Federico's pov
"Quindi, cosa accadrà adesso?"
Cercai di farmi guardare da Nicola, ma non lo fece.
"Non lo so? Non mi aspetto che tu salti la scuola ogni giorno d'ora in poi solo per stare con me. So quanto i tuoi voti significhino per te e, di certo, non mi metterò in mezzo."
"Ti trasferirai in una nuova scuola?" Gli chiesi, cercando di fare del mio meglio per fare sembrare che non mi importi, ma non è così, me ne importa forse anche troppo.
"No. Mollo gli studi."
Era tutta colpa mia. Mi alzai e misi le mani sul tavolo. Gli misi l'indice sotto il mento per fargli alzare la testa.
"Ascoltami. Non puoi mollare così. Sì, i tuoi voti possono non essere dei migliori, ma ti possono portare da qualche parte. Non fare in modo che questa sia la fine, lascia che questa sia una lezione da cui puoi imparare qualcosa. Ora, io non sto cercando di dire che non voglio che tu venga a scuola qui, ma che altra scelta hai? Tu finirai la scuola. Non hai sprecato più di sedici anni della tua vita andando a scuola per non concludere nulla."
La sua espressione non cambiò per niente. Non rideva né sorrideva.
"Fede, questa era l'ultima scuola nei dintorni da cui non ero stato espulso. Mia madre non può trasferirmi in un'altra scuola in ogni caso. Il suo lavoro la paga davvero bene e se ci trasferiamo lei dovrà trovare un nuovo lavoro. Non posso rovinare la vita anche a lei."
Mi accigliai e mi sedetti sulla sedia. Dovevo fare qualcosa al riguardo, non potevo lasciare che fosse così. Se si fosse ritirato sarebbe stato costretto a trovare un lavoro e ad andare avanti con la sua vita, non con la nostra. Quello era il nostro inizio non la nostra fine.
"Studierai con me." Sbottai.
"Cosa?" Mi guardò e il suo viso si illuminò.
"Ho detto che studierai con me. Ho i voti giusti per poterlo fare! Le sessioni potrebbero essere subito dopo che esco da scuola tre volte a settimana, se per te va bene. Saranno abbastanza per farti ottenere un diploma. Un gioco da ragazzi."
Era una cosa grossa, ma non volevo che pensasse che lo fosse. Così facendo avrei dovuto trovare il tempo per farlo senza che la faccenda interferisca con i miei voti.
"L-lo faresti davvero per me?"
"Ovvio. Non ci sono ragioni per cui non dovrei farlo."
Si alzò dalla sedia e io feci lo stesso dopo di lui. Mi sorprese quando si avvicinò a me per abbracciami. Il suo abbraccio era stretto e confortante. Le mie braccia erano lungo i miei fianchi mentre cercavo di abbracciarlo, ma la sua presa era troppo stretta per riuscirci.
"Nico, siamo in biblioteca, un luogo pubblico."
Mi lasciò andare appena gli feci notare dove fossimo in quel momento. Quando si allontanò da me sorrideva, le sue guance erano arrossate e guardava per terra. Non mostrava mai questo suo lato sensibile di lui agli altri. Se le persone avessero potuto vedere com'era davvero e avessero provato a conoscerlo non lo avrebbero trattato come una specie di mostro.
"Non hai idea di quanto sarà felice mia madre. Grazie." Lui sorrise e si avvicinò a me nuovamente.
"Non farla più grossa di quanto sia. È il minimo che io possa fare dato che è stata praticamente colpa mia."
"Non incolpare te stesso Fede. Se non fossi stato uno stronzo e non ti avessi detto tutte quelle stronzate non sarebbe successo niente di tutto questo. Quindi non provare a pensare nemmeno per un momento che tu centri qualcosa con questo casino."
"Bene. D'ora in poi potresti anche chiamarmi Signor De Lucis dato che sarò il tuo insegnante." Scherzai.
Nicola si avvicinò a me e appoggiò la testa vicino al mio orecchio.
"Mi chiedo che tipo di punizioni abbia in serbo per me il Signor De Lucis se non presto attenzione." Mi sussurrò all'orecchio in modo seducente. La pelle d'oca iniziò a salire e sentii i peli sulla nuca drizzarsi. Fece un passo indietro e lasciò la biblioteca. Lasciandomi lì, in piedi, congelato con le guance che bruciavano. Forse fare quel favore a Nicola avrebbe avuto i suoi vantaggi. I vantaggi di essere 'il professore' del proprio ragazzo. Ragazzo? Non sapevo nemmeno cosa fossimo in quel momento.
Nicola's pov
Uscì dalla stanza lasciando Federico quasi tremante nelle sue stesse scarpe. Se solo sapesse cosa lo avrebbe aspettato. Quando uscì dalla biblioteca vidi mia madre che mi aspettava fuori dall'ufficio del preside con un'espressione accigliata. Darle la bella notizia l'avrebbe liberata dalle sue preoccupazioni, forse.
"Mamma, indovina un po'."
"Non mi va di giocare Nicola."
"Nemmeno a me!"
"Allora, cosa c'è Nicola?" Potetti vedere la delusione sul suo volto.
"Fede si è offerto di aiutarmi a finire il resto dell'anno scolastico. Ha i voti giusti per farlo e-"
"Non è una sua decisione se può farlo o meno. Elisa deve approvare il fatto che Federico si voglia prendere una pausa per aiutarti. Non per dire che anche io avrei voce in capitolo su questo."
"Se hai intenzione di tirare fuori tutta la merda di Sam, me ne vado ok. Questo è Federico, non lui. Inoltre sa già tutto."
"Tutto, tutto?" Disse inarcando un sopracciglio.
"La maggior parte. Vuoi che finisca la scuola e prenda il mio fottuto diploma o rischi il tuo lavoro e mi trasferisco in un'altra scuola dalla quale, molto probabilmente, sarò espulso?"
Appena la sentii sospirare, capii di aver vinto.
"Nico, tu sai cos'è giusto per te e se pensi che questo ti possa aiutare, allora non ho nulla da aggiungere. Non ho le energie per discutere con te in questo momento."
Iniziò a camminare verso le porte d'ingresso dell'edificio. I corridoi erano vuoti, l'unico rumore che si percepiva era quello dei suoi tacchi che colpivano le piastrelle del pavimento. Mi fermai dal seguirla fino a fuori, e andai a prendermi tutte le cose che avevo nel mio armadietto, dato che ero già stato cacciato fuori da quell'inferno chiamato scuola.
Andai al mio armadietto e, infilai tutto ciò che aveva al suo interno nello zaino. Trovai un pezzo di carta bianco e una penna, in quel momento mi venne un'idea in mente.
Federico's pov
Dopo essere stato con Nicola tornai in classe dovendo fare i conti con tutte le voci che circolavano su Nico. Alcune erano incredibili, sentii uno che diceva che Nicola era stato espulso per essere stato insieme ad un insegnante e robe del genere, davvero disgustoso. Il pranzo, sorprendentemente, non fu imbarazzante come pensai io all'inizio. Io e Sarah eravamo come sempre, escludendo tutta la merda amorosa.
L'ultima campanella suonò e andai al mio armadietto sperando di trovare Nicola lì, ma non c'era. Quando aprii il mio armadietto per mettere le mie cose al suo interno, scorsi un pezzetto di carta volare via. Era un po' accartocciato, ma quando lo aprii, notai che non era un semplice foglio, ma un biglietto."Quando sarà la nostra prima sessione? ;) -Nico"
Sembrava che Nicola fosse così abituato a mandare messaggi da dover persino aggiungere la faccina ammiccante anche su un biglietto. Almeno sapevo che non fosse un errore di battitura come le tante volte che affermava fosse, durante una nostra qualsiasi conversazione su WhatsApp. Afferrai il pezzo di carta e chiusi la porta dell'armadietto. Mi appoggiai a esso e gettai indietro la testa. Avevo la sensazione che non fosse così tanto coinvolto nello studio, ma in qualcos'altro.
Spazio Autrice
Hello everyonee, beccatevi anche un secondo capitolo oggi :))
Oggi avevo alcune idee in mente e ho pensato di scriverle subito in modo da non dimenticarle :)
Spero vi sia piaciuto il capitolo, e fatemi sapere se avete delle critiche costruttive per migliorare il mio modo di scrivere :)
Love you all<33- Nessa<3
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Locker 17 ~ strecico💜❤️ [DISCONTINUED]
Roman d'amourFᴇᴅᴇʀɪᴄᴏ ᴇ Nɪᴄᴏʟᴀ Dᴜᴇ ᴄᴜᴏʀɪ sᴏʟɪᴛᴀʀɪ Sᴀʀᴀɴɴᴏ sᴏʀᴘʀᴇsɪ ᴅᴀʟʟ'ᴀᴍᴏʀᴇ? O ғᴏʀsᴇ ɴᴏ? Lᴇɢɢᴇʀᴇ ᴘᴇʀ sᴄᴏᴘʀɪʀᴇ •𝚋𝚘𝚢𝚡𝚋𝚘𝚢 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚢, 𝚜𝚎 𝚜𝚎𝚒 𝚘𝚖𝚘𝚏𝚘𝚋𝚘 𝚗𝚘𝚗 𝚕𝚎𝚐𝚐𝚎𝚛𝚎, 𝚐𝚛𝚊𝚣𝚒𝚎 <𝟹 •ℕ𝕖𝕝𝕝𝕒 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 𝕤𝕒𝕣𝕒𝕟𝕟𝕠 𝕡𝕣𝕖𝕤𝕖𝕟�...