I Campionati Olimpionici

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LUCA

I Campionati Olimpionici erano alle porte, mancavano solo due giorni alla prima sfida. Lasciai Giada a lavoro e andai in palestra. Appena arrivai Alberto e Marco mi stavano aspettando. Andai nello spogliatoio, mi tolsi le scarpe, sbottonai la camicia la tolsi e l'appesi, slacciai la cintura, aprì i jeans e li levai, misi tutto nell'armadietto, dal mio borsone estrassi un pantaloncino nero, una canotta nera e le mie scarpe da ginnastica, indossai il tutto, misi il borsone nell'armadietto e lo chiusi. Tornai in palestra, misi i guantoni e salì sul ring. Incominciai a tirare qualche pugno contro i guanti da passata e scudi che teneva in mano Alberto. Mi allenai sui pugni, eseguì un diretto destro e uno sinistro, il low kick destro e il front kick destro medio. Lavorai anche sui ganci e sui montanti. Feci questi esercizi per un ora, poi passai ai calci, Alberto posò i guanti da passata e scudi e prese gli scudi per i calci, e incominciai con un calcio frontale e un
calcio laterale e subito dopo dei
calci circolari e rotanti
low kick, al fianco (calcio medio o middle kick) infine al volto (calcio alto o high kick). Esegui una serie di calci girati e
calci incrociati (crescent kick) alcuni calci ad ascia (axe kick)
e calci ad uncino (hook kick)
Conclusi con dei calci ruotati, calci ad elevazione (o saltati) e per finire calci ruotati saltati.
Il tutto per un'altra ora. Alberto mi abbracciò fiero del mio lavoro, scendemmo dal ring, feci un po di sollevamento pesi, salti alla corda e qualche plank. Passò un'altra oretta e finalmente il mio allenamento era finito ero esausto, andai nello spogliatoio, mi tolsi le scarpe e mi spogliai, andai sotto la doccia e mi insaponai con un bagnoschiuma con la formula di Giada, amavo quel profumo intenso, se chiudevo gli occhi era come se Giada fosse lì con me. Mi sciacquai e misi un'asciugamano intorno alla vita, e dopo essermi asciugato, indossai degli boxer D&G neri, i calzini D&G neri, un jeans denim, la camicia di jeans chiaro e le scarpe da ginnastica. Sistemai barba e capelli, posizionai gli occhiali da sole sull'apertura della camicia la cui lascio sempre di quattro bottoni sbottonata. Una bella spruzzata del mio profumo ed ero pronto. Tornai in palestra salutai i miei cari amici e andai al parcheggio, presi l'auto e andai al centro estetico di Giada.

GIADA

Il mio primo giorno di lavoro, nel nuovo centro estetico a Roma, era andato alla grande. Le prime clienti, erano state molto soddisfatte del nostro lavoro. Si era fatta già ora di chiudere, le ragazze sistemarono e pulirono tutto. Io mi occupati della cassa. Salutai le ragazze che andarono via. Nel frattempo arrivò Luca meraviglioso come sempre. Entrò dentro e venne da me, ci abbracciamo forte, e ci perdemmo in un immenso bacio d'amore. Luca mi guardò con dolcezza e mi disse: "Mi sei mancata tantissimo amore mio, ti ho pensato ogni secondo." Gli risposi: "Anche tu amore mio, mi sei mancato tantissimo, sei stato il punto fisso dei miei pensieri." Presi le mie cose, chiusi il centro estetico, e andammo al parcheggio dove c'era l'auto, Luca galante come sempre, mi aprì la portiera e mi fece entrare, richiuse la portiera, una volta salito anche lui, allacciammo le cinture, Luca mise in moto, e dritti alla nostra villa. Arrivati a casa entrammo dentro. Una volta tolte le scarpe e lavato le mani, andammo subito in cucina a preparare la cena, Luca prese dal frigo la carne, e la cucinó sul grill elettrico, io presi la lattuga, dei pomodori e un cetriolo e ne feci una buonissima insalata, presi il pane e misi tutto sul tavolo, che Luca in precedenza aveva apparecchiato, nel frattempo la carne fu pronta, Luca la mise nei nostri piatti, ci sedettemo a tavola e gustammmo la nostra cenetta, ripulita la cucina, guardammo un film accoccolati sul divano di pelle grigio scuro. Finito il film andammo in camera da letto a prepararci per la notte, stavo per indossare il pigiama quando Luca mi mise le mani intorno alla vita e mi alzò con le sue possenti braccia, unì la sua fronte alla mia, mi guardò con amore, e incominciò a baciarmi, ci ritrovammo sotto le coperte a coccolarci e amarci per ore. Mi addormentai abbracciata a Luca.

DUE GIORNI DOPO

LUCA

Era arrivato il giorno dei campionati, nel pomeriggio avrei disputato la prima gara, ero così emozionato. Giada non andò a lavoro, rimase a casa con me, mi disse che non si sarebbe persa nemmeno una gara. Mi preparò una sana e buonissima colazione.
Ci preparammo e andammo in palestra, c'erano tutti, Alberto, Marco, Laura la mia agente e tutto il team, andai con Alberto a prepararmi, mentre la mia amata Giada è gli altri presero posto in tribuna.

GIADA

Luca era andato a prepararsi con Alberto, noi prendemmo posto in tribuna. Giù accanto al ring c'era un pó di confusione, si era già disputata una gara che era appena terminata, un atleta che non conoscevo mi fissava tutto il tempo, non mi toglieva gli occhi di dosso, mi dava talmente fastidio che volevo andare lì e tirargli due pugni in faccia. Ma fortunatamente qualcuno lo portò via. Finalmente Luca e Alberto erano arrivati vicino al ring, c'era anche il suo avversario. L'arbitro lì fece salire sul ring, lì fece preparare e diede il fischio d'inizio. La gara era molto intensa e equilibrata, l'avversario non mollava, ma fortunatamente dopo un gancio laterale e un montante Luca lo mandó a terra, l'arbitro contó e arrivato al dieci, prese il braccio di Luca e lo alzò in alto, Luca aveva vinto il primo incontro del torneo. Ero così emozionata che corsi voloce da lui e gli saltai addosso e lo baciai davanti a tutti. Luca mi guardó e disse: "Ti amo amore mio, vai con gli altri all'ingresso e aspettami la, mi vado a cambiare e vi raggiungo." Gli risposi: "Va bene amore mio, ti amo anch'io, a tra poco." Luca si andò a cambiare, e io andai con gli altri all'ingresso ad aspettarlo.
Dopo una decina di minuti, lo vidi arrivare insieme a quel tizio che mi aveva fissato e che già detestavo. Sembravano molto affiatati mentre parlavano ridevano. Ci raggiunsero e il tizio non mi toglieva gli occhi da dosso e mi sorrideva, oddio non lo sopportavo proprio. Per fortuna Luca mi si avvicinò mi strinse forte a sé e mi baciò. Quel tipo aveva perso il sorriso e nei suoi occhi trapelava rabbia. Tra me e me dissi: "Hai capito tizio che appartengo a Luca." Abbracciai Luca ancora più forte e non mi staccai da lui, rimasi tutto il tempo attaccata a Luca. Intanto sul volto di quel tipo la rabbia aveva preso posto sempre più evidente.

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