Mi trovo ancora in questo posto sperduto sono da sola in questo momento ma si spalanca la porta all'improvviso è lei che mi fa sobbalzare dalla paura.
Mi porta un piatto e dice qualcosa.
X: mangia!
Abbasso lo sguardo e noto che è qualcosa che io non mangio quindi scuoto la testa.
Lei mi toglie lo scotch che come sempre fa un male atroce e torna a parlare.
X:ho detto di mangiare.
Io:ed io non lo mangio
Lei ride e dice qualcosa.
X:la vegana
Ma come fa a sapere tutte queste cose di me, è una stolker,matta,ha bisogno di cure pschiatriche.
La guardo solamente anche se mi avesse portato altro io non l'avrei mangiato lo stesso,non si sa mai cosa gli può mettere dentro.
Dato che non mangio,mi dà schiaffi sul viso e continua a picchiarmi anche sulla schiena,mi tira calci sulle gambe e poi mi butta a terra,ho male dappertutto,non c'è la faccio più, perché non viene nessuno a liberarmi?
Delle lacrime scendono dal mio viso, lei lo nota e dice qualcosa.
X:smettila di piangere,stupida!
Si allontana e prende un coltello da una mensola,il mio cuore accellera,ho tanta paura,non voglio morire,non così.
Io:ti prego lasciami andare.
X:mai -dice avvicinandosi a me puntandomi il coltello-
Faccio profondi respiri,sento la punta sulla mia fronte,chiudo gli occhi e sento la sirena dei carabinieri,sono venuti a salvarmi.
Lei si lamenta dicendo parolacce di ogni tipo,mi prende il braccio e mi trascina con sé, intanto sento la voce dei carabinieri dal megafono,parlano con lei dicendole di uscire e lasciarmi libera.
Mi stringe a sé e usciamo dalla porta, mette il coltello sulla mia gola e dice qualcosa.
X:non avvicinatevi o l'ammazzo!
Altre lacrime bagnano il mio viso,ma riesco a vedere che dall'auto dei carabinieri scendono Gaetano, Eleonora e Mariagrazia, l'ultima sta per avvicinarsi a me e la matta torna a parlare.
X: l'ammazzo!
Un carabiniere trattiene la piccola Barone e dice qualcosa.
Carabiniere:lasci immediatamente l'ostaggio
X:NO-dice urlando-
Qualcuno di loro riescono a prenderla da dietro ed io mi libero,non riesco a muovermi,e il carabiniere mi libera i polsi,lo ringrazio solamente e i miei suoceri con Mariagrazia corrono ad abbracciarmi.
Mariagrazia: abbiamo avuto tanta paura
Eleonora:come stai tesoro?
Gaetano:dicci che ti fici?
Quante domande, così rispondo a tutti.
Io:ho male in tutto corpo,mi ha picchiata.
Sciolgono l'abbraccio anche perché mi fanno male le spalle.
Anche i carabinieri si preoccupano per me,in fin dei conti sto bene anche se stavo per morire.
Saliamo in macchina e io dico qualcosa.
Io: e Piero, dov'è?
Eleonora:a casa,ti sta aspettando -dice accarezzandomi il viso-
Mi guarda con una faccia sconsolata, sarò conciata veramente male?
Io:sono brutta vero, faccio schifo?
Eleonora:no tesoro,hai tanti lividi e le labbra scorticate
Io:mi fanno tanto male
Gaetano: andiamo in ospedale, è giusto che sia così.
Io:no voglio vedere Piero
Mariagrazia: andiamo a casa prima e poi in ospedale,ha ragione papà Mary.
Abbasso lo sguardo,di nuovo in ospedale io non ci voglio andare per colpa di quella matta.
Intanto il carabiniere che guida dice qualcosa.
Carabiniere: è tutto finito adesso, quella donna non vi darà più fastidio.
Gaetano gli chiede quanto tempo starà in carcere e lui gli dice che ci starà per un po' di mesi ma siccome ha dei problemi mentali verrà trasferita in una clinica dove la terranno per sempre sotto osservazione.
Faccio un profondo respiro, è davvero finita, possiamo essere liberi adesso.
Dopo qualche minuto arriviamo davanti casa, scendiamo e si apre la porta di casa, Piero.
Anche con le gambe doloranti corro tra le sue braccia,lo stringo forte,mi è mancato come l'aria.
Lui non mi stringe così forte,forse perché ha capito che sono conciata male.
Io: Piero,Piero
Piero: sono qui,come stai,che cosa ti ha fatto?
Io:mi ha massacrata di botte,voleva uccidermi
Sposta lo sguardo sui suoi genitori e il padre dice qualcosa.
Gaetano: dobbiamo andare in ospedale Piero.
Io:non ci voglio andare,sto bene.
Gaetano:non stai bene Mary se ti ha picchiata.
Io:la prego, in ospedale no,non ho niente di rotto.
È così in effetti,sono solo indolenzita ma riesco a muovere tutto.
Così riesco a convincerli ed entriamo in casa,solo noi due,ci lasciano da soli.
Mi fa sedere sul divano e mi fissa.
Io: perché non sei venuto anche tu?
Dice qualcosa di incomprensibile e io torno a dire qualcosa.
Io: vieni qui,parla con me, è stato bruttissimo,ho avuto tanta paura
Piero:lo immagino, scusami è tutta colpa mia.
Io:no non è colpa tua
Piero:ti ho lasciata da sola,sono stato un coglione, io...io non merito il tuo amore,non sono capace di fare il fidanzato.
Che sta dicendo?
Gli prendo la mano e dico qualcosa.
Io:Piero, adesso sono qui, è tutto finito, siamo liberi
Lui si alza dal divano e dice qualcosa.
Piero:vado a sistemarti il bagno,ti fai una doccia,ne avrai bisogno.
Annuisco solamente e mi alzo,lo abbraccio ancora una volta,per me tutte le cose successe in questi giorni è come se non ci fossero stati.
Alzo lo sguardo su di lui,non posso baciarlo perché ho male alle labbra ma gli accarezzo la barba dolcemente.
Mi lascia un bacio sulla guancia e saliamo al piano di sopra, entriamo in bagno,mi lascia sola ed io mi spoglio per poter entrare in doccia, l'acqua calda che bagna il mio corpo fa male sulla schiena infatti impiego più tempo per lavarmi e una volta uscita metto l'accappatoio ed entra lui con i miei vestiti.
Piero: sicura di stare bene?
Annuisco solamente,e questa volta è lui ad abbracciarmi, emetto un gemito
Piero:ti ho fatta male?
Annuisco solamente.
Piero: scusami,ti aiuto a vestirti.
Slaccio la cintura dell'accappatoio e volto di spalle verso lui.
Sento le sue mani sulla mia pelle, chiudo gli occhi beandomi del suo tocco e chiedo di passarmi l'intimo.
Piero:sei piena di lividi in tutta la schiena.. che marcisca all'inferno quella matta, bastarda!
Io:non voglio parlare più di lei.
Così mi vesto e usciamo insieme dal bagno, adesso mi sento pulita anche se i dolori ci sono ancora.
Ceniamo a casa dei suoi genitori e nessuno parla più della matta.
Adesso siamo a casa nostra, sul divano, guardando la TV.
Mi siedo sopra le sue gambe,avvolgendo un braccio dietro il suo collo.
Strofino il naso sulla sua barba e dico qualcosa.
Io:non mi baci?
Piero:non voglio farti male,ti vado a prendere il tuo burro cacao,magari ti passerà il labbro.
Io: adesso stai qui con me.
Piero:Mary...io...
Si interrompe da solo.
Io:cosa Piè?
Piero: questo è tuo -dice togliendosi il bracciale che gli ho regalato per il compleanno-
Io:che dici, è il tuo!
Piero:non mi merito nulla io,so fare solo il coglione..
Io:ti ho già perdonato Piero,ho temuto di perderti,invece sono viva e tu sei qui con me.
Lui scuote la testa e dice qualcosa.
Piero:non sono in grado di gestire una relazione seria, abbiamo visto cos'è successo questi giorni,la nostra lite,il tuo rapimento,forse è meglio che...
Io:che stai cercando di dirmi?
Piero:di prendere una pausa per capire..
Io: cosa,no, non puoi lasciarmi,non dopo quello che è successo,ho bisogno di te.
Piero:mi dispiace.
Mi alzo dalle sue gambe e dico qualcosa.
Io:ti dispiace,ma che stai dicendo Piero, viviamo sullo stesso tetto perché tu mi hai chiesto di vivere insieme,mi avevi promesso che non mi avresti mai lasciata
Piero:ho corso troppo,me ne sono reso conto solo adesso.
Io:vedi quello che sei,un coglione,un vigliacco ed io sono stupida per averti creduta perché sono innamorata di te
Scoppio a piangere e corro verso il piano di sopra.
Piero: Mary aspetta.
Io:che cosa vuoi?
Mi guarda solamente e torno a parlare.
Io:io sarei morta per te oggi e tu mi lasci vedi non capisci proprio nulla.
Salgo in camera e preparo la valigia,non ha senso stare più qui,io e lui non siamo più nulla.
Scendo nuovamente giù con tutte le mie cose
Piero:dove vai?
Io:mi spieghi che senso ha stare qui,tu mi hai appena lasciata,addio Piero.
Apro la porta e la chiudo alle mie spalle.
Scoppio a piangere nuovamente.
Non so dove andare,non vorrei disturbare i suoi genitori, è tardi, così vago per il paese.
Decido di andare a dormire al B&B di Dario per questa sera,se mi fa qualche domanda io gli dico solamente la verità.
Domani tornerò a casa mia e quello che ho vissuto qui era tutto un sogno,io credevo che lui fosse diverso,che fosse il mio destino,il mio bene,non era così.
L'amore ti chiude gli occhi e ti fa vedere solo quello che pensi tu di quella persona.
Sono così triste,non avrei mai pensato che finisse così quello che eravamo, perché eravamo felici fino a una settimana fa nonostante tutte le cose che abbiamo affrontato in questi mesi.Ciao a tutte.
Nuovo capitolone con nuovi colpi di scena.
Mary liberata dalla matta che stava quasi per ucciderla,quando sembrava che tutto tornasse alla normalità,Piero la lascia perché crede di non essere in grado di poter andare avanti una storia d'amore.
Ve lo sareste mai aspettato questo da Barone?
A voi i commenti e al prossimo aggiornamento.
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Tu,il mio destino_PieroBarone ❤
RomanceUna ragazza normale,una fan innamorata del suo Piero da sempre,un giorno finalmente lo incontra e non vi resta che leggere la storia.