"Puoi tornare al tuo posto adesso, lo sai?" Mi disse Alex distogliendo lo sguardo per evitarmi.
"Lo so, ma non voglio." Dissi seriamente. Alex sembrava il tipo di persona che cerca attenzioni, perché non ha nessuno.
"Non ho bisogno della tua pietà." Disse aspramente.
"E infatti io non te ne sto dando."
"Sì che lo stai facendo. Hai iniziato a dimostrarti gentile nei miei confronti all'improvviso. Quando solo tre giorni fa volevi farmi fuori, non è assolutamente pietà." Sbuffò cercando di alzare gli occhi al cielo ma, facendolo, sussultò dal dolore provocato dal suo occhio nero.
"Sai, almeno potresti provare a parlarmi. Me lo devi da quando hai fatto espellere Nicola, ora non ho praticamente nessuno qui. Non fraintendermi, non sto cercando di darti tutte le colpe, ma ammorbidisciti un po'. Ricominciamo da capo?" Allungai una mano nella sua direzione aspettando che la stringesse.
Dopo una manciata di secondi passati ad elaborare le mie parole, il suo volto si illuminò e, facendomi un debole sorriso mi strinse la mano.
"Ricominciamo da capo." Mi rispose lui.
"Allora, dato che questo è un nuovo inizio e il prof non è ancora arrivato, direi di presentarci come si deve." Disse incrociando le braccia sul banco e io lo seguii.
"Ok, penso che inizierò io." Dissi ridacchiando.
"Mi chiamo Federico De Lucis, tra un paio di settimane farò 18 anni e mi sono trasferito qui a inizio anno da un paesino vicino a Milano."
Io finii di parlare e lui rise per quanto io sia stato preciso.
"Beh, io mi chiamo Alessandro ma ormai tutti mi chiamano Alex e ho 17 anni. Nemmeno io sono di origini sarde, mi sono trasferito qui quando ero piccolo."
Finite le presentazioni continuammo a parlare del più e del meno per conoscerci meglio, ma la nostra conversazione terminò quando entrò una donna che non avevamo mai visto prima.
"Buongiorno, io sono la professoressa Ferrari, per oggi sostituirò il prof Russo." Ci disse mentre prendeva posto alla cattedra appoggiando su di essa la sua borsa.
"Come mai il prof Russo non c'è oggi?" Chiese una ragazza dal fondo della classe.
"Questo non è affar tuo né mio. I compiti sono scritti alla lavagna, iniziate a farli." Era piuttosto anziana e indossava un vestito che alla sua età non si adattava minimamente.
Mi girai verso Alex e lo vidi tirare fuori un quaderno dallo zaino, per poi strapparne un foglio dal centro.
"Davvero farai quello che ci ha assegnato?" Ero un po' sorpreso da lui, essendo quello che faceva sempre casino a lezione, non avrei mai pensato che svolgesse davvero i compiti.
"Ti sorprende?"
"Sì, un po'."
"In realtà, anche se non lo faccio sembrare, voglio una buona istruzione. Le mance che ricevo al ristorante le metto da parte per potermi permettere l'università." Disse seriamente. Era triste il fatto che la sua figura paterna fosse sé stesso.
"In che posizione sei nella classifica dell'ultimo anno?" Gli chiesi, lui alzò lo sguardo al soffitto cercando di ricordare in che posizione fosse classificato.
"Ehm... l'ultima volta che ho controllato ero terzo o quarto su trecento." Disse come se non fosse stato nulla, ma era tantissimo. Essere trai i primi cinque era avere la strada per l'università spianata.
"Wow! Hai un sacco di potenziale. Perché ti comporti in quel modo se in realtà non sei per niente come fai vedere?"
"Sono cresciuto troppo in fretta, tutto qui."
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Locker 17 ~ strecico💜❤️ [DISCONTINUED]
RomanceFᴇᴅᴇʀɪᴄᴏ ᴇ Nɪᴄᴏʟᴀ Dᴜᴇ ᴄᴜᴏʀɪ sᴏʟɪᴛᴀʀɪ Sᴀʀᴀɴɴᴏ sᴏʀᴘʀᴇsɪ ᴅᴀʟʟ'ᴀᴍᴏʀᴇ? O ғᴏʀsᴇ ɴᴏ? Lᴇɢɢᴇʀᴇ ᴘᴇʀ sᴄᴏᴘʀɪʀᴇ •𝚋𝚘𝚢𝚡𝚋𝚘𝚢 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚢, 𝚜𝚎 𝚜𝚎𝚒 𝚘𝚖𝚘𝚏𝚘𝚋𝚘 𝚗𝚘𝚗 𝚕𝚎𝚐𝚐𝚎𝚛𝚎, 𝚐𝚛𝚊𝚣𝚒𝚎 <𝟹 •ℕ𝕖𝕝𝕝𝕒 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 𝕤𝕒𝕣𝕒𝕟𝕟𝕠 𝕡𝕣𝕖𝕤𝕖𝕟�...