Locker 17 ~ strecico💜❤️ [DISCONTINUED]

Chapter 54

Nicola's pov

"Dieci minuti e sono da te, e non pensare nemmeno per un istante che lascerò passare la cosa di Nathan. Non abbiamo ancora finito con quello." Lui sospirò ed io agganciai la chiamata prima che potesse farlo lui. Avevo abbastanza tempo per passare la notte da lui, anche se non ne ero troppo sicuro. Mi alzai dal mio letto, mugugnando qualcosa di insensato mentre mi avvicinavo al cesto pieno dei miei vestiti sporchi. Non avevo nulla da mettere, tutti i miei vestiti neri erano sporchi. Di solito, mettevo tutto in lavatrice appena toglievo qualcosa di dosso, ma in quell'ultimo periodo con la storia di Nathan mi lasciai andare fin troppo. Frugai tra i vestiti nell'armadio, piegati c'erano solo tute e magliette bianche, e i jeans blu che indossavo la prima volta che baciai Stre erano appesi alla fine della sbarra metallica. Me ne fregai e li strappai dalla gruccia, indossandoli velocemente. E decisi che mettere una maglia bianca per una volta non mi avrebbe ucciso. Me la feci scivolare addosso e poi misi un paio di scarponcini neri.

"Cazzo!" Urlai ricordandomi che il giorno dopo sarebbe stata la Vigilia di Capodanno. Avevo programmato di uscire con Fede, ma i miei piani erano appena cambiati. Scossi la testa ed uscii dalla mia stanza, avviandomi verso casa del mio ragazzo.

...

"Cico!" Squillò Stre appena aprì la porta, lanciandosi tra le mie braccia.
Ma che diavolo?

Mi prese alla sprovvista ma la sensazione era stupenda. Poi mi prese per mano tirandomi dentro casa. Sua madre mi salutò quando passammo per il soggiorno, sorridendomi e facendomi un piccolo cenno con la mano. Prima che potessi andare da lei per salutarla, Fede mi prese per il polso e mi portò su per le scale di fretta.
Ma che gli prende?
Chiuse a chiave la porta alle mie spalle appena fummo in camera sua.

"Allora! Ho scelto alcuni film che potremmo vedere, non sono tutti delle commedie romantiche tranquillo, ce ne sono anche un paio horror che sono davvero belli, o almeno così mi hanno detto." Alzò le spalle, in piedi di fronte a me con in volto il sorriso più grande che abbia mai visto. 
Ho fatto qualcosa?
Poi mi si accese la lampadina. Scossi la testa, lanciandogli un sorrisetto mentre incrociavo le braccia, battendo un piede sul pavimento.

"Non te la caverai così Fede. Parla." Alzai un sopracciglio, lui si sedette sul bordo del letto e il suo sorriso scomparve.

"Okay, okay." Disse prendendo un respiro profondo.
"Scrissi a Nathan subito dopo che andasti via, gli dissi che ora ho te nella mia vita e che non lo volevo più al suo interno. È una storia noiosa quindi te la farò breve, ci stai?"

"Ci sto." Dissi annuendo.

"Nathan continuò a scrivermi ma era solo in amicizia, niente di più. Puoi anche controllare i messaggi se non ci credi. Comunque, venerdì mi disse che se lo avessi incontrato un'ultima volta sarebbe finita lì, tutte le cose che successero sarebbero state dimenticate e mi avrebbe lasciato stare, dovevo accettare. Lasciandolo nella mia vita avrebbe solo reso le cose tra noi due più complicate, quindi mi dissi perché no?"

"Non gli avevi mai detto di essere impegnato prima?"

"No. Non finché non te ne andasti quella sera, gli scrissi che tu mi rendi felice e che sei il mio raga-" Si fermò nel mezzo della parola.

"Ragazzo." Terminai la sua frase. Le sue guance si arrossarono, facendolo guardare in basso. Non riuscii a non sorridere a quanto timido diventasse al sentire quella parola. Ci sarebbe voluto un po' di tempo prima di abituarcisi, ma mi piaceva.

"S-sì." Disse guardandomi. Mi avvicinai a lui mentre si alzava in piedi, misi il mio indice sotto al suo mento, e alzai il suo viso in modo che mi guardasse. Lo guardai negli occhi e lentamente gli lasciai un delicato bacio sulle labbra. Lui ridacchiò piano e si andò a sdraiare sul suo letto, picchiettando con una mano lo spazio vuoto affianco a lui, segnalandomi di andare là. Feci come disse e mi sdraiai accanto a lui. Lui prese il telecomando, aprì Netflix e fece partire il film. Sdraiò la testa sul mio petto, raggomitolandosi su sé stesso. Non riuscii a non ammirarlo, era così bello, così fottutamente bello. Durante l'intero film, lui rimase in quella posizione, sentendo ogni respiro che facevo, la sua testa si alzava e si abbassava insieme al mio petto.