Federico's pov
"Perché non mi ha mai detto che sta vedendo qualcuno? Sono sicuro che l'ha portato qui ieri sera, lo so. Ma chi è lui?" Scossi la testa cercando di capirci qualcosa e mi sedetti sul mio letto. Nicola rimase in piedi e, quando sentii il campanello suonare uscii dalla stanza.
"Penso che lo scoprirai a momenti." Disse appena tornò nella mia camera.
"Cosa?" Andai verso di lui, e lo vidi indicare verso il fondo della scala. Seguii il suo dito, e vidi un uomo. Aveva i capelli corti tirati tutti da un lato, e sembrava avere intorno ai 45 anni. Era abbastanza alto ed era stranamente familiare.
"Mi sembra di averlo già visto da qualche parte." Disse Nico da dietro di me, dando voce ai miei pensieri, mentre scendevamo le scale. Arrivammo al piano terra facendo girare tutti e tre verso di noi.
Le guance di mia madre iniziarono ad arrossarsi e si innervosì leggermente. Vedendola in quelle condizioni, Sofia, la guardò con un cipiglio sul volto, stranita.
L'uomo mi salutò con un sorriso. Ma chi si crede di essere?"Oh, Fede. Lui è Tommaso, un mio amico." Disse mia madre mettendosi in mezzo a noi due, presentandoci.
"Un tuo amico?" Dissi in maniera sarcastica. Non ero così stupido da credere a ciò che diceva. Quell'uomo fece un passo avanti nella mia direzione, allungando un braccio verso di me.
"Tu devi essere Federico. Tua mamma mi ha parlato tanto di te." Io non mi mossi di un millimetro, lasciandolo lì come un idiota. E quando non gli presi la mano, iniziò ad arrossire leggermente imbarazzato. Si aspettava davvero che gli avrei scosso la mano?
"Ne sono certo. Per caso, non so, parlate di me mentre scopate, o quando non ci sono e lei ti fa entrare in casa nostra senza problemi?" Ero furioso, non me ne fregava niente di quello che aveva da dire lei. Una volta che le parole uscirono dalle mie labbra, le bocche di tutti si spalancarono. Sofia sussultò, mia madre mi guardò con gli occhi spalancati, Tom o qualsiasi fosse il suo nome fissava il pavimento, io mi girai verso Nicola e lo vidi coprirsi la bocca con una mano, sforzandosi a non ridere. Gli sorrisi debolmente e mi rigirai verso mia madre che, nel mentre, si era avvicinata a me e prima che me ne rendessi conto, la sua mano aveva lasciato un segno rosso sul mio volto. Non mi aveva mai dato uno schiaffo prima, né avrei pensato lo avrebbe mai fatto ma, sicuramente lo meritavo.
In quel momento, mi innervosii ancora di più e, senza pensarci due volte mi avvicinai a Tommaso. Prima che potessi fare o dire qualsiasi cosa, sentii le braccia di Nicola avvolgermi il busto ed allontanarmi di qualche passo, lasciandomi leggeri baci tra la spalla e il collo cercando di calmarmi, e si potrebbe dire che ci stava riuscendo."Mi sa che è meglio se andiamo, così ti calmi un po'. Che ne dici?" Mi sussurrò in un orecchio tra un bacio e l'altro. Io annuii e lui mi portò fuori casa, prendendomi per mano appena fummo fuori, e ci avviammo verso la sua auto.
"Sei carino quando ti arrabbi." Mi stuzzicò lui dopo esserci allacciati le cinture di sicurezza. Fece retromarcia ed iniziò a guidare.
"Puoi stare zitto? Ho appena litigato con mia madre perché sta andando a letto con uno. Sai cosa? Non me ne fotte un cazzo. Può scoparselo, può anche sposarselo per me, non m'importa. Tanto so già che andrà a finire come con mio padre. Dio, quanto vorrei spaccare la faccia a quello in questo momento." Iniziai ad avere caldo e sentii l'adrenalina scorrermi nel sangue. Il mio respirò si appesantì ed il mio battito cardiaco iniziò ad accelerare.
"Amore calmati. Puoi sfogarti quanto ti pare sul sacco da boxe che ho a casa. Ok?" Mi disse preoccupato, per poi aggiungere una leggera risatina alla fine.
"Inoltre, che hai intenzione di fare con la faccenda di tua madre che sa che non hai passato la notte a casa? Potevate essere pari, ma ora non più.""Mi puoi semplicemente portare a casa tua? E che cazzo!" Sbottai io infastidito.
"Da quando imprechi così tanto? Pensavo che fosse al contrario, o ti sto influenzando negativamente?" Mi guardò ed entrambi iniziammo a ridere nello stesso momento.
"Scusami, non dovevo sfogare la mia rabbia su di te. Tu non c'entri nulla, anzi, cercavi solo di non farmici pensare." Dissi appena arrivammo davanti casa sua. Lui scese dall'auto e prima che potessi farlo anche io, lo vidi correre verso la mia portiera per poi aprirla per me. Io gli sorrisi e scesi dall'auto, lui intanto andò ad aprire la porta di casa sua. Entrai nell'edificio nel quale si conservavano ricordi. Iniziai a camminare verso la stanza del mio ragazzo, ma quando mi voltai non lo vidi dietro di me.
"Fede, è da questa parte." Disse indicando con la testa un corridoio che conteneva diverse porte. La sua casa in quel momento mi sembrò ancora più grande di quanto ricordassi. Aprì una porta alla fine del corridoio. Era una stanza di normali dimensioni con un paio di attrezzature per allenarsi. In un angolo della stanza c'era un grande sacco da boxe, il motivo per cui eravamo in quella stanza.
"Vado a prenderti dei vestiti così poi puoi iniziare a sfogarti. Mi sono sempre chiesto se ti avrei mai visto fare qualcosa del genere." Io arrossii e lui, senza dire un'altra parola uscì dalla stanza.
Tornò nel giro di qualche minuto con un paio di pantaloncini ed una delle sue magliette nere.
"Tieni, vuoi andarti a cambiare in bagno? O se vuoi esco dalla stanza e ti cambi qui." Disse porgendomi i vestiti, ed io senza dargli alcuna risposta, iniziai a spogliarmi davanti a lui, e mentre lo facevo, sentivo i suoi occhi scrutare il mio corpo. Ero un po' in imbarazzo, ma non mi dava fastidio, non più. Stavamo arrossendo entrambi, io dall'imbarazzo, lui dallo stupore.
"Mi stanno bene?" Gli chiesi scherzando e lui annuii sorridendo. La sua maglia mi stava un po' larga, mentre i pantaloncini erano un po' stretti sul fondoschiena, ma non era uno stretto fastidioso. Era anche probabile che li avesse scelti apposta, sapendo che mi avrebbero messo in risalto il lato b.
Lui rimase seduto sulla panchina attaccata alla parete, mentre io iniziai a tirare pugni al sacco. Dopo averlo fatto altalenare un paio di volte, iniziai a sentirmi stanco ma non mi fermai.
Passarono una ventina di minuti, durante i quali non mi fermai nemmeno un secondo. Tentai di dare un ultimo pugno, ma le mie mani non rispondevano più ai miei comandi. Mi guardai intorno, iniziando a vedere tutto doppio. Sentii le gambe cedermi e gli occhi stancarsi. Il mio respiro diventò presto superficiale."Stre?" Mi chiamò Nicola. Iniziò ad avvicinarsi a me, e appena fu abbastanza vicino, ne vidi quattro di lui. Continuò a chiamarmi, ma ogni volta lo sentivo sempre più lontano. Dal nulla tutto divenne nero, tutto ciò che riuscii a sentire fu un colpo contro il pavimento e Nicola urlare il mio nome.
Angolino di una persona che ama la suspense :)
Buongiorno! Sono sveglia da un paio d'ore, durante le quali ho scritto il capitolo. Amatemi :)
Non volevo lasciarvi troppo con la suspense, di nuovo ahahah
Per questo motivo, aspettatevi il nuovo capitolo tra oggi e domani :]
Love you all<3
Bevete tanta acqua, e mangiate qualcosina. You're loved, you're valid<3- Nessa<3
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Locker 17 ~ strecico💜❤️ [DISCONTINUED]
RomansaFᴇᴅᴇʀɪᴄᴏ ᴇ Nɪᴄᴏʟᴀ Dᴜᴇ ᴄᴜᴏʀɪ sᴏʟɪᴛᴀʀɪ Sᴀʀᴀɴɴᴏ sᴏʀᴘʀᴇsɪ ᴅᴀʟʟ'ᴀᴍᴏʀᴇ? O ғᴏʀsᴇ ɴᴏ? Lᴇɢɢᴇʀᴇ ᴘᴇʀ sᴄᴏᴘʀɪʀᴇ •𝚋𝚘𝚢𝚡𝚋𝚘𝚢 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚢, 𝚜𝚎 𝚜𝚎𝚒 𝚘𝚖𝚘𝚏𝚘𝚋𝚘 𝚗𝚘𝚗 𝚕𝚎𝚐𝚐𝚎𝚛𝚎, 𝚐𝚛𝚊𝚣𝚒𝚎 <𝟹 •ℕ𝕖𝕝𝕝𝕒 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 𝕤𝕒𝕣𝕒𝕟𝕟𝕠 𝕡𝕣𝕖𝕤𝕖𝕟�...