Locker 17 ~ strecico💜❤️ [DISCONTINUED]

Chapter 33

Nicola's pov

"A che punto siamo?" Si girò verso di me con le lacrime agli occhi, pronte ad essere liberate.

"C-Che intendi?" Dissi, la mia voce si spezzò alla fine.

"Cos'è questo? Cosa siamo noi?" Ondeggiò la mano tra di noi.

Non gli avevo mai chiesto di intraprendere una relazione con me, gli ho solo chiesto un appuntamento ma nient'altro. Rimasi a guardarlo con la bocca aperta incapace di trovare le parole giuste da dire.
Non so cosa siamo, né cosa voglio che siamo.

Fede mi guardò un'ultima volta e si catapultò fuori dalla macchina. Riuscii a vederlo mettersi le mani sul viso mentre camminava velocemente sul vialetto di casa sua.
No no no non lo perderò, soprattutto non così.

Uscii dall'auto, lasciandola accesa, e corsi verso Federico per fermarlo. Lo presi per le spalle e lo girai verso di me. Le sue guance erano bagnate e i suoi occhi lacrimavano. L'avevo davvero fatto piangere? Restammo entrambi senza parole. Mi guardai intorno per essere sicuro che non ci fosse nessuno che potesse vederci. Quando mi assicurai che fosse tutto libero, mi avvicinai a Fede. Gli presi delicatamente una guancia con una mano, mentre l'altra mano la poggiai sulla sua schiena e lo spinsi più vicino a me.

"Ti amo Fede." Riuscii finalmente a fare uscire le parole dalla mia bocca. Lo guardai direttamente nei suoi magnifici occhi. Il modo in cui il verde circonda le sue pupille dilatate e lascia al celeste riempire il resto, mi ipnotizza ogni volta che guardo negli occhi il ragazzo che in quel momento stringevo tra le mie braccia come se sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei fatto, anche se sapevo bene che non sarebbe stato così.

Lo avvicinai a me ancora di più e aleggiai con le mie labbra vicine alle sue, per chiedergli il consenso, inizialmente lui esitò, sapendo che eravamo in piedi nel bel mezzo del suo vialetto in pieno giorno, ma dopo un paio di secondi si alzò leggermente sulle punte dei piedi chiudendo lo spazio che divideva le nostre labbra. Portò le sue braccia attorno al mio collo, sorridendo leggermente nel bacio, io invece spostai entrambe le mani sulla sua vita ricambiando il suo leggero sorriso. Le sue labbra erano setose, e la maniera in cui tirava delicatamente il piercing sul mio labbro inferiore mi eccitava leggermente.
Quello era un bacio diverso dagli altri che ci eravamo dati, non era affrettato o passionale, era dolce e lento. Andammo avanti per un paio di minuti, appena sentimmo il bisogno di riprendere fiato ci staccammo e lui ripoggiò i piedi completamente per terra, ma rimanemmo in quella posizione a guardarci. Continuando a sorridere poggiai la fronte sulla sua e iniziai a rubargli tanti piccoli baci a stampo, inizialmente solo sulle labbra ma poi mi spostai sul resto del suo viso, lui iniziò a ridere cercando di allontanarsi ma io glielo impedii portandomelo più vicino ogni volta che cercava di scappare, aumentando la sua risata. Dopo qualche minuto, gli lasciai un ultimo bacio sulle labbra e smisi di riempirlo di piccoli bacini, dato che avevo iniziato a ridere anche io poco dopo di lui, lo strinsi a me ancora per qualche secondo mentre ridevamo e poi lo lasciai andare.

"Quindi stiamo..." Iniziò lui.

"Insieme?" Finii io al posto suo.

"Sì."

"Perfetto." Lo guardai ghignando.

"Ma io- io ti stavo chiedendo-" Lo interruppi nuovamente.

"Io ho finito di chiedere e tu hai detto di sì." Rimase a bocca aperta, forzandosi a non ridere.

"Piccolo pezzo di merda." Disse prima di darmi uno schiaffo con il retro della sua mano, sulla spalla.

"Ci vediamo domani." Dissi stampandogli un bacio sulle labbra per poi tornare in macchina, lasciandolo in piedi in mezzo al vialetto di casa sua.