Luca si è svegliato

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GIADA

Luca si era appena svegliato, non riuscivo a crederci ero così felice. Mi guardò e con voce sottile, riuscì a malapena a dire: "Giada amore mio." Era così debole, suonai subito il pulsante per chiamare l'infermiera, che si precipitò subito da noi appena la vidi gli dissi: "Avverti subito un dottore Luca si è svegliato."
Subito arrivarono i dottori mi chieseró di uscire, lo dovevano visitare. Andai ad aspettare nel corridoio, e chiamai subito Carmen e gli dissi: "Pronto Carmen sono io Giada, Luca si è appena svegliato, i dottori lo stanno visitando, adesso sto aspettando, che finiscono e mi fanno rientrare, e sapere cosa dicono. Venite tutti in ospedale, avverti gli altri." Chiusi il cellulare e me lo rimisi in tasca. Nel frattempo uno dei poliziotti che stavano di guardia in fondo al corridoio si accorse del movimento intorno alla stanza di Luca e corse da me. Mi raggiunse e mi chiese: "Signorina tutto bene? Come mai tutto questo via vai, nella stanza del signor Albatros, che cosa è successo?" Gli risposi: "Luca si è appena svegliato, i dottori lo stanno visitando, è uscito dal coma finalmente."
Il poliziotto era felice e mi disse: "Che bella notizia, avverto subito la centrale di far venire il commissario in ospedale per interrogare il signor Albatros, lui di certo sa chi gli ha sparato." Lo guardai stranita e gli dissi: "Ma ve lo avevo già detto io chi è stato. Comunque Luca è ancora molto debole parli prima con il dottore." Mi rispose: "Stia tranquilla signorina, non lo faremo faticare. L'importante è riuscire ad avere la conferma che è stato il sospettato Juan Garcia a sparargli.". Mi salutó e andò via.
Dopo alcuni minuti uscì l'infermiera e mi fece tornare in stanza. Entrai in camera, Luca aveva gli occhi aperti. Mi guardava e sorrideva. Il dottore si rivolse verso di me e disse: "Abbiamo medicato la ferita, è fatto alcuni controlli, tutto sommato sta bene, mi raccomando si occupi di lui e l'ho faccia mangiare e bere. Deve recuperare ogni forza, ci rivedremo nella visita di domani mattina, per qualsiasi cosa le infermiere sono a vostra disposizione." Gli risposi: "Non si preoccupi dottore, ci penso io a lui, ci salutarono e uscirono dalla stanza. Mi sedetti sulla poltrona accanto a Luca e gli presi la mano. Luca mi guardò e disse: "Amore mio, sai che prima di svegliarmi ti ho sognata, era un sogno magico, volavo su una nuvola, volai da sotto un arcobaleno e raggiunsi una collina dove c'eri tu, sulla collina ci siamo divertiti un sacco, ci siamo coccolati fino a diventare una sola anima. Poi volammo con la nuvola sopra il mare, e atterammo sulla spiaggia un tuffo nell'acqua e di nuovo uniti in una sola cosa è all'improvviso mi svegliai qui." Gli risposi con le lacrime agli occhi: "Oh amore mio, ho fatto lo stesso identico sogno anch'io e poi mi sono svegliata e tu avevi gli occhi aperti."
Luca aggiunse: "E grazie al sogno e al tuo amore che sono riuscito a ritornare Giada, non potrei rinunciare a te per nessuna ragione al mondo, non ti libererai mai più di me Giada Fenice." gli risposi: "Nemmeno io potrei rinunciare a te per, nessuna ragione al mondo, anche tu non ti libererai mai più di me Luca Albatros."
Poi aggiunsi: "Ascoltami Luca non ricordi nulla di quello che è successo ricordi qualcosa, chi è stato a spararti?"

LUCA

Giada mi chiese se ricordavo chi mi avesse sparato, è come se me lo ricordavo, quel brutto infame. Gli stavo per raccontare tutto, quando bussarono alla porta, e entrarono alcuni poliziotti accompagnati dal commissario, che si avvicinò al mio letto, e mi chiese se poteva farmi alcune domande riguardo a quello che mi era successo, gli risposi di sì che poteva farmi tutte le domande che voleva. Il commissario mi chiese: "Signor Albatros mi racconti, cosa è successo quel giorno in quello spogliatoio, e chi c'era con lei.'' incominciai a raccontare tutto quello che ricordavo: "Ero insieme agli altri nello spogliatoio a cambiarmi, ero quasi pronto, quando gli altri andarono via e rimasi da solo. Stavo per prendere il borsone e il cellulare dall'armadietto, quando senti il mio nome, mi voltai e vidi Juan Garcia, mi disse che non avrebbe mai rinunciato a Giada, che avrebbe fatto di tutto pur di averla, e che era meglio se io mi fossi fatto da parte, mi chiese di lasciare Giada, che lui l'avrebbe resa più felice di me. Io non ci vidì più dalla rabbia, ero talmente furioso che gli saltai addosso, e lo riempì di pugni, e gli dissi che doveva stare lontano dalla mia Giada. C'è le suonammo di santa ragione entrambi. Juan finì a terra e gli dissi è meglio che ti arrendi altrimenti ne uscirai a pezzi, rinuncia per sempre a Giada e lasciaci vivere il nostro amore in santa pace. Lui si mise a ridere, e estrasse dalla tasca interna della sua giacca una pistola, dicendomi io non rinuncerò mai a Giada, sei tu che dovrai rinunciare a lei, Giada sarà mia per sempre e mi sparò, e poi come un vigliacco scappo via. Io caddi a terra, avevo troppo dolore, ma il mio unico pensiero era Giada, avevo paura che Juan potesse fargli del male, poi arrivò Alberto il mio migliore amico nonché il mio allenatore. Si chinò a terra accanto a me. Io mi portai le mani al petto vicino al cuore e dissi Giada, amore mio, Giadaaaa... E poi non ricordo più nulla." Il commissario rispose: "Non si preoccupi signor Albatros, prenderemo Juan Garcia e lo arresteremo.

GIADA

Mi si spezzó il cuore nel sentire il racconto di Luca, mi rivolsi verso il commissario e dissi: ''Signor commissario appena lo arresterete fatemelo sapere, lo voglio vedere in faccia quell'uomo senza cuore.''
Il commissario e i suoi uomini lasciarono la stanza, e mentre loro uscivano entrarono i genitori di Luca insieme ad Alberto e tutti agli altri, erano venuti proprio tutti. Carmen abbracciò forte suo figlio, e a turno uno dopo l'altro lo abbracciarono tutti. Carmen poi abbracciò forte anche a me e mi disse: "Grazie ancora per aver salvato la vita a Luca." Luca guardò la madre e gli chiese a cosa si riferisse. Carmen gli rispose: "Giada ti ha donato il sangue, grazie a lei sei ancora vivo figlio mio." Luca si voltó verso di me e disse: "Grazie amore mio, ora nelle mie vene scorre il tuo sangue, una ragione in più per vivere, e la parte più preziosa di me da adesso in poi. Ti amo mia dolcissima Giada." Mi fece cenno con le mani per avvicinarmi a lui, mise le sue possenti braccia intorno alla mia vita e mi chinò su di lui e mi avvolse in un caloroso e affettuoso abbraccio, pieno di gratitudine e immenso amore.

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