mi si avvicinò e mi disse: "Amore mio stai tranquilla, vedrai che supereremo e vinceremo anche questa battaglia, noi due insieme siamo più forte di tutto, anche di questo brutto mostro di malattia. Ti amo mia preziosissima Giada, e ricordati il nostro amore sconfigge ogni tipo di male." E mi baciò con immensa dolcezza.

LUCA

Purtroppo si era già fatto tardi, Giada dovette stare in ospedale, noi tre tornammo a casa, preparai una piccola valigia per Giada, e lasciai i ragazzi casa a prepararsi la cena e  io tornai in ospedale a portare la valigia a mia moglie.

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