121.Il corpo muore, la mente si espande

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I funerali Ephuri erano molto più semplici e rapidi di quelli dei Letargianti. Niente messe, veglie, solo i cari dei defunti raccolti intorno ai corpi.

La pioggia scrosciava sugli ombrelli neri. Nessuno dei presenti aveva pensato di proteggersi con scudi di mens o altri cebrim simili, non sapevo se per tradizione o se per il semplice desiderio di sentire il ticchettio delle lacrime del cielo che piangeva i morti.

Il cimitero era deserto quel giorno, forse a causa del maltempo molti avevano preferito rimandare le cerimonie. Così i monumenti e le croci la cui superficie era stata rigata dall'azione atmosferica del tempo, che su di loro si era abbattuta implacabile, erano gli unici spettatori del dolore.

I morti lì custoditi davano così il benvenuto a dei nuovi membri nel loro luogo di memoria. La pioggia invece li accompagnava, tenendoli per mano.

Ci eravamo distribuiti tutti intorno a un mausoleo piuttosto imponente, velato da un'illusione. Mentre agli occhi dei Letargianti appariva come un semplice mausoleo cristiano dedicato a qualche persona importante che era morta, a noi era visibile per quello che era realmente. Un imponente arco del Cerebrum svettava sulla facciata, e il simbolo arcuato si ripeteva in forme diverse in tutti gli intarsi e i ghirigori intagliati nella pietra. La forma stessa era una cupola che richiamava l'arco. Due alberi intorno avevano congiunto le loro chiome ad arte a formare, sopra di esso, una sorta di scudo dall'acqua, come se avessero voluto porgere il loro aiuto a protezione di coloro che non c'erano più.

L'interno del mausoleo era ricoperto di nomi e simboli, probabilmente di Ephuri defunti, raccolti lì tutti insieme, e ai quali erano appena stati aggiunti due nomi.

I corpi non erano ancora stati portati all'interno, e mi chiedevo come avrebbero potuto trovare spazio lì dentro.

Celati sotto a un velo bianco, non erano altro che figure indistinte immerse nel loro sonno eterno.

Basilio Cervini si pose davanti a tutti gli altri, rivolto ai presenti, separato dagli ombrelli neri, uno scudo di mens a proteggerlo dall'acqua. A dare il loro ultimo saluto ai signori Mindsmith era sopraggiunta molta gente da luoghi lontani, tra i quali l'unica che riconobbi fu Yordanka, l'Ephura che una volta era venuta a chiedere l'aiuto di Clara, e che doveva essere stata una sua grande amica. Tutti gli altri non li conoscevo, ma ero sicura che tra di loro non ci fosse Bryanna Mindsmith, altrimenti la sua presenza avrebbe provocato un qualche tipo di reazione particolare negli altri Ephuri. Non mi stupiva la sua mancanza, dal momento che lei stessa aveva tentato, fallendo, di uccidere il proprio figlio. Anzi, ero sollevata che non ci fosse. La maggior parte degli altri invece, dovevano essere parenti Cervini, come supposi dai lineamenti simili a quelli di Clara.

«Clara Cervini e Daniel Mindsmith erano delle brave persone» cominciò Basilio. «Ricordo ancora come certe volte Clara mi facesse infuriare quando era più piccola. Quando si metteva in testa di fare qualcosa, anche se questa andava contro tutto ciò che le avevo insegnato, era impossibile fermarla, nulla avrebbe potuto allontanarla da quei valori che lei aveva scelto autonomamente di proteggere, e crescendo questa particolarità è diventata sempre più consistente. Non gliel'ho mai detto, ma l'ho sempre rispettata per questo, non ho mai visto una personalità forte come la sua. Daniel non l'ho conosciuto molto bene, se non attraverso mia figlia, ma so che lei lo amava molto, e questo mi basta. Non approvo tutte le scelte che hanno compiuto, ma capisco perché le hanno fatte e non posso che chinare la testa innanzi al loro coraggio e alla loro forza d'animo. Molti li detestano tra gli Ephuri, ma io credo invece che vadano onorati e amati. Grazie Clara, e grazie Daniel, per aver fatto tanto per noi. Figli, madre e padre, compagni, amici, siete stati tutto questo e anche di più per chi ha avuto l'onore di conoscervi. Il vostro spirito non scomparirà mai dai nostri cuori, e continuerete a vegliare su di noi in una nuova forma. Il corpo muore, la mente si espande.»

CEREBRUM ~ La figlia dell'ingannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora