Chapter 15

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Nicola's pov

Entrai nella mia macchina e me ne andai da quella fottuta scuola. Fanculo Federico, che avesse continuato a fare ciò che voleva della sua vita. Ero così stanco di ripetere lo stesso ciclo allontanando le persone, ma a quanto parve quella volta era lui a respingere me.

Prima di rendermi conto di quale fosse la mia destinazione, mi ritrovai davanti al cimitero. Parcheggiai l'auto lungo la strada di fronte all'entrata di esso. Uscii e non mi preoccupai nemmeno di controllare entrambi i lati della strada prima di attraversare. Non c'erano persone lì, meglio così. Camminai lungo i sentieri del vecchio cimitero. La lapide di Sam era proprio come tre anni prima. Normalmente, andavo a trovare Sam tutti giorni l'anno in cui morì, ma poi smisi. L'erba era umida di rugiada ma non me ne fregava e mi sedetti, con la schiena contro la sua lapide e, da una tasca, tirai fuori un piccolo contenitore metallico e un accendino. Avevo ancora l'involucro di una gomma da masticare in tasca, non avrei mai pensato che mi sarebbe tornato utile in un cimitero. L'erba è sempre stato il calmante migliore. Arrotolai la sostanza verde nell'involucro e lo accesi. Il fumo che usciva dalla mia bocca riempiva l'aria. I civili che mi passavano davanti mi lanciavano occhiatacce, ma non me ne fregava un cazzo. Fanculo Federico, fanculo Sam, fanculo Sarah, fanculo a tutti, non avevo bisogno di nessuno di loro.

Un po' più tardi un senzatetto si unì a me, sedendosi accanto a me.

"Cosa ci fai qui ragazzino?"

"Uno, non sono un ragazzino. Due, sono affari tuoi?"

"Sembra che qualcuno non ne abbia avuta ultimamente." Il vecchio cencioso mise le mani davanti a sé, i suoi palmi rivolti verso di me, come se si fosse offeso.

"Chiudi quella cazzo di bocca."

"Perché sei fuori a quest'ora? È tardi lo sai?"

"Non è tardi."

"È già buio."

Mi guardai intorno, poi rivolsi il mio sguardo al cielo, era di un blu scuro che all'orizzonte si mischiava con un lilla. Per quanto tempo ero rimasto seduto lì?

"Che ore sono?" Dissi mentre mi alzavo in piedi.

"Se avessi un orologio, te lo direi."

Era un senzatetto. Mi dispiacqui per quell'uomo e gli passai l'erba rimasta nel contenitore.

"Tieni, potresti venderla o fumarla, non so."

Mi avvicinai ai cancelli del cimitero. Le suole delle mie scarpe che colpivano il cemento e il vento, erano gli unici suoni che si potevano sentire in quel momento.

Entrai in macchina e partii. La mia testa ronzava, riuscivo appena a vedere la strada attraverso i miei occhi iniettati di sangue. Fanculo Federico, non avevo bisogno di lui.

Federico's pov

Mercoledì.

Quella mattina non successe nulla di insolito. Mi svegliai, mi preparai, misi un po' di acqua di colonia e andai a scuola a piedi. Quella volta, invece, l'idea che Nicola venisse a prendermi, non mi era passata nemmeno per l'anticamera del cervello.

Arrivai a scuola più tardi del normale. Finii per accompagnare Sarah ad ogni lezione, lungo la strada volevo vedere Nicola solo per vedere l'espressione sul suo viso alla vista di me e Sarah insieme, ma non c'era traccia di lui. Molto probabilmente l'avrei visto a pranzo.

"Hei Sarah, ti va di prendere il pranzo e andare nei corridoi? Lontani dal rumore?" Dissi mentre le tenevo la mano, portandola alla fila per il pranzo.

"Certo. Sai, penso che tu sia il ragazzo più dolce che io abbia mai frequentato."

Locker 17 ~ strecico💜❤️ [DISCONTINUED]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora