Matrimonio parte seconda

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LUCA

Ero appena arrivato in albergo, entrai nella mia stanza, e feci una doccia rigenerante. Una volta finito, indossai l'accappatoio e andai a prepararmi. Indossai miei immancabili boxer neri d&g, calzini neri, pantalone nero, camicia bianca, gilet nero e giacca nera, e non poteva mancare il cravattino. Sistemai con cura i capelli e la barba, indossai alcuni accessori e i gemelli ai polsini della camicia, indossai le mie scarpe nere brillanti ed ero pronto, quando sentì bussare alla porta della mia camera, erano i miei genitori insieme a Marco e Alberto. Mamma e papà mi abbracciarono forte, visibilmente molto commossi, mamma piangeva a dirotto e mi disse: "amore mio! Sei meraviglioso, sono molto felice e orgogliosa di te, se i tuoi genitori biologici, fossero ancora in vita sarebbero molto, molto orgogliosi di te, anche loro." Papà aggiunse: "Sono molto fiero di te, e dell'uomo che sei diventato, ti auguro ogni bene figlio mio."
I miei amici si limitarono a una stretta di mano, con pacca sulla spalla,un abbraccio e un sorriso. Cinque minuti dopo, era arrivato il fotografo, e dopo più di mezz'ora a scattare foto, finalmente ero pronto per andare dalla mia Giada. Scesi giù, è fuori nel piazzale dell'albergo c'erano alcuni degli invitati, che alla mia uscita mi applaudirono, forte. Li più avanti c'era una bellissima macchina antica ad aspettarmi, salimmo insieme alla mia mamma, è il mio papà sali davanti, l'autista mise in moto e partì, in  direzione Vaticano. Arrivai a destinazione alle 13:30, ancora un po' e sarebbe arrivata anche la mia amata. Passeggiavo avanti indietro, mentre la aspettavo. Ero leggermente ansioso, ma felicissimo allo stesso tempo. Scambiai qualche parola, con gli invitati, con i miei genitori e con i miei amici. Quando finalmente eccola arrivare, lì su una bellissima carrozza, trainata da due bellissimi cavalli bianchi c'era lei la mia meravigliosa stupenda principessa Giada. Era bella da togliermi il fiato. Il suo papà scese per primo dalla carrozza e aiutò Giada a scendere. Sì presero sottobraccio, e si incamminarono verso di me. Una volta arrivati da me, il signor Edoardo, mi consegnò Giada dicendomi: "L'affido a te figliolo, prenditene cura. Sono sicuro che la renderai felice. Vi auguro ogni bene." Abbracciò entrambi e andò via. Io presi la mano della mia Giada, e ci incamminammo verso la lunga navata, che ci portò fino all'ingresso del Vaticano, davanti alla grande basilica. Una bellissima musica, ci accompagnò tutto il tragitto. Appena arrivati davanti all'altare, il Papa incominciò con la cerimonia, è a metà di essa incominciò con il rito del matrimonio.

Papa: "Siamo qui riuniti oggi per celebrare il matrimonio di Luca Albatros e Giada Fenice.
Carissimi Luca e Giada, siete venuti insieme nella casa del Padre, perché la vostra decisione di unirvi in matrimonio riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità. Voi siete già consacrati mediante il Battesimo. Ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l'un l'altro con amore fedele e inesauribile e assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni."

Papa: "Luca e Giada, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà e consapevoli del significato della vostra decisione?"
Luca e Giada: "Sì
Papa: ''Siete disposti, seguendo la via del matrimonio, ad amarvi e a onorarvi l'un l'altro per tutta la vita?
Luca e Giada: "Sì."
Papa: "Siete disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?"
Luca e Giada: "Sì."
Papa: "Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e vi ricolmi della sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce."
Tutti: "Amen.''
Papa: "Il Signore benedica questi anelli che vi donate come segno di fedeltà nell'amore. Siano per voi ricordo vivo e lieto di quest'ora di grazia."
Luca: "Giada amore mio, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.''
Giada: "Luca amore mio, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.''

Luca e Giada in ginocchio.
Papà: "Effondi, Signore, su Luca e Giada, lo Spirito del tuo amore, perché diventino un cuore solo e un'anima sola; nulla separi questi sposi che tu hai unito e, ricolmati della tua benedizione, nulla li affligga. Per Cristo nostro Signore.'
Tutti: "Amen.''
Papa: "Nel nome del signore vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa."
Non me lo feci ripetere due volte presi mia moglie e la baciai con tutto il mio amore.
Finalmente eravamo sposati.
Giada si allontanò da me, e si avvicinò al coro gospel che era al lato accanto a noi, prese il microfono in mano e incominciò a cantare, Happy days, non avevo idea l'avrebbe fatto, era una sorpresa per me. Era così brava, che mi lasciò senza parole.
Finita la cerimonia uscimmo, tutti fuori. Dopo aver scattato alcune foto, presi la mia Giada è salimmo sulla nostra oldtimer, che ci portò dritti al Colosseo, dove ci attendeva il ricevimento.

GIADA

Eravamo seduti nella oldtimer, che ci stava portando al ricevimento, non avevo alcun idea di dove fosse. Luca mi aveva fatto una sorpresa. Dopo un po' arrivammo davanti al Colosseo, e l'auto si fermò. Luca scese per primo, e con grande galanteria aiutò a scendere anche a me. Mi prese per mano, e mi accompagnò dentro al Colosseo, nel centro c'era allestito un grande Pavillion, con bellissime decorazioni, con tanti palloncini bianchi a forma di cuore,  c'erano sparsi fiori da per tutto, i tavoli erano decorati in bianco e argento, e a centrotavola un orchidea, i miei fiori preferiti. Al centro c'era il nostro tavolo, con due enormi fedi, intrecciate ricoperte di orchidee, e come sedie due enormi siede rosse, che ricordavano Il trono di uomini e donne. Facciamo un brindisi e aprimmo il buffet per l'aperitivo, e poi andammo via, insieme al fotografo per fare le nostre foto ricordo. Un'ora dopo ritornammo al ricevimento, ci accolsero con un grande applauso, andammo al nostro tavolo. Luca mi aiutó a sedermi, e poi si sedette anche lui. I camerieri incominciarono a portare la cena a tutti i nostri ospiti. Dopo la prima portata, il gruppo musicale diede il via al nostro primo ballo da sposati. Subito dopo di noi iniziarono a ballare tutti. Era una gran bella festa. Io ballai con il mio papà, e i miei fratelli, Luca balló con la sua mamma. A metà serata Luca si alzò da tavola, andò dal gruppo musicale, prese un microfono in mano, e dopo un consulto, tornò da me, mi prese la mano e  incominciò a cantare, più bella cosa non c'è, di Eros Ramazzotti. E ogni volta che cantava "più bella cosa non c'è, più bella cosa di te" si inginocchiava davanti a me." Finita la canzone mi baciò dolcemente, ero così emozionata, che rimasi senza parole e lo abbracciai forte, forte. Proseguimmo con la cena, e poco prima del taglio della torta, andai al centro della sala, la musica partì e incominciai a danzare per lui, insieme a un gruppo di ballerini  e ballerine che mi raggiunsero, questa era la mia sorpresa per lui.
Finalmente era giunta l'ora della torta. A luci spente, entrò una meravigliosa torta con una torta centrale con sopra due sposi in ceramica, e tre torte per lato, per un totale di 7 torte, con al centro una fontanella da cui usciva acqua vera, e delle candele d'artificio accese. Era molto magico. Fatte le foto e mangiato la torta, uscimmo dal Pavillion, il cielo del Colosseo, si illuminò di fuochi d'artificio bellissimi, era un'altra sorpresa di Luca per me. Mentre di fronte a noi, un enorme cartello si illuminò con i nostri nomi, Luca e Giada, questa era invece una sorpresa mia per Luca. Finite le sorprese ballammo per tutta la notte. Erano le 3 del mattino, quando finalmente andammo a casa nostra.
Luca mi prese in braccio, aprì la porta e mi portò dentro, fino in camera da letto. Dove trovai il letto pieno di petali di rose rosse e tanti palloncini sparsi qua e là, il mio amore, mi appoggiò sul letto e accese tutte le candeline, che erano sparse a forma di cuore sul pavimento, e tornò da me. Ci liberammo dei nostri vestiti da sposi, e ci coccollammo e perdemmo in una magia grandissima fino all'alba.

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