Alla fine, la reazione di Liss non fu esageratamente drammatica, ma soltanto perché l'entusiasmo per le nuove informazioni su R.R.R. era talmente grande da aver velato tutto il resto.
Avevo infatti aspettato il giorno dopo a rivelarglielo - dopo una bella dormitina per riprendermi al meglio, anche perché quel sogno non mi aveva riposata affatto, ovviamente - in modo che fosse presente anche Padma, ormai tornata da Roma.
«Tra l'altro, sei riuscita a sapere qualcosa su R.R.R.?» le chiesi non appena la vidi, nella speranza che magari mi rivelasse anche qualcosa in più su chi fosse andata a visitare, ma lei si limitò a scuotere la testa, evasiva.
Ci eravamo di nuovo messi al lavoro, questa volta in una camera vuota nella soffitta del dormitorio in cui non andava mai nessuno e che decidemmo di scegliere come nostro luogo di ritrovo, per non rischiare di essere spiati ulteriormente.
Munimmo la camera di difese sonore per non far udire ciò che si diceva all'interno anche con i cebrim più avanzati, e mettemmo anche una protezione: la porta sarebbe rimasta sigillata per chiunque, e se qualcuno - esclusi noi - avesse voluto entrare avrebbe dovuto prima superare tutti e quattro i nostri Clypeus.
A me e Yoann era sembrata una cosa fighissima, Liss e Padma avevano invece affermato che si trattava della classica protezione Ephura tipo (non diversa, tra l'altro, da quella che proteggeva l'Ephia).
Mi piaceva quel nostro nuovo "rifugio" perché era proprio questo che sembrava quella soffitta. Colma di vecchie cianfrusaglie e oggetti vari, non era mai stata adibita a camera per dormire perché troppo piccola e bassa - infatti Yoyo sbatté la testa sul soffitto inclinato almeno tre volte - ma nonostante questo la trovavo proprio accogliente, con la sua penombra costante, quelle vecchie ma comode poltroncine e quel leggero profumo di legno vecchio che aleggiava nell'aria.
«Bene, incomincia pure, nostro ecceglioso Oracolo, noi siamo tutti orecchie!» esclamò Padma con tono ironico e svogliato spaparanzandosi sulla prima poltrona a disposizione. Avevo appena posato su un tavolo polveroso alcuni vecchi libri presi in prestito dalla biblioteca Letargiante per alcune informazioni riguardanti Venezia.
Incominciai introducendo la faccenda di Lauren e Wala, e poi riferii la città che mi era stata indicata. Subito, nell'udire il suo nome, le due Ephure più esperte si scambiarono uno sguardo.
«Venezia, hai detto?» chiese Liss con tono cauto. Okay, c'era decisamente qualcosa di strano riguardo quella città, senza contare che pure Lauren aveva descritto Venezia come una città non qualunque, in particolare per gli Ephuri...
«Sì... Perché?»
«Ah, niente, sono solo leggende, nulla di cui preoccuparsi.»
Questa volta fummo io e Yoann a scambiarci uno sguardo preoccupato. «Lo sai vero, che è proprio facendo così che ci preoccupi di più?» chiese il ragazzo francese.
Liss sospirò. «E va bene, se proprio volete saperlo! Si tratta di una vecchia leggenda Ephura, che Clara raccontava a me e ai Mindsmith quando eravamo piccoli, ma è solo una stupida storia per bambini.»
«Però devi riconoscere che ha delle basi di verità!» ribatté Padma, che evidentemente sapeva di cosa stesse parlando.
«Be' certo, tutte le leggende nascono per spiegare dei fenomeni naturali, no? Ma questo non significa mica che siano reali!»
«Allora, volete raccontare o no?» chiesi esasperata. «Se dobbiamo andare a Venezia è meglio che ognuno di noi sappia il più possibile al riguardo!»
«E va bene, se proprio insistete. Anzi, se volete ve la racconterò esattamente come ce la raccontava Clara, così magari vi divertirete anche un po', da bravi bambini...» disse Liss, il tono condiscendente. «Su, aprite le vostre porte, così vi trasmetto la storia.»
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CEREBRUM ~ La figlia dell'inganno
Fantasy{ REVISIONE IN CORSO } L'Erede di Arkon è tornato. Il mio signore vi distruggerà, uno dopo l'altro. Questa è la vostra fine. (Estratto dalla storia) *** Piccole e grandi stranezze irrompono gradualmente nella vita di Livia Ferri. Peccato che lei sia...