«Non è stata colpa tua» fu la prima cosa che dissi, non appena la mia mente fu tornata nell'oscurità calma della spiaggia, ma nel momento stesso in cui pronunciavo quelle parole, mi resi conto di quanto fossero errate. La colpa di quanto accaduto era, effettivamente, da attribuire a Yoann. Tuttavia, era stata determinata da un odio che di certo non meritava di ricevere, ed era il frutto di una disperazione che non poteva sapere di dover tenere a bada, dal momento che non aveva la più pallida idea delle grandi potenzialità che possedeva.
«Ne sei davvero sicura?» ribatté lui, alzandosi in piedi e dandoci le spalle, lo sguardo calamitato dall'orizzonte che si confondeva con il cielo. «Ho cercato di trovare altre spiegazioni, delle scusanti, qualunque cosa... ma è inutile ormai negare l'evidenza: mamma e papà hanno sempre avuto ragione, sono un abominio, un pericolo per tutti, qualcosa di talmente potente che se incontrollato è in grado di fare del male a chiunque mi sia vicino. Non vorrei mai rischiare di ferire, o di fare di peggio, a nessuna di voi.»
«Non succederà, Yoann, io credo in te e nelle tue capacità di controllo, sono sicura che riusciresti a farcela. Sei forte, molto più di quel che può sembrare» cercai di consolarlo, posizionandomi al suo fianco ad ammirare il paesaggio.
«Sei molto dolce Livvina, ma stai basando questa tua supposizione su semplice affetto e fiducia nei miei confronti. Questo mi fa molto piacere, ma purtroppo non si fonda su alcuna prova certa. Liss e Padma sono state più che chiare sulla vera entità di questo mio... cebrim. È diverso dagli altri, mi è impossibile controllarlo se non con le speciali tecniche di cui solo gli Ophliri sono a conoscenza.»
A quelle parole, si voltò verso la terza Ephura, ancora seduta sulla sabbia, intenta a fissare i granelli sotto di sé con immensa concentrazione. Ancora non aveva pronunciato nulla da quando Yoann aveva terminato il suo racconto.
«Capisco perché tu non vuoi che io diventi uno di loro, Padma.» Deglutì, abbassando lo sguardo. «Ma mi è necessario, e in ogni caso sarebbe solo una copertura per imparare a padroneggiare questa mia capacità, non mi farei mai plagiare dalle loro ideologie e non ho intenzione di permettergli di spingermi a fare qualcosa che non voglio. Abbandonerò l'ordine non appena mi sentirò sufficientemente sicuro. Però ti posso giurare, su tutto ciò che vuoi, che resterò me stesso, sempre.»
Il silenzio che seguì le sue parole fu riempito dall'ondeggiare ritmico del mare che scandiva la trepidazione del ragazzo nell'attesa della risposta. Ci teneva ad avere la conferma che Pad era d'accordo, anche se, mi resi conto, lui la sua decisione l'aveva già presa. Indipendentemente da cosa ne pensassimo, aveva bisogno di apprendere le tecniche ophlire. Poteva apparire un pensiero un po' egoista da parte sua, ma in realtà era anche e soprattutto per noi che lo faceva, o meglio per via della poca fiducia che riponeva in sé stesso.
«Perché mi squadrissi in questo modo? È ovvio che la tua decisione l'hai già presa ed è giusto così» Padma sorrise, mentre si alzava spolverandosi la sabbia dai pantaloni del pigiama. «Non voglio mentirti dicendo che approvo la tua scelta, ma capisco perché l'hai fatta e non posso fare a meno di rispettarti per questo. Siamo tutti liberi di fare ciò che vogliamo della nostra vita, e non dobbiamo permettere a nessuno di ostacolarci, mai. Se tu senti che diventare Ophliro può aiutarti a trovare la tua sicurezza come Naeph, devi andare da loro.»
«Ma a te non...»
«Non ha importanza se indosserai gli stessi abiti e utilizzerai le stesse tecniche degli Ephuri che mi hanno portato via mio padre, perché io so, e saprò sempre, che sei tu. Altrimenti non sarei tanto diversa da loro, non credi?»
Quel loro, non si riferiva più agli Ophliri, ne fui certa all'istante. Con quella frase Padma intendeva che non si sarebbe comportata come i genitori di Yoann, detestandolo solo perché facente parte dello stesso gruppo di persone che in passato gli avevano fatto del male. Non avrebbe avuto gli stessi pregiudizi che separavano le persone e le spingevano all'odio, lo stesso da cui i genitori di Padma avevano tentato di sfuggire per tutta la vita.
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CEREBRUM ~ La figlia dell'inganno
Fantasi{ REVISIONE IN CORSO } L'Erede di Arkon è tornato. Il mio signore vi distruggerà, uno dopo l'altro. Questa è la vostra fine. (Estratto dalla storia) *** Piccole e grandi stranezze irrompono gradualmente nella vita di Livia Ferri. Peccato che lei sia...