Chapter 19

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Federico's pov

Corsi giù per le gradinate degli spalti cercando di spingere da parte tutte le persone che mi venivano davanti. Tutti applaudirono e fu talmente forte che in quel momento non riuscii a sentire più nulla. Tutto ciò che riuscivo a sentire in quel momento era il mio cuore battere a mille, cercai di correre più veloce che potetti ma mi sembrava di non arrivare da nessuna parte. Continuai a correre avvicinandomi sempre di più al parcheggio, sentii una folla esultare 'Tobbi' e 'Nauta'. Che diavolo stava facendo?

Finalmente arrivai ai lotti. Le luci erano soffuse, si riusciva a vedere a fatica. C'era un lampione più luminoso degli altri e, attorno a quello sprazzo di luce c'era una gran folla di persone a formare un cerchio. Mi feci strada in mezzo alla gente e lo vidi.

Nicola e un ragazzo che viene a fisica con me, Alessandro. Lo riconobbi perché era quello sempre pronto a scherzare, ma se c'era da studiare non si faceva problemi. Nicola tirava pugni cercando di colpire il busto dell'azzurrino, ma lui li schivava prontamente. Volevo fermarli, ma non riuscivo a muovermi, mi sentivo come paralizzato.

"Brutto bastardo!" Nicola gridò ad Alessandro, poco dopo aver ricevuto un pugno sulla mascella.

"Questo è quello che ti meriti, frocio!"

Sapevo che in quel momento Alessandro non stesse parlando seriamente, perché era una delle persone più supportive che io abbia mai conosciuto. Era sempre stato contro ogni forma di discriminazione. Ma in quel momento, quando lo disse a Nicola, fece incazzare sia me che Nicola.

"Che cazzo hai detto?" Urlò Nicola di rimando mentre lo spingeva all'indietro dalle spalle. Nicola colse l'opportunità dello sbilanciamento del suo avversario e lo spinse a terra, iniziò a prenderlo a pugni in faccia, facendogli sanguinare il naso.

Il rosso iniziò ad agitarsi e si alzò in piedi lasciando Alessandro a terra. Fece un passo indietro e si girò per affrontare la folla. I suoi occhi incontrarono i miei e si bloccò sul posto, le sue labbra erano socchiuse e tremavano leggermente.

"F-Fede-" Era senza fiato.

Proprio quando stava per dire qualcos'altro, Alessandro si alzò e lo colse di sorpresa, lanciandosi sopra di lui e tirandogli un pugno sulla bocca, spaccandogli il labbro inferiore. L'azzurrino trovò la forza e spinse Nicola per terra e, una volta raggiunto il suo obiettivo iniziò a prenderlo a calci su un fianco.

"Vaffanculo!"

Mi interposi tra di loro per interrompere la rissa, ma Alessandro non si fermò. Non ebbi altra scelta che colpirlo in modo da fargli perdere l'equilibrio. Gli tirai un pugno in faccia e lui cadde nuovamente con il sedere sulla fredda ghiaia. Nicola era ancora sdraiato sul pavimento e gemeva dal dolore, il suo labbro inferiore era spaccato e sanguinante, si teneva il fianco dove era appena stato preso a calci. Avvolsi il mio braccio attorno alla sua schiena e il suo braccio sulla mia spalla e faticai ad aiutarlo a rialzarsi, ma ci riuscii. Ansimava, faticando a camminare. Lo portai fino alla sua macchina. Riuscii a sentire Alessandro imprecare mentre ce ne andavamo. Gli occhi della folla erano spalancati, quasi come se avessero visto un fantasma. Non pensavo di riuscire ad abbatterlo, ma sorprendentemente ci riuscii.

"Brutto bastardo!"

Sapevo che Alessandro si stesse riferendo a Nicola, quando urlò quelle parole dalla lontananza. Il riccio cercò di tornare indietro per riaffrontarlo, ma era messo piuttosto male e non riusciva nemmeno a stare in piedi da solo. Lo trascinai alla sua macchina e lo misi sul sedile del passeggero.

"Dove sono le chiavi?"

"Nella tasca davanti dei jeans."

Era seduto lì, ad aspettare che io gli frugassi nelle tasche, ma non lo feci.

Locker 17 ~ strecico💜❤️ [DISCONTINUED]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora