La giornata trascorse leggera e, come succede sempre quando ci si diverte, troppo in fretta.
Dopo che si era messo a piovere eravamo corsi a ripararci al bar della spiaggia. Papà era un po' abbattuto perché gli si erano bagnati tutti i volantini turistici che stava studiando per decidere come organizzare la nostra vacanza nel modo più funzionale e meno costoso possibile, mentre mamma era ancora tutta gasata perché si era divertita un mondo a surfare tra le onde, anche se all'arrivo della pioggia aveva preferito tornare a riva per non rischiare di essere colpita da una scossa nel caso in cui un fulmine avesse raggiunto il mare.
Quanto a noi, alle prime gocce di pioggia eravamo partiti a razzo, soprattutto per non far preoccupare i miei, Yoann ed io eravamo leggermente più lenti perché non volevamo rischiare di scivolare, Pad e Liss, usufruendo probabilmente di qualche cebrim antiscivolo, invece, non ebbero alcun freno.
Dopo solo cinque minuti trascorsi al bar, già ci sentivamo soffocati dalla folla creatasi per via di tutti gli abitanti della spiaggia che lì si erano rifugiati dalla pioggia, così, di comune accordo, decidemmo di tornare a casa, anche perché, come avevo sospettato, non si trattava di un temporale particolarmente violento.
Reprimendo il mio timore della pioggia per il momento acquietato dalla sicurezza di aver trovato il mio Jutnos, corremmo sotto le gocce d'acqua per le vie della città, riparandoci con un sacchetto di patatine nel caso di Liss, con un surf tenuto in due - i miei genitori - , e con teloni da spiaggia - Padma, Yoann ed io. Ogni nostro tentativo di non bagnarci fu ovviamente del tutto vano, ma non me ne curai nemmeno, contaminata dall'euforia dei miei amici e della mia famiglia. Fu in assoluto la prima volta nella mia vita in cui mi divertii a correre sotto la pioggia.
Arrivati a casa, dopo esserci lavati e asciugati, ci era ormai chiaro che quel giorno qualunque uscita o visita della città era una speranza infranta e che ci toccava restarcene rintanati lì tutto il tempo. Inutile dire che per Liss il solo pensiero fu devastante come una condanna a prigionia eterna. Per fortuna a provvedere ci pensò mia mamma, notando che si annoiava mentre io, Pad e Yoyo giocavamo a far inseguire a Luna una pallina di carta stagnola per tutta la casa: «Sai, Liss, l'altro giorno ho visto un ragazzo più o meno della tua età, alto biondo, un vero schianto!»
A quelle parole papà, che in quel momento era occupato a preparare l'impasto della pizza, tossicchiò per attirare l'attenzione, trafiggendo la moglie con lo sguardo.
«Eh? Milo, ma che vai a pensare! Io stavo parlando per Liss!»
«Per me?»
«Ma certo, non eri tu che cercavi l'amore della tua vita qui a Barcellona?»
A quelle parole ridacchiai divertita, e lo stesso fecero Padma e Yoann, mentre Liss si tirava a fatica un sorriso per fare buon viso a cattivo gioco, anche se era evidente quanto la cosa la snervasse.
«Sì, ovviamente» assentì, per poi concludere, secca: «Ma... ehm... ecco, vede, io preferisco i mori».
Inutile dire che Rachele Musso non era una che si faceva frenare tanto facilmente, perciò, dopo averle ripetuto per la trentesima volta di darle del tu, prese una rivista di moda maschile e iniziò a sfogliarla, seduta di fianco a lei, chiedendole quale tipo di ragazzo preferisse, facendo riferimento a quelli presenti nelle foto. Ovviamente mia mamma lo faceva con buoni propositi, ma era ugualmente un divertimento unico vedere le espressioni sempre più infastidite e velatamente irritate di Liss a ogni bel tipo che le veniva mostrato e a cui doveva fingersi interessata. La pizza fu pronta appena in tempo prima che l'islandese esplodesse definitivamente in una delle sue crisi isteriche che avrebbe mandato in frantumi tutta la storiella da me tanto ingegnosamente architettata.
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CEREBRUM ~ La figlia dell'inganno
Fantasy{ REVISIONE IN CORSO } L'Erede di Arkon è tornato. Il mio signore vi distruggerà, uno dopo l'altro. Questa è la vostra fine. (Estratto dalla storia) *** Piccole e grandi stranezze irrompono gradualmente nella vita di Livia Ferri. Peccato che lei sia...