La notizia di quanto accaduto a Venezia doveva essere trapelata fino a Torino, perché quando tornai a casa i miei genitori erano preoccupatissimi, convinti che avessi vissuto chissà quale esperienza traumatica. "Sapessero..."
Per farmi riprendere a dovere mi avevano persino cucinato una torta di bentornata, che mi gustai con grande piacere, essendo la mia preferita: torta bounty. Si calmarono solo dopo che ebbi specificato ripetutamente che io e i miei amici non ci eravamo trovati affatto in mezzo agli scontri perché, già stufati della festa, non appena il ballo si era concluso, eravamo subito tornati all'hotel per poi partire prestissimo, prendendo il primo treno che portava a Torino.
«Voi, invece, che avete fatto di bello in questi due giorni?» chiesi, una volta terminata la mia fetta di torta, per cambiare discorso; per quel giorno avevo già avuto eccessive attenzioni addosso. Sorprendentemente, funzionò.
Mamma gonfiò il petto orgogliosa, e papà sorrise soddisfatto. Mi spiegarono che avevano concluso un grande affare e avevano guadagnato tanti soldi. Il loro studio stava diventando sempre più influente e quindi anche i loro guadagni futuri avrebbero solo potuto migliorare, anche se ovviamente, aumentava anche il loro carico di lavoro.
«Per di più...» incominciò papà.
«... Volevamo aspettare che magari ti riprendessi meglio per dirtelo, ma,» continuò mamma, «pensavamo, per questo luglio, di organizzare una super vacanza per festeggiare, affittando una casa da qualche parte per un intero mese!» I loro sorrisi andavano da un orecchio all'altro.
Feci un verso stupito e incredulo. Una vacanza? Solitamente era già tanto se andavamo una settimana in Liguria! «E dove andiamo?» domandai emozionata.
«Non lo sappiamo ancora,» cominciò papà, «stavamo optando per una qualche grande città famosa e storicamente e culturalmente molto importante, tipo Londra...»
«Oppure, per goderci un po' di mare, qualcosa come le Hawaii!» aggiunse mamma con un tono particolarmente acuto, portandosi le mani alla bocca per l'emozione.
«Però è meglio Londra, alle Hawaii non c'è niente da visitare» ribatté papà.
«Stai scherzando? E il mare allora? Potremo surfare tra le onde di sei metri come quei surfisti che vanno sempre in TV!»
«Sì, ma a parte questo, ci sono solo città moderne, niente cultura antica, niente rovine, niente edifici storici e importanti come in Inghilterra...»
«E rinunciare al mare solo per questo? Dov'è il divertimento poi?»
«La cultura è più importante!»
«Guarda che alle Hawaii è pieno di luoghi ancora selvaggi e inesplorati!»
«Anche la Gran Bretagna!»
«Hawaii»
«Londra!»
«A Londra piove spesso» intervenni a interrompere il loro battibecco.
«Verissimo, brava Libriccina!» mamma batté le mani soddisfatta, mentre papà faceva un'espressione offesa.
«Mentre alle Hawaii, a parte il mare, non c'è davvero niente da visitare», continuai, facendo perdere l'entusiasmo a mamma e aumentando invece quello di papà.
«Tu cosa proponi?» mi chiesero.
«Non lo so» ammisi, «ci devo pensare. Ma vi farò sapere!»
Sbadigliai, quella notte non avevo praticamente chiuso occhio, e la stanchezza cominciava a farsi sentire. «Adesso vado un po' a riposare, sono a pezzi.»
«Ma certo Libriccina, mi sembra giusto, dopo tutto quello che hai passato!» mi diedero un bacio sulla fronte, i loro sguardi colmi di gioia per il fatto che fossi tornata a casa. Ero contenta che avremmo fatto quella vacanza tutti e tre insieme, mi mancava molto passare del tempo insieme alla mia famiglia senza che fossi sfinita da un qualche allenamento Ephuro.
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CEREBRUM ~ La figlia dell'inganno
Fantasy{ REVISIONE IN CORSO } L'Erede di Arkon è tornato. Il mio signore vi distruggerà, uno dopo l'altro. Questa è la vostra fine. (Estratto dalla storia) *** Piccole e grandi stranezze irrompono gradualmente nella vita di Livia Ferri. Peccato che lei sia...