32.Rimpianti

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La Fimberti ripeteva spesso che per trovare le idee sulla progettazione di un edificio, bisognava prendere ispirazione. Questo significava fare ricerche su edifici già costruiti, non guardarne uno solo, ma prendere più spunti per potersi fare un'idea più generale e definita su come dovesse essere quello che invece dovevamo costruire noi.

La Fimberti era senza dubbio una pessima professoressa, ma su quello aveva perfettamente ragione. Bisognava sempre informarsi, sapere il più possibile in merito a qualunque argomento prima di creare qualcosa di nostro.

Fu quello il motivo che mi spinse a decidere di visitare altri Clypeus. Poteva sembrare una forma di masochismo andare volontariamente in un "luogo" in cui sapevo che avrei sofferto, mi sarei spaventata e poi sarei morta per finta - come se fosse meno doloroso! - ma era un sacrificio necessario.

Mi era venuta quest'idea dopo l'esperienza nel Clypeus di Yoann. Era completamente diverso da quello di Padma. L'idea di inserire tutte le persone che conosceva era molto interessante, e anche il fatto di come queste poi si fossero trasformate in zombie...

Inoltre, il suo Clypeus aveva una soluzione - trovare la persona giusta. In realtà molti Clypeus ne avevano una, cosa che inizialmente io avevo del tutto ignorato. Dovevo ancora decidere se nel mio l'avrei inserita.

«Sei sicura?» domandò Lauren fissandomi con i suoi occhi grigio-verdi ed entrambe le sopracciglia alzate verso l'alto.

Io annuii. Eravamo a lezione, e dietro di me c'era la coda di persone che volevano mostrare il proprio progetto per il Clypeus, ma tanto non ero preoccupata. Il tempo scorreva diversamente nei Clypeus e quelle che a me potevano sembrare ore nella realtà non erano niente più che pochi attimi.

«Allora... Sappi che il mio Clypeus è uno dei migliori che esistano. Gioca con la psiche stessa dell'intruso, quindi ognuno vede cose diverse che lo riguardano. È ideato in modo che sia più letale per gli Arkonanti, ma non è uno scherzo anche per gli altri.»

Nonostante il tono rigido, sentivo nella sua voce una preoccupazione e una pena molto simile a quella che si provava per un agnellino indirizzato verso un triste destino. Il suo Clypeus era tanto terribile? A detta di Padma non era neanche il peggiore! Cosa avrei dovuto aspettarmi da quello di Elias?

Presi un profondo respiro per farmi coraggio, e in un attimo mi ritrovai all'interno.

Non percepii né udii nulla. Così aprii gli occhi per verificare di essere entrata davvero.

Il pavimento sotto i miei piedi era nero lucido, uniforme e liscio come se fosse stato appena lucidato o tinto. Riuscivo addirittura a vedere il mio riflesso. Il cielo sopra di me era grigio e trasmetteva una cupa penombra in tutto l'ambiente.

Le pareti che si alzavano all'infinito verso l'alto - notai che erano una particolarità di tutti i Clypeus che avevo visitato fin ora - erano di un rosso violaceo dipinte con colori scuri e spessi. I disegni raffiguravano tanti musi sorridenti in modo cattivo di creature che somigliavano in tutto e per tutto ai Gargoyle delle chiese.

Mossi dei primi incerti passi in avanti e ognuno di essi echeggiò nel completo silenzio, provocandomi un brivido lungo la schiena. Mi sentivo completamente sola, troppo esposta a qualunque pericolo che sapevo sarebbe giunto presto.

Quando svoltai ad un corridoio vidi la prima figura. Papà.

«Libriccina.» Rimasi ferma, incerta se proseguire oppure no. Lauren non aveva mai incontrato mio papà, come faceva a far parte del suo Clypeus? Gioca con la psiche stessa dell'intruso, aveva detto... Solo ora ne compresi veramente il significato.

Accanto a lui comparve anche mamma. Erano entrambi belli come sempre, raffigurati con gli abiti che indossavano più spesso, ovvero nel modo in cui a me erano più familiari.

CEREBRUM ~ La figlia dell'ingannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora