Nonni

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CINQUE ANNI DOPO

GIADA

Erano passati altri cinque anni, e i ragazzi si erano sposati, ed erano già diventati entrambi genitori. Incredibile ma vero, io e Luca eravamo diventati nonni, le nostre vite proseguivano tranquillamente, Demi e Alessio erano genitori di due gemelle, Samantha e Giada, Demi mi aveva fatto un regalo bellissimo dando il mio nome alla sua bambina, mentre Gianluca e Ilenia erano genitori di due gemelli Francesco e Luca, lui aveva fatto un bellissimo regalo al padre chiamando Luca uno dei gemelli.
I nostri quattro nipotini avevano la stessa età, 4 anni. Si sbagliavano solo 2 mesi, Demi aveva partorito prima di Ilaria.
Era bellissimo vederli correre qua e là nel giardino o casa casa, erano quattro piccoli furfanti. Luca si divertiva un mondo a fare il nonno, giocherellava e faceva di tutto con i nipotini. Io invece preparavo tantissimi dolci, e li viziavo tantissimo.
I ragazzi lavoravano tutti, e quindi i nostri nipotini erano sempre a casa nostra. Loro amavano tantissimo stare con noi.

LUCA

Adoravo quelle quattro meravigliose creature, che riempivano le mie giornate, ormai ero in pensione da tanti anni, e avvevo appeso i guantoni al chiodo. Loro erano gioia pura.
Stavamo in giardino a giocare quando Samantha cadde è si mise a piangere, stavo per correre da lei, per vedere cosa fosse successo, quando vidi i piccoli Giada, Francesco e Luca correre da lei, si sono avvicinati alla piccola Samantha e con delicatezza e tantissima dolcezza, l'hanno abbracciata forte, riuscì a sentire delle dolci parole, uscire dalle loro meravigliose boccuccie: "Non piangere Samantha, ci siamo noi con te." È così la piccola Samantha, smise di piangere e tornò a giocare con loro. Io mi sentì così piccolo è inutile. Ritornai al mio posto, è il mio cuore era colmo di gioia.
Mentre osservavo i miei adorati nipotini che giocavano, vidi uscire di casa la mia preziosissima Giada con un vassoio in mano. Sì avvicinò ai bambini e loro gli corsero incontro molto allegri e felice, presero i biscottini della nonna e li mangiarono. Poi si presero tutti per mano e formarono un cerchio, iniziarono a girare cantando:

"Giro giro tondo
casca il mondo
casca la terra
tutti giù per terra.
Giro giro tondo
il mare è fondo
tonda è la terra
Tutti giù per terra.
Giro giro tondo
l'angelo è biondo
biondo è il grano
tutti ci sediamo.
Giro giro tondo
il pane è cotto in forno
buona è la ciambella
tutti giù per terra.
Giro giro tondo
casca il mondo
casca la terra
tutti giù per terra."

Erano così felici è si divertivano tantissimo. A un certo punto, il piccolo Luca mi corse incontro e mi disse con voce dolcissima: "Nonno, nonno vieni, vieni a giocare con noi e nonna." E mi diede un tenerissimo bacio sulla guancia.
Ero un po' acciaccato dalla vecchiaia, ma come potevo dire di no, a quegli occhioni dolci dolci. Mi alzai, lo presi per mano e raggiungemmo la mia amata Giada, e i piccolini.

GIADA

Il mio amato Luca insieme al piccolo Luca ci raggiunsero, nell'altro lato del giardino dove mio marito aveva allestito un piccolo parco giochi, c'era uno scivolo, una dondola, un trampolino, un posto con la sabbia, tanti giochini e una piscina piccolina, i bambini amavano tantissimo questo lato del giardino, era il loro posto preferito. Giocarono senza sosta, quando all'improvviso il piccolo Francesco disse: "Giochiamo a oh che bel castello.". E gli altri bambini tutti in coro risposero: " Si, si, giochiamo, nonna, nonno giochiamo." E così iniziammo a giocare e a cantare:

"Oh che bel castello
oh che bel castello marcondirondirondello,
oh che bel castello marcondirondirondà.

Il mio è ancora più bello marcondirondirondello,
il mio è ancora più bello marcondirondirondà.

E noi lo ruberemo marcondirondirondello,
e noi lo ruberemo marcondirondirondà.

E noi lo rifaremo marcondirondirondello,
e noi lo rifaremo marcondirondirondà.

E noi lo bruceremo marcondirondirondello,
e noi lo bruceremo marcondirondirondà.

E noi lo spegneremo marcondirondirondello,
e noi lo spegneremo marcondirondirondà

Sparerem cannoni marcondirondirondello,
Sparerem cannoni marcondirondirondà

Spareremo i razzi marcondirondirondello,
Spareremo i razzi marcondirondirondà.

Oh che bel castello."

I bambini erano così felici, e instancabili, vollero giocare anche alla bella lavanderina è così iniziai a cantare la canzoncina:

"La bella lavanderina che lava i fazzoletti
Per i poveretti della città
Fai un salto, fanne un altro
Fai la giravolta, falla un'altra volta
Guarda in su, guarda in giù
Dai un bacio a chi vuoi tu."

Dopo aver cantato è ballato la bella lavanderina, proposi di andare a riposare un po', ma loro in coro urlando e saltellando dissero: "Nascondino, nascondino, vogliamo giocare a nascondino ndino ndello." Caspita dissi quanta energia hanno, guardai il mio caro Luca negli occhi è lui mi fece cenno di sì con la testa e incominciò a cantare mentre io e bimbi ci nascondemmo:

"Nascondino ndino ndello
è un gioco assai bello.
Nascondino ndino ndello
questo un indovinello è.
Nascondino ndino ndello
nel mio cuore un segreto c'è.
Nascondino ndino ndello
solo Iddio sa qual è.
Nascondino ndino ndello
solo Iddio sa qual è.
Nascondino ndino ndello
e se tu lo vuoi scoprir.
Nascondino ndino ndello
fino al ciel dovrai salir."

Appena Luca finì di cantare la canzoncina, ci venne a cercare, è uno a uno ci trovò tutti. Continuammo a giocare ancora, a moscacieca, a un, due, tre stella. Erano proprio insaziabili i piccoletti.

LUCA

La giornata era trascorsa in allegria è puro divertimento, orami era già l'ora della cena, così la mia preziosissima Giada e io prendemmo i nostri nipotini è entrammo in casa, portai i bimbi in bagno a lavarsi le mani, mentre Giada andò in cucina a preparare la cena. Nel frattempo erano arrivati i ragazzi Gianluca con Ilenia, e Demi con Alessio. Una volta tutti pronti ci sedettemo a tavola per cenare. Giada come al solito aveva preparato una buonissima cena.
Mangiammo tutto, non lasciammo nulla, neanche le briciole. Finita la cena, Demi e Ilaria aiutarono Giada a ripulire la cucina. Mentre Gianluca, Francesco e io giocammo una partitina con le carte napoletane. I piccolini erano talmente stanchi, che crollarono dal sonno, sui divanetti del salotto. I ragazzi sistemarono le cose dei bambini, e dopo averci salutati, andarono ognuno a casa loro. Chiusi la porta a chiave, spensi tutte le luci, e insieme alla mia amatissima Giada, andammo al piano di sopra, dopo esserci preparati per la notte, andammo a letto, diedi il bacio della buonanotte a mia moglie, che ricambió, ci abbracciammo e ci addormentammo uno tra le braccia dell'altro.



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