Coincidenza o fato

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GIADA

Archiviato il capitolo Alyda,
restammo a letto, avvolti dalle coperte, e ci coccolammo a lungo, con amore e passione, ora eravamo ancora più uniti, un solo corpo, una sola anima per sempre. Luca si alzò, per andare a fare la doccia, e mentre lo guardavo girato di spalle, non riuscivo a credere a quello che i miei occhi stavano vedendo, sulla sua bellissima spalla destra, c'era una meravigliosa aquila reale tatuata. Pensai tra me e me, un altra coincidenza, o semplicemente fato.
Chiamai Luca, che si girò subito e gli dissi: "Luca amore mio, guardi un'attimo la mia spalla destra perfavore." Si sedette sul letto, a fianco a me, mi girai con le spalle verso di lui. Luca rimase in silenzio alcuni minuti.

LUCA

Finalmente eravamo una cosa sola. Provai sentimenti, mai provati prima, ero già sicuro, che Giada era la donna della mia vita, l'amavo profondamente. Non avevo mai amato, nessuna donna, come amavo lei. Era la prima volta che ero veramente innamorato.

Mi alzai per andare a fare la doccia, quando Giada mi chiamò, mi girai verso di lei, che mi disse di guardargli un attimo, la sua spalla destra, e così feci, ma quello che vidi mi lasciò senza parole, aveva tatuata un'aquila reale, ed era identica alla mia. Caspita pensai, coincidenza o fato.

Giada si volto verso di me e disse: "quando hai fatto quel tatuaggio?" Gli risposi che lo feci a 28 anni. E gli chiesi quando lo aveva fatto lei, mi rispose a 26 anni. Quindi essendo di due anni più grande di lei, avevamo fatto il tatuaggio lo stesso anno. Ero curioso di sapere dove lo avesse fatto, e mi rispose lasciandomi a bocca aperta: "ad' agosto di 4 anni fa, feci un viaggio con mio fratello gemello, in Lituania nel mar baltico, li incontrai, una dolcissima signora anziana, lavorava presso la pensione dove alloggiavamo, mi affezionai molto a lei, fu così gentile con noi, e nel giorno della partenza, mi chiamò in disparte, e mi regaló le pietre di luna, e la pietra d'ambra, dicendomi che le prime due, mi avrebbero protetta nei miei viaggi, e la pietra d'ambra, mi avrebbe aiutato a trovare l'amore, ovunque esso fosse. E mi raccontò le storie che anche tu conosci. Poi mi prese la mano, e mi disse che nel mio destino c'era un aquila reale, e che un giorno l'avrei trovata. La salutammo è andammo in Albania, una volta arrivati lì, scoprì che era la nazione delle aquile, mi raccontarono la storia, di come un giovane ragazzo, aveva salvato un aquilotto da un serpente, che sembrava morto, ma non lo era, e di come mamma aquila gli fu grata."
Mi raccontó il resto della storia. E poi aggiunse: "rimasi affascinata dalla storia, e mi ricordai le parole dell'anziana donna, che mi diceva, che nel mio destino c'era un aquila reale, così cercai un tatuatore, e guarda caso come insegna, aveva un aquila, così feci il tatuaggio." E poi mi domandó: "e tu?" Gli raccontai la stessa identica storia, con la sola differenza, che eravamo negli stessi posti, e avevamo incontrato le stesse persone, a distanza di una settimana.

GIADA

Non mi sembrava vero tutto ciò. Era come se il destino, in quel periodo ci stesse preparando, a quello che stiamo vivendo oggi. Noi eravamo prescelti, per qualcosa di unico e magico. Il nostro amore era scritto tra le stelle, ancora prima della nostra nascita. I nostri sogni e le coincidenze, erano solo una guida che ci hanno portato a conoscerci. Non ebbi dubbi, eravamo anime gemelle. Guardai Luca, e senza che io aprissi bocca mi disse: "pensi anche tu quello che penso io, amore mio, noi siamo prescelti, destinati a un amore grande, unico e magico, siamo anime gemelle, e tutto scritto nelle stelle, da prima che nascessimo."

Pazzesco avevamo anche gli stessi pensieri. Lo abbracciai forte, e gli risposi: "si amore mio, stavo pensando la stessa cosa." Mi prese il volto con entrambe le mani, e mi baciò con una passione molto intensa. Luca era l'amore della mia vita. Alla fine la doccia, la facemmo insieme. Ci asciugammo, e ci cambiammo, io rimisi i vestiti del giorno prima, e scesi giù nella mia stanza, e indossai vestiti puliti. Ritornai su, mi ero portata la chiave con me, quindi aprì io la porta.
Una volta entrata trovai una sorpresa, Luca aveva preparato la colazione, aveva cucinato le fritelle d'avena a forma di cuore, una macedonia di frutta, aveva tagliato persino la frutta in piccoli cuoricini, e con del cioccolato fondente sciolto, aveva disegnato sui nostri piatti un grande cuore, e dentro al cuore aveva scritto, Giada e Luca per sempre. Anche i tovaglioli avevano la forma di un cuore. Aveva preparato una spremuta fresca, e il nostro the preferito. Al centro del tavolino aveva posizionato delle candeline profumate. In sottofondo mise una dolce musica. Spostò la sedia dal tavolo e mi fece sedere, poi mi versò la spremuta nel bicchiere grande, è il the nel bicchiere di vetro a forma di tulipano che io adoravo. E finalmente si sedette anche lui. Era stato così galante e premuroso. Iniziammo la nostra romantica colazione, era tutto molto buono. Si alzò e venne da me, mi prese la mano, e mi aiutò ad alzarmi, e mi disse con tono dolcissimo: "mi conceda questo ballo regina del mio cuore." Gli risposi di sì, e con il telecomando dello sterio cambiò la musica, iniziammo a ballare un bellissimo tango.

Mantenemmo entrambi una postura fiera, con lo sguardo l'uno verso l'altro, testa alta e spalle aperte, ma non incurvate. Luca fece un passo avanti con il piede sinistro e io uno in avanti con il piede destro, Luca un passo avanti con il piede destro passando il piede sinistro, io un passo indietro con il piede sinistro passando il piede destro, Luca di nuovo un passo avanti con il piede sinistro, ma questa volta passando il piede destro, io tornai indietro di nuovo con il piede destro questa volta passando il piede sinistro, Luca fece un passo avanti e a destra con il piede destro, e poi mise il piede sinistro vicino al piede destro. Io feci un passo indietro e a sinistra con il piede sinistro e poi misi il piede destro vicino al piede sinistro. Svolgendo tutto in giri circolari. Mi fece fare un giro intorno a lui e poi avvolgendomi tra le sue braccia mi fece cadere in un caschet. Mi riportó su e mi bació. Ballammo solo alcuni passi. Luca mi guardó e disse: "sei pronta per uscire? Ti porto in un posto magico amore mio." Gli risposi di sì e uscimmo.

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