30.Meditapacemento

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Lauren alzò lo sguardo dal progetto di Yoann. «Ottimo. Questo Clypeus è più che eccellente.»

Spalancai la bocca per lo stupore, non sapevo se fosse perché quello era in assoluto il primo complimento che sentivo pronunciare da Lauren, o se fosse per la meraviglia perché finalmente Yoann ce l'aveva fatta, o dall'unione di entrambe le sorprese.

La mia felicità comunque non era minimamente paragonabile a quella di Yoann, la sentivo sprizzare come scintille luminose dalla sua porta socchiusa, anche se dall'esterno mostrava solo un pacato sorriso soddisfatto.

«Davvero? Quindi è tutto a posto? Non c'è nient'altro da modificare?»

«Ho detto di sì. Se dico eccellente significa solo una cosa, che senso ha ripeterlo decine di volte?» rispose irritata l'insegnante, come a voler cancellare quel piccolo attimo di gentilezza che le era sfuggito.

«E ora cosa devo fare? Per costruirlo...»

«Visualizza la tua porta, poi pensa ad ogni particolare del tuo progetto, immaginalo prendere vita e consistenza davanti ai tuoi occhi. Dev'essere stabile e veritiero, deve sembrare reale. Non pensare solo a ciò che vedi ma anche a ciò che senti, gli odori, i suoni, le sensazioni che ti provoca... Ogni cosa. Dopo di che lo testerai su te stesso e una volta che avrà svolto il suo compito sarà stato attivato.»

Yoann annuì e abbassò le palpebre. Inspirò. Lo fissai attentamente, era interessante vedere una persona mentre si concentrava, e mi chiesi se anch'io strizzassi gli occhi, alzassi le sopracciglia e respirassi lentamente come faceva Yoann...

Uno degli occhi del ragazzo francese si sollevò leggermente nella mia direzione, come sbirciando. «Livvy, per favore, pensa più a bassa voce...»

«Oh, scusa!» Non ci avevo pensato che con i miei pensieri lo stessi deconcentrando. Mi sentii all'improvviso in colpa.

«Oh, quanto odio le code... Potete muovervi voi lì davanti?» gridò ad un certo punto il signor Rinaldi. Dietro di Yoann e me - io in realtà facevo solo da accompagnamento, non avevo fatto nuovi progetti - si era creata una coda di quattro o cinque persone che aspettavano di mostrare il loro lavoro a Lauren.

Yoann sospirò.

«Non riuscirò mai a trovare la mia porta!» si lamentò disperato e sentii l'urgenza di consolarlo, anche se non avrei saputo come fare.

Dopo altre lamentele dalla coda, Lauren disse, con i nervi di nuovo a fior di pelle. «Adesso basta! Yoann vai al tuo posto e concentrati da lì!»

Lui sobbalzò alle grida improvvise della ragazza e tornammo nella nostra solita postazione sulle gradinate. Mi sembrava ingiusto che se la fosse presa con Yoann, ma non dissi niente per non peggiorare la situazione, Wala aveva già dimostrato più di una volta che era meglio non contestare la giovane Mindsmith.

Yoann sprofondò seduto, poi si ravviò i capelli con la mano. Inspirò profondamente. «Okay... Non dev'essere così difficile...»

Mi morsi il labbro, incerta su cosa dire o fare. Yoann era in evidente difficoltà ma io non potevo aiutarlo in alcun modo.

«Certo che è difficile!» intervenne Wala, seduta come sempre lì affianco - oggi stava miracolosamente riuscendo a resistere per buona parte della lezione senza mettersi a litigare con Lauren.

In questo momento la ragazza pasticciò rudemente tutto lo schizzo che aveva fatto fino ad adesso, per poi stropicciarlo e lanciarlo via. «Tutto è difficile se chi dovrebbe aiutarti ti sgrida in continuazione e non sa fare altro che critiche! È tutta colpa di quell'imbecille odiosa rigida superficiale esemplare di essere Ephuro di razza spregevole che siede a quella cattedra convinta di essere al di sopra di chiunque altro...»

CEREBRUM ~ La figlia dell'ingannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora