Elena

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Nel frattempo Elena si fece mille domande: "che cosa sta succedendo a Giada non riesco a capirla in questo ultimo mese l'ho vista diversa come se qualcosa l'affliggesse, ma ogni volta che provavo a chiedergli se c'è qualcosa che non va mi riassicurava che era tutto ok, d'altronde Giada e fatta cosi, non vuole dare preoccupazioni agli altri." Mi cambiai velocemente, presi le chiavi della mia smart nera e uscí di casa. Mentre guidavo in direzione casa sua, mille domande mi frullavano il cervello, ero curiosa di sapere cosa c'era di così tanto urgente da buttarmi giù dal letto sabato mattina presto. Lungo la strada che portava alla villa di Giada, sul lato sinistro c'era la sua pasticceria preferita, parcheggiai l'auto e scesi, aprí l'enorme porta di vetro e entrai, "buongiorno" disse la commessa e con gentilezza mi disse cosa desideravo, risposi "buongiorno a lei" e presi i cornetti alla marmellata di albicocca che Giada amava tanto, pagai il conto e uscì dicendo arrivederci. Tornai alla macchina appoggiai i cornetti sul sedile a fianco al mio, girai la chiave, piede sull'acceleratore e proseguì verso la villa. Una volta arrivata parcheggiai l'auto all'ingresso del vialetto, scesi e arrivata alla porta suonai il campanello, sentì Giada correre verso la porta e quando mi aprì me la ritrovai davanti sconvolta come mai l'avevo vista prima, la guardai negli occhi erano ancora lucidi come se avesse pianto, non mi diede il tempo di entrare che mi abbracciò forte. "Giada sì può sapere cosa succede?" gli dissi con voce ferma. Mi guardo stranita e mi disse "vieni amica mia ho mille cose da raccontarti ma non saprei proprio da dove cominciare" mi disse con un filo di voce tremolante. Mi avvicinai a lei ci sedemmo sul divano di pelle grigio al centro del salotto, nel frattempo Giada aveva preparato il the con lo zenzero, cannella e cardamomo lei lo adorava. Ne presi una tazza ne sorseggiai un pó, e poi presi la sua mano la guardai e gli dissi "Giada sai che puoi raccontarmi tutto dai sputa il rospo e dimmi cosa ti sta tormentando." Mi guardò dritta negli occhi "sei pronta Elena ad ascoltare le sciocchezze che sto per dire?" Io annui con la testa e lei incominciò il racconto.

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