Mi accorsi di essere veramente sfinita solo quando le luci della sala del cinema si spensero, facendo risaltare il grande schermo luminoso, nel quale stava venendo proiettata la solita raffigurazione della casa di produzione di inizio film. All'improvviso faticavo a tenere gli occhi aperti.
«Pop-Corn?» mi propose mamma porgendomi il pacchetto di cartone, e io ne presi con piacere un paio, sperando che avrebbero potuto risvegliarmi un pochino.
Quando ero arrivata a casa i miei non mi avevano fatto troppe domande, anche perché le cure cui ero stata sottoposta all'Ephia erano state davvero ottime, e all'apparenza avevo un aspetto impeccabile. Bastava però che mi sfiorassero anche solo un braccio o che mi dessero un abbraccio e avrei passato ore a gemere per il dolore.
Per rendere più verosimile il mio racconto, avevo poi descritto diversi aneddoti riguardanti il pigiama party, come di quando avevamo fatto una battaglia di cuscini riempiendoci di piume fino alle mutande, o di quando io e Yoann ci eravamo messi a cantare insieme in modo stonato una canzone di Elvis Presley, di come Liss ci avesse filmati di nascosto e di quando stava per pubblicare il video su YouTube, di quando ci eravamo seduti in cerchio a raccontarci terrificanti storie dell'orrore... e un sacco di altri particolari talmente stuzzichevoli da farmi quasi rimpiangere di non aver passato realmente la notte a fare un pigiama party, piuttosto che a inseguire Arkonanti, farsi battere spudoratamente e infine svenire in una discoteca.
Dovevano però aver notato che ero un po' giù di morale - in verità ero solo stanca morta! - e perciò mi avevano proposto di andare, quella mattina stessa, insieme al cinema, giusto per divertirci un po'.
Visto che gli stavo mentendo da diverse settimane, e che dovevo mantenere la copertura di aver passato la notte a divertirmi con gli amici, non potei rifiutarmi, e così circa un'ora dopo mi trovavo a vedere per la centesima volta Star Wars: Il ritorno dello Jedi, faticando a seguire già le scritte iniziali.
Al Cinema Teatro Monterosa riproponevano spesso vecchi film, e quando i miei genitori ed io avevamo notato che quel giorno davano Guerre Stellari, ci eravamo fiondati direttamente in quella sala; quindi, non mi dispiaceva affatto vederlo, anche se lo conoscevo a memoria. Semplicemente... Ero troppo stanca per godermelo.
E poi non era colpa mia se il salone era così buio, se le mie palpebre quel giorno erano particolarmente pesanti, se i miei occhiali erano tanto appannati - quando ero con mamma e papà usavo ancora gli occhiali -, se la sedia era così comoda, e se la musica somigliava così tanto a una ninna nanna.
Per questo non potei fare niente quando le mie palpebre cedettero alla forza di gravità coprendo i miei occhi stanchi dalla luce, e quando i rumori del film sparato a tutto volume si fecero d'improvviso sempre più distanti, come provenissero da una Galassia lontana lontana...
La sala era immersa nell'oscurità, interrotta solo dal fascio leggero causato dalla luce di una lampadina. Nell'oscurità si sentiva solo un rumore di tasti che venivano cliccati su una tastiera, forse di un computer.
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CEREBRUM ~ La figlia dell'inganno
Fantasía{ REVISIONE IN CORSO } L'Erede di Arkon è tornato. Il mio signore vi distruggerà, uno dopo l'altro. Questa è la vostra fine. (Estratto dalla storia) *** Piccole e grandi stranezze irrompono gradualmente nella vita di Livia Ferri. Peccato che lei sia...