GIADA
L'infermiera mi fece ulteriori esami, erano tutti perfetti, potevo donare il mio sangue a Luca. Mi portarono in una stanza, c'erano due lettini uno a fianco all'altro e i macchinari adatti per la trasfusione del sangue, nel lettino posizionato a destra c'era il mio Luca privo di sensi era tutto intubato, aveva la bombola di ossigeno ataccata, mi avvicinai a lui con il permesso delle infermiere e gli diedi un bacio a stampo sulla fronte, gli accarezzai il volto, e gli sfiorai i capelli. Quanto mi mancava il contatto con la sua pelle, sentire il suo respiro, baciare la sua pelle e sentire le sue mani accarezzarmi. Mi mancava il suono della sua voce. L'infermiera mi disse che eravamo pronti, potevamo iniziare con la trasfusione del sangue così mi coricai sul lettino sinistro, l'infermiera prese il braccio di Luca e lo allungo, prese anche il mio braccio e lo allungo, infilò gli aghi nelle nostre braccia e accese il macchinario che incominciò a tirare il sangue dalle mie vene e portarlo nelle vene di Luca. Vedere Luca in quelle condizioni mi lacerava il cuore. Era lì immobile su quel lettino privo di sensi, mentre Juan era chissà dove da qualche parte li fuori a piede libero, ma l'avrebbe pagata, non poteva scamparla così. Intanto il mio sangue passava lentamente attraverso quei tubicini e andava a finire nelle vene del mio Luca. Mi girai verso di lui e gli dissi: "Amore mio non mollare, ritorna da me."
Intanto il mio sangue incominciava a scorrere nelle sue vene. Trascorso il tempo necessario, l'infermiera spense il macchinario e tolse gli aghi dalle nostre braccia, ci mise un cerotto ciascuno. E mi disse di lasciare la stanza, ma io la supplicai di lasciarmi dare un ultimo bacio al mio Luca, mi disse che potevo, così mi avvicinai a lui, gli presi una mano e la strinsi forte nelle mie, la portai alle mie labbra e la baciai dolcemente. Poi chinai il mio viso sul suo, inalai il suo profumo, e poi baciai la sua fronte, accarezzai delicatamente il suo stupendo viso, dopo qualche minuto l'infermiera mi disse che dovevo andare, mi accompagnò in una stanza dove c'era un tavolo con del cibo e dell'acqua, mi disse che avrei dovuto mangiare e bere qualcosina, perché mi avevano prelevato tantissimo sangue, e mi ero indebolita, ma io non avevo né sete, tantomeno fame, l'unica cosa che volevo era riabbracciare il mio Luca, senza di lui nella mia vita nulla avrebbe avuto più un senso. Mi sedetti a quel tavolo, ma non toccai nulla, dopo qualche minuto mi raggiunse Davide, l'infermiera lo aveva avvertito che ero in quella stanza. Si sedette vicino a me e disse: "Devi mangiare e bere, devi riprendere le forze, fallo per Luca." Ma io lo guardai e mi misi a piangere, Davide mi prese il viso con entrambe le sue mani e mi disse: "Basta piangere sorellina mia, ora nelle vene di Luca scorre il tuo sangue, ti sentirà vicina, e vedrai che presto si sveglierà, devi essere forte, e mangiare e bere qualcosa, e magari riposare anche un pó, non vorrai mica, che al suo risveglio invece della belli Giada di cui si è innamorato trovi un cadavere? Su forza gemellina mia mangia e bevi qualcosa.'' Le sue parole mi fecero bene, Davide riusciva sempre a darmi forza, sin da quando eravamo piccoli. Mangiai un pó e bevvi dell'acqua, appena finì, tornammo dagli altri nella sala d'attesa, i genitori di Luca mi corsero incontro e mi abbracciarono forte, e Carmen mi disse: "O Giada, ti sarò per sempre debitrice, grazie per aver salvato la vita a mio figlio."Gli risposi, non mi devi ringraziare Carmen, amo così tanto Luca che darei la mia vita per lui." Mi rispose: "Oh mia dolce Giada!" E mi abbracciò fortissimo. Si allontanò e si avvicinò a una statuina della Madonna e si mise a pregare. Nel frattempo si avvicinarono a me mio padre e mia madre, e mi dissero quanto erano orgogliosi di me, e che anche Luca lo sarebbe stato. Mia madre aggiunse: "Fatti forza figlia mia, vedrai che adesso che gli hai donato il sangue, Luca si sveglierà presto. Presto tornerete ad essere felici. Nel frattempo le ore trascorrevano, e finalmente venne un'infermiera insieme al dottore, il dottore disse: "Ho buone notizie per voi, sembrerebbe che Luca stia accettando bene la trasfusione di sangue, abbiamo fatto gli analisi del sangue, e i valori sono tutti nella norma. Teniamo Luca in coma farmacologico ancora per qualche giorno, E appena si sarà stabilito lo sveglieremo. Se supera tranquillamente la notte, il peggio è passato." Poi il dottore si rivolse verso di me e disse: "per fortuna signorina si trovava qui, e grazie alla sua donazione, che siamo riusciti a salvargli la vita, è stata la sua unica speranza, non avevamo altro sangue compatibile, dato che nemmeno i genitori potevano donarglielo, non essendo i genitori biologici." Gli risposi: "Nessuno mi deve ringraziare io per Luca sono disposta a fare qualsiasi cosa, lui è l'amore della mia vita e nessuno potrà mai dividerci, dottore ora posso andare da lui?" Mi rispose per stasera è meglio che lo guardi solo dal vetro, domani mattina lo trasferiremo in una stanza normale e potrai entrare e stare con lui." Lo ringraziai e corsi subito da Luca, mi appiccicai a quel vetro, e osservavo il mio Luca da lontano. Intanto Alberto, Marco e Laura si avvicinarono a me, mi erano grati per aver salvato il loro amico, e mi dissero di farmi forza che presto Luca sarebbe tornato da me. Mi salutarono e tornarono a casa. Alberto prima di andarsene mi disse: "Giada per qualsiasi cosa chiamami, domani mattina torneremo in ospedale." Subito dopo mi rivolsi verso Elena i miei fratelli, i miei genitori e i genitori di Luca e disse loro tutti: "Andate anche voi tutti a riposarvi, siete tutti molto stanchi. Vi terrò aggiornati. Con Luca rimango io, non voglio allontanarmi da lui neanche un secondo. Veglierò su di lui tutta la notte da questo vetro." Uno a uno mi salutarono e abbracciarono tutti. Prima che andasse via fermai Carmen e gli dissi: "Carmen appena Luca si sveglierà è starà bene gli dovrei raccontare tutta la verità sull'adozione. Merita di sapere tutto, Luca è un ragazzo molto intelligente, e buono vedrai che capirà." Carmen mi abbracciò forte e disse: "Hai ragione Giada, appena sarà sveglio gli racconterò tutto e tu sarai al suo fianco a sostenerlo. Ti voglio bene Giada come a una figlia, il mio Luca è molto fortunato ad averti nella sua vita." Gli risposi Carmen quella fortunata ad avere Luca nella sua vita sono io." Ci salutammo e andò via, io ormai rimasta sola, mi avvicinai al vetro e osservavo Luca. Ormai si era fatto tardissimo mi sedetti sul divanetto di fronte al grande vetro, e mi addormentai.
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Alla ricerca di te
ChickLitGiada e una ragazza di 30 anni, che vive in provincia di Siena, gestisce il suo centro estetico e si vuole espandere sul mercato della cosmetica. Una notte però fa un sogno che gli cambia la vita, sogna tutte le notti da circa un mese un ragazzo mi...