60.I due angeli

87 14 155
                                    

Non appena aprii la porta della mia mente, fui assordata dalle grida di quattro persone diverse che chiamavano il mio nome contemporaneamente e, subito dopo, di altrettante che esclamavano: "L'ho trovata!"

E poi: "Si può sapere dove accidenti ti eri cacciata?"

"Livvina, tutto bene? È successo qualcosa?"

"Siamo in ritardo per colpa tua, te ne rendi conto? Tra poco incomincerà il Volo dell'Angelo!"

Per zittirli tutti quanti, indicai la mia posizione e ben presto ci fummo riuniti tutti verso il fondo della piazza, dove il suono della musica e della festa era un po' più attutito. Anche attraverso le maschere si vedevano i loro sguardi, arrabbiati alcuni, preoccupati altri. Prima che potessero ripetere a voce ciò che già mi avevano inveito contro mentalmente, feci il segno del time out con le mani.

«Arkonanti!» esclamai, prendendomi poi subito dopo una pausa, per dare il tempo a ciascuno di loro di assorbire il colpo. «Sono qui alla festa! Per questo ho disattivato la comunicazione, c'era il rischio che mi trovassero e che da me risalissero a voi, ma tranquilli: ora li ho seminati.»

Comunicai quella parziale verità con totale disinvoltura, stupendomi io stessa del grande autocontrollo dimostrato. Persino Lauren, nonostante il suo cebrim della verità, sembrò non accorgersi di nulla. Forse non captava le bugie se queste erano dette con tale sicurezza da risultare reali, come fosse una sorta di poligrafo.

«Che facciamo?» chiese Yoann. «Mettiamo comunque in atto il piano?»

Ragionai se fosse il caso di rivelare anche quello che sapevo di Jiro; decisi di evitare, altrimenti non avrei saputo spiegare come ne fossi venuta a conoscenza. "Dopotutto non è l'unica cosa che sto tenendo segreta ai miei amici..." posai quasi involontariamente la mano sopra la tasca nella quale avevo nascosto ciò che Will mi aveva consegnato.

«Sì,» rispose Lauren, inconsapevole dei miei pensieri, per rispondere a Yoyo, «abbiamo individuato la Maria, ormai siamo troppo vicini per tirarci indietro.»

«Ma non ha senso! Ecco cosa succede a pianificare tutto: c'è sempre qualcosa che va storto!» ribatté Liss. «La cosa migliore da fare, adesso, è cercare gli Arkonanti per tenerli alla larga dal Cherubino!»

«No, loro non hanno idea di cosa abbiamo intenzione di fare, pertanto non potranno impedircelo»

«La parola spia non ti dice niente?!» strillò in risposta l'islandese. «A quest'ora sapranno già tutto! Dobbiamo essere imprevedibili! Altrimenti loro-»

«Ehi!» intervenne Padma che, fino a quel momento, non aveva seguito molto la conversazione, preferendo tenere d'occhio la festa. «Sta per iniziare!»

La musica si era interrotta e la gente si stava adunando intorno al palco, un mormorio emozionato e diffuso permeava l'atmosfera.

«Bene, andiamo», sentenziò Lauren. «Liv, Pad, andate con Liss; Yoann, con me.»

«Io!?» squittì lui stupito.

«Sì, tu», confermò lei con tono freddo, consegnandogli un sacchetto di cuoio di cui mi fu facile supporre il contenuto grazie alla forma sferica dalle dimensioni poco superiori rispetto a quelle di una testa.

«Lauren, aspetta!» la chiamò Liss, ma la ragazza stava già sparendo nella folla, trascinandosi dietro Yoann. «La odio! Non ho assolutamente intenzione di farlo!»

Io e Padma ci scambiammo uno sguardo, scrollando le spalle. Lauren aveva ragione: non è che avessimo molta scelta.

 Lauren aveva ragione: non è che avessimo molta scelta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
CEREBRUM ~ La figlia dell'ingannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora