La lieta notizia

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GIADA

Erano trascorse due settimane da quando eravamo tornati dal viaggio di nozze, erano un paio di giorni che mi sentivo nauseata è stanca. Non sopportavo i forti odori, ed ero leggermente su di giri. Pensavo di aver preso un influenza. Quando una domenica pomeriggio, mentre passeggiavo, abbracciata al mio Luca, in giro per Roma, mi girò la testa e svenni tra le sue possenti braccia.

LUCA

Stavamo passeggiando per le vie di Roma, quando all'improvviso Giada svenne tra le mie braccia. Mi spaventai, e con il cuore che mi batteva a mille, corsi con lei in braccio, fino al parcheggio, dove avevo lasciato l'auto, l'appoggiai delicatamente sul sedile, che abbassai, per fare in modo che stesse comoda, provai a rinvenirla e dopo qualche tentativo, finalmente c'è la feci, mi assicurai che stesse meglio e la portai subito al pronto soccorso, dove la visitarono. Il dottore subito dopo averla visitata e ricevuto i risultati del sangue, che gli avevano tirato appena arrivati, ci comunicò: "Signora Albatros, lei sta bene, i sintomi che ha avvertito in questi giorni, e lo svenimento di oggi, sono dovuti al suo stato interessante, lei è in dolce attesa, presto sarete genitori.''
Non stavo più nella pelle, dall'immensa gioia, che provai, nel sentire quelle meravigliose parole. Mi voltai verso Giada, che per la forte commozione, stava piangendo, lacrime di felicità. L'abbracciai forte a me, e gli accarezzai dolcemente il pancino, e urlai: "Diventerò padre, grazie amore mio." Mi sentivo benedetto dal Signore, stringevo forte tra le mie braccia, la donna più fantastica al mondo di cui ero follemente innamorato è presto sarei diventato, padre di nostro figlio.

GIADA

Mi sembrava di vivere un sogno, ad occhi aperti, mi sentivo benedetta dal Signore, aspettavo un figlio, dall'uomo più fantastico al mondo, di cui ero follemente innamorata.
Dai miei occhi, scendevano lacrime di gioia, che Luca dolcemente mi asciugò, dopo avermi abbracciata forte, e accarezzato dolcemente il pancino.
Dopo essere tornati in noi, il dottore mi prescrisse delle vitamine, e ci diede appuntamento, alla prossima settimana per la prima ecografia. Non vedevamo l'ora di farla.
Tornammo a casa, e dopo aver indossato entrambi, delle comodissime tute, trascorremmo tutto il giorno, accoccolati l'uno all'altro, sul divano, con Luca che accarezzava tutto il tempo, il mio pancino, e sognavamo ad occhi aperti, immaginando come sarebbe stato, prenderlo per la prima volta tra le braccia.
Guardai Luca, che si era appoggiato con la testa, sul mio grembo, e gli dissi: "Sarebbe bello, se arriverà un piccolo Luca, e assomiglia tutto a te, te lo immagini, in giro per casa, già da piccolo, con i capelli lunghi, e le fossette che si formano sulle guance, ogni volta che sorride..." Non mi fece finire di parlare che mi interruppe e disse: "Tu invece immagina, se sarà una femminuccia, sarà bella come sua madre, già da piccolina con i capelli lunghi e mossi, e i suoi occhietti da cerbiatta, e quando sorriderà farà sciogliere ogni cosa, con la dolcezza che sprigionerà, e tutta l'allegria che emanerà, sarà forte e dolce, come te amore mio."
Poi ci guardammo negli occhi, e scoppiammo a ridere, e insieme dicemmo: "Maschio o femmina che sia, l'importante è che sia in salute."
Ridemmo per alcuni minuti, senza smettere.
Senza rendercene conto, si era fatta ora di cena, fuori ormai era buio. Ci pensò Luca a preparare la cena, mi disse che mi sarei dovuta riposare e rimettermi in forza. In effetti mi sentivo un po' debole, così lo ascoltai è rimasi sul divano, a rilassarmi.

LUCA

Lasciai Giada a rilassarsi sul divano, aveva il viso ancora leggermente pallido.
Nel frattempo mi stavo occupando di preparare la cena. Preparai dei petto di pollo alla brace, un buonissimo puree di patate, e lavai con molta cura dell'insalata. Apparecchiai la tavola, misi dell'acqua fresca al centro, e appena fu tutto pronto, andai in salotto a chiamare il mio amore.
Trovai Giada con gli occhi chiusi, si era addormentata. Dormiva così beatamente che mi dispiaceva svegliarla, però doveva cenare. Così mi inginocchiai davanti a lei, e delicatamente gli accarezzai, capelli e viso, e qualche secondo dopo, aprì i suoi occhietti dolci dolci. La lasciai qualche minuto a smarinare un po', e poi con molta cura e delicatezza, la presi tra le braccia, si stringeva a me, tenendosi al mio collo con le sue braccia. Arrivati in cucina, prima di farla sedere la baciai con tanto amore. La feci scendere dalle mie braccia, e l'aiutai a sedersi a tavola. Servì la cena e mi sedetti anch'io.
Cenammo, e tra una chiacchiera e l'altra, l'argomento era sempre, il nostro pargoletto, che stava nel grembo di Giada.

GIADA

Luca, era stato molto dolce e premuroso come sempre, però questa volta i suoi occhi, erano talmente luccicosi, che splendevano di luce pura. Dopo cena, il mio amore, mi prese di nuovo tra le braccia e mi riaccompagnò sul divano, mi appoggiò una coperta sulle gambe, e accese la TV, mentre lui tornò in cucina e ripulì tutto. Era un uomo così dolce, affettuoso è molto premuroso nei miei confronti. Dopo aver ripulito tutta la cucina, Luca tornò da me. Gli feci spazio sul divano, per farlo sedere accanto a me, di sedette e ci coprì entrambi con la coperta, mi abbracciò forte a sé, avvolgendomi tra le sue possenti braccia, appoggiai la testa sul suo petto, i battiti del suo meraviglioso cuore, erano dolce musica per le mie orecchie.
Stavamo guardando un film, quando sicuramente mi sarò addormentata, stretta stretta a lui, perché del film non ricordo proprio nulla. Quando mi svegliai era già l'alba, ed ero al piano di sopra, nel letto abbracciata a Luca che ancora dormiva.

LUCA

Stavamo guardando un film, abbracciati sul divano, quando Giada a un certo punto si è addormentata, era sicuramente molto stanca. Con molta cura la presi è la portai al piano di sopra, la sdraiai nel letto, e mi coricai accanto a lei, l'abbracciai forte a me, chiusi gli occhi e mi addormentai stretto a lei.
Era mattino quando mi svegliai, Giada era già sveglia e mi guardava con dolcezza, amavo quel suo sguardo così dolce che aumentava il ritmo del mio cuore. La strinsi forte a me e la baciai con tutto me stesso, la coccolai, e l'amai con tanta dolcezza.

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