Chapter 49

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Federico's pov

Andai di sotto e, quando arrivai alla mia destinazione, mia madre aveva già aperto la porta d'ingresso. Appena Nathan poggiò gli occhi su di me le sue labbra si schiusero in sorpresa, entrò e si chiuse la porta alle spalle. Indossava dei jeans neri, una maglia bianca semplice e un giaccone sportivo nero, i suoi capelli erano sempre gli stessi. Mia madre mi folgorò con lo sguardo e se ne andò nella sua stanza, al piano di sopra.

"Fede, sembri diverso." Disse avvicinandosi a me, e io a mia volta feci un paio di passi verso di lui.

"Grazie?" Mi sorrise leggermente e si sporse in avanti per darmi un abbraccio e io, non sapendo come dirgli di no senza che la situazione si facesse troppo imbarazzante, lo abbracciai a mia volta. Era strano, ma era proprio come doveva essere. 
L'ultima volta che l'ho visto mi stava ridendo in faccia mentre mi chiamava frocio, adesso sembra davvero cambiato.

Lo guidai verso il soggiorno, dicendogli che poteva sedersi sul divano. Lui lo fece ed io lo seguii, sedendomi il più lontano possibile da lui.

"Quindi, come ti va la vita qui?" Disse grattandosi la nuca.

"Benissimo. Ho fatto alcune amicizie, ho incontrato Nicola. È andato tutto in discesa da quando sono qua. Per questo ti devo ringraziare, se non fosse stato per te non sarei mai trasferito, e non sarei mai stato tanto felice quanto lo sono ora. E questo è praticamente tutto, altrimenti te ne avrei parlato per messaggio." Mentii. Non era tutto rose e fiori, cavolo no. Evitai di raccontargli degli aspetti negativi della mia vita in quel momento, di come io e Nico non stessimo parlando, solo per farlo sentire in colpa.

"Meglio così. Invece per me, ha fatto tutto un po' schifo ultimamente, te ne parlerei ma non penso che ti importi." Disse guardandosi le mani, stava... tremando?

"No dai, parlamene. A volte parlare con qualcuno può aiutare." Volevo davvero sapere cosa stesse passando, mi avrebbe dato un limite su quanto in colpa avrei dovuto farlo sentire. Lui scosse la testa e iniziò a parlare.

"Giusto per iniziare, i miei hanno divorziato. Io sono rimasto con mio padre, e adesso stiamo in un appartamentino, solo io e lui. Ho scoperto che mia madre si è risposata, non se ne fotte più niente di me e si sta trasferendo in Inghilterra. Ehm... ho scoperto che mio padre sta lavorando a tempo pieno solo per tenerci un tetto sulla testa, il che significa che non potrò andare all'università come volevo. E, in realtà adesso, oltre mio padre non ho nessuno, ma il suo lavoro lo sta facendo a pezzi, e ci sta allontanando." La sua voce si spezzò alla fine. Aprì la bocca per continuare ma lo fermai, tirandolo in un abbraccio. I suoi occhi erano lucidi e le sue labbra tremanti mentre parlava. Non riuscivo a vederlo in quelle condizioni. Lui non si allontanò, il che non mi soprese. 
E se è proprio questo che vuole? Che io mi senta dispiaciuto nei suoi confronti in modo che non smetta di parlargli? A questo punto non so più se tutto quello che ha detto è vero.

"Mi dispiace, era meglio se mi tenevo tutto per me." Disse tirando su col naso.

"No, va bene così." Dissi, anche se non volevo che continuasse.

...

Continuammo a parlare per un'altra decina di minuti, ma era come se ancora non mi avesse detto ciò che voleva dirmi.

"Non so se a te va bene ma, che ne dici se andiamo a mangiarci una pizza? Tua madre non mi è sembrata molto lieta di vedermi, quindi ho pensato che fosse meglio se non sto ancora per molto qui." Sembrava essere tornato alla normalità, quasi come se non si fosse appena sfogato. Ci pensai per un paio di minuti prima di dargli una risposta. 
E se Nico è in giro e ci vede?

"Ok, vado a prendere il telefono nella mia stanza e torno." Tornai di sopra, presi il telefono da sopra il comò, presi il cappotto di Nico perché fuori faceva abbastanza freddo e tornai di sotto.

Mentre scendevo quietamente le scale, vidi Nathan che sogghignava mentre fissava lo schermo del suo telefono. Ma prima che potesse fare altro, sentì mia madre che scendeva le scale e velocemente ripose il telefono in tasca, inconsapevole che io lo abbia visto.

"Dovremmo iniziare ad andare." Gli dissi, lui si alzò dal divano e si avviò all'ingresso.

"Dove vai Fede?"

"A mangiare una pizza, scusa mamma. Ti prometto che quando torno mangio quello che hai cucinato tu, magari invito anche Nico." Le risposi in fretta per tranquillizzarla, lei sospirò e tornò di sopra.

...

Nathan guidò per la città per molto più tempo di quanto ci sarebbe voluto per arrivare a qualsiasi pizzeria. Anche se non conosceva il posto, sembrava quasi come se invece sapesse perfettamente dove stesse andando.

"Dove stiamo andando?" Gli chiesi quando prese una curva che ci portava sui confini di Sassari.

"Ho bisogno che tu stia in macchina, non importa cosa succeda. È una cosa che devi vedere con i tuoi occhi, così capirai perché dovresti stare con me." Rabbrividii spaventato alle sue parole. 

Che cazzo significa? 
Non avevo idea di cosa avesse in mente, ma quel suo lato era uno che non avevo mai visto prima, e mi faceva paura. Era un qualcosa che sfoggiava sulla manipolazione, e non mi piaceva. Per nulla.

Nicola's pov

Controllai l'orario sul mio orologio da polso, erano le 18:39. Dove cazzo è?

Sarò da te tra qualche minuto. Sto morendo dalla voglia di vederti. x

Finalmente rispose. Aspettai Nathan nel parcheggio di quel cazzo di parco abbandonato per quasi un'ora. Finalmente gli avrei dato ciò che si meritava, sia per aver reso la vita del mio gattino un inferno, sia per aver cercato di soffiarmelo da sotto il naso mentre stava con me. Il solo pensiero di avere Nathan di fronte a me, e avere la possibilità di rovinargli quel 'bel' faccino che si ritrovava, mi fece scorrere l'adrenalina nelle vene. Strinsi le mani attorno al volante della mia auto, prendendo respiri profondi. Si stava anche facendo buio, fantastico.

Nel giro di pochi minuti vidi i fari di una macchina, con i finestrini oscurati, entrare nel parcheggio e posizionarsi nel lotto opposto al mio. Non riuscivo a vedere chi ci fosse al suo interno, ma sapevo per certo che fosse Nathan. Ovviamente era lui, chi altro sano di mente sarebbe venuto là? Aspettai nella mia auto, volevo che si presentasse prima lui.

Lui aprì lo sportello e tirò un piede fuori, poi l'altro. Non mi scioccai quando vidi Nathan in piedi nel bel mezzo del parcheggio... con un ghigno sul volto? Non esitai ad uscire dalla mia autovettura. Una volta chiuso lo sportello, mi avviai verso di lui, che appena mi vide iniziò a ridere. 
Ma che cazzo?


Angolino autrice (ancora malata uau)

Ma buongiorno, anche se sono le 19.00 ma sh. Come state? Raccontatemi un po' :) (i miei dm sono sempre aperti, lo sapete :] )
Tre capitoli in tre giorni di fila, mi sento potente ahahah
Non ho nient'altro da dire ahaha, solo... buona live (a chi la guarda) e buon appetito!!
Love you all so much<3
Ricordate di bere tanta acqua perché fa bene al vostro organismo, e mangiate qualcosina (o almeno provateci) se non lo avete già fatto :)
You're valid and loved, remember it<3

- Nessa<3


Locker 17 ~ strecico💜❤️ [DISCONTINUED]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora