Sorpresa

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GIADA

Dopo una doccia rigenerante, e molto romantica, iniziammo a prepararci. Luca indossò un pantalone nero, una camicia bianca, con gilet, giacca e scarpe neri, mise persino una specie di cravatta, sistemò capelli e barba, e dopo aver indossato l'orologio, e la sua collana preferita, si riempì del suo meraviglioso profumo. Mamma quanto era bello vestito così. Io indossai quel magnifico abito da sera nero, pieno di paillette argentati, che era sul letto, le decoltee, feci un semiraccolto, mi truccai, e indossai i gioielli che erano nella scatolina accanto al vestito, Luca mi aiutò a mettere la collana e mentre la metteva mi bació il collo con molta dolcezza, mi staccai con molta difficoltà, ma dovevamo andare. Mi improfumai ed ero pronta, non vedevo l'ora di scoprire dove mi avrebbe portata, non stavo più nella pelle, dall'emozione e dalla curiosità. Luca mi guardò e disse: "Oh! Mia dolce Giada quanto sei bella." Mi prese per mano e mi portò giù. Poco prima di aprire la porta mi appoggiò il cappottino sulle spalle e disse: ''Tieni amore mio mettilo, che fuori fa molto freddo. Indossò anche lui il cappotto e aprì la porta. Accanto al cancello lungo il vialetto, c'era ferma una carrozza, trainata da due bellissimi cavalli bianchi, che ci aspettava. Ci incamminammo verso la carrozza, Luca mi aiutò a salire, una volta salito anche lui, ci coprì con una caldissima coperta, mi abbracciò a sé, e il cocchiere partì. Facemmo il tour della città. Mi voltai verso Luca e dissi: "Quanto è bella Roma!" Mi rispose: "Mai quanto te amore mio!" E mi bació. La carrozza si fermò davanti al Colosseo, scendemmo e Luca mi fece vedere tutto l'interno, facemmo tantissimi selfie. Subito dopo mi portò alla Fontana di Trevi, e con le spalle rivolte a essa, unendo le nostre mani, lanciammo insieme una monetina nell'acqua, e esprimemmo un desiderio. Poi mi portò sul ponte Milvio, dove estrasse un lucchetto dalla tasca, con inciso sopra i nostri nomi, e lo appendemmo al ponte. Ritornammo sulla carrozza, e venti minuti dopo, arrivammo in cima a una collina, eravamo così in alto, che si riusciva a vedere tutta la capitale. Gli alberi erano tutti decorati con delle lucine bellissime, c'era un tavolo con una bellissima tovaglia bianca, apparecchiato per due persone. Luca mi abbracciò e disse: "Dopo un buon pranzo, ci vuole anche una buona cena che ne dici, hai fame?" Gli risposi hai ragione amore, ho tanta fame. Ci avvicinammo a tavola, e mi fece sedere. Una volta seduti entrambi, arrivarono due violinisti, che incominciarono a suonare una bellissima melodia, e subito dopo arrivò la cena servita da due camerieri, iniziammo con gli antipasti, un'ottima amatriciana per primo, delle scaloppine alla romana per secondo, un insalatina mista, è un buonissimo tiramisù, la musica ci accompagnó per tutta la serata. A un certo punto, Luca si alza, e venne vicino a me, mi prese la mano e mi fece alzare, e disse: "Mi conceda questo ballo mia regina?" Gli risposi: "Volentieri mio re."
Ballammo un bellissimo lento, sotto un cielo pieno di stelle è una volta finito di ballare, andammo alla carrozza, Luca disse al cocchiere: ''Portaci dove sai tu." Il cocchiere rispose di sì e partì. Io curiosa chiesi, Dove stiamo andando? Luca mi rispose: "Abbi pazienza amore e tra un po' lo scoprirai." La curiosità aveva, preso possesso di me, e continuai a chiedere, a chiedere, e a chiedere finché Luca, per farmi stare zitta mi bació. Dopo quel bellissimo bacio rimasi zitta. Una ventina di minuti dopo, eravamo davanti al Teatro dell'opera di Roma quanto era bello! Era così grande. Guardai Luca e gli dissi: ''Io amo il teatro, come facevi a saperlo?" Mi rispose: "Semplice perché anch'io lo amo!" Entrammo dentro era pieno di persone, Luca mostrò i biglietti al bigliettaio e andammo al nostro posto in fondo alla sala, ero così emozionata, Luca mi prese la mano, e la strinse forte nella sua. Le luci si spensero, e lo spettacolo ebbe inizio. Stavamo guardando, il Rugantino uno dei miei spettacoli preferiti in assoluto, chi lo aveva detto a Luca? Lo guardai e glielo chiesi: " Chi è stato a dirti che amo quest'opera?" Mi rispose ridendo: "Un uccellino." Io risposi: "come un'uccellino?" Delle persone dietro di noi, ci facevano segno di stare in silenzio, parlavamo troppo. Non parlammo più e ci godemmo lo spettacolo fino all'ultimo secondo. Era stato così bello e emozionante, a un certo punto Luca mi disse: "Torno subito Amore mio, devo andare un attimo in bagno." Si alzò e andò via, rimasi lì da sola ad aspettarlo, all'improvviso le luci del del teatro si accesero, e Luca non era ancora arrivato, i protagonisti dello spettacolo fecero un grande inchino. Nel frattempo il presentatore, prese la parola e incominciò a dire le seguenti parole, signori e signore, un attimo di attenzione perfavore, adesso c'è un fuori programma, una sorpresa per una dama speciale, in questa sala, da parte del suo cavaliere, se si riconoscerà la preghiamo di raggiungere il palcoscenico, appena il presentatore finì di parlare, le luci nella sala si spensero, parti una bellissima musica, e da dietro le quinte uscì il mio Luca, con un mazzo di rose rosse in mano, intonando Favola dei modà,
appena lo vidi emozionata più che mai, incominciai a scendere la grande scalinata, che mi portò davanti al palcoscenico. Non riuscivo a crederci, il mio amore stava cantando per me, la nostra canzone. Continuando a cantare si avvicinò a me, allungo la sua mano e dopo aver preso la mia, mi aiutò a salire sul palco, mi porse le stupende rose e cantò tutta la canzone, appena finì, le luci si accesero di nuovo. Rimasi senza parole, ero immobile,super emozionata, nel mentre la folla applaudiva. Mi voltai verso la tribuna, in prima fila vidi, i miei e i suoi genitori, i miei fratelli Diego e Davide, mia cognata Cristina e persino Elena, Alberto, Marco e Laura, erano tutti lì. Ma perché erano tutti lì? Luca lo sapeva? E come mai non mi ha detto nessuno nulla, appena girai lo sguardo verso Luca, la scena che vidi mi tolse il respiro.

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