38-"Sono felice di averti accanto, principessa."

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"Dai avanti, apri la porta." Mi incita mentre siamo sulla soglia di casa... nostra.

"Okay okay, un attimo, voglio vivere il momento." Lui sorride e poi continua a prendermi in giro...

"Se continui ad aspettare però diventeremo vecchi e avremo poco da vivere." Lo guardo male, fulminandolo con gli occhi.

Sorride ancora come un bambino quando sta per aprire il suo regalo di Natale; è da oggi che mi guarda e sorride.

"Lo faccio io."

Fa per prendermi le chiavi, ma glielo proibisco categoricamente.

"Muoviti, apri 'sta cazzo di porta." Urla in modo scherzoso. Adesso lo prendo a schiaffi.

"Sto aprendo." Sbuffo infastidita infilando la chiave nella serratura e la roteandola lentamente.

La prima cosa che sento non appena apro totalmente la porta di casa nostra è un'odore intenso di vaniglia, che quasi mi stordisce.

"Cosa è questo profumo?" Domando chiudendo gli occhi, continuandomi a beare del profumo di quella fragranza dolce.

"Mi sono ricordato che ami il profumo alla vaniglia per cui ho comprato una cosa che, bho, profuma l'aria. Me l'ha consigliata una commessa dicendo che in casa ne aveva almeno 3. Ti piace?" Chiede rimanendo inchiodato alla porta d'ingresso.

Sorrido e annuisco. È un gesto carino.

"Vieni qui." Allarga le braccia e mi stringe forte non mi appena il mio petto combiacia con il suo.

"Hai capito perché sono qui, vero?" Gli domando.

"Si, perché hai accettato di vivere qui." Esclama glorioso. Scuoto la testa.

"No, non mi riferisco a questo. Hai capito perché sono qui a New Orleans?" Lui subito alza la testa al cielo, senza però lasciare la sua presa su di me.

Ha capito che mi riferisco ad Abby.

"Stai tranquilla, sono trascorsi 4 anni. Mai nessuno è riuscito a trovare qualche informazione su di me o Ryan. Fortunatamente la madre di Abby non sapeva il mio cognome, Ryan non è neanche stato nominato." Mi ammonisce, il suo essere tranquillo dovrebbe tranquillizzare anche me, invece non ci riesco proprio a stare tranquilla.

"Io ti ho trovato senza problemi su internet." Lo ammonisco.

"Tu mi hai trovato senza problemi perché sai di me più di tutti quanti. Per nessuno esiste ancora Joseph Lorris , io sono Christian Lorris ormai." Prova veramente a tranquillizzarmi, ma trovo sempre qualcosa che non mi convince.

"Io nei tuoi documenti ho visto scritto Christian Joseph Lorris per cui penso che il nome Joseph e il cognome possano benissimo far risalire a te. E non capisco come tu faccia ad essere così tranquillo."

Si avvia verso il frigo e prende due birre, le apre e me ne porge una.

"Ho tolto definitamente il nome Joseph da tutti i documenti quando mi hai detto che saresti tornati per indagare su Abby.
Sono Christian Lorris , basta. Adesso beviamo un po' e poi ci guardiamo un film."

"Se tu sei così tranquillo, non mi resta che tranquillizzarmi." Lui sorride e annuisce.

"Infatti, lascia che sia io a preoccuparmi di questo, tu devi solo stare tranquilla, se il caso rimane irrisolto per un'altro anno è categoricamente chiuso." Su questo ho da dissentire...

"No Chris, il caso era già stato chiuso quando io sono tornata a New York, i miei mi hanno detto che ci sono stati degli aggiornamenti, ecco perché siamo tornati." Il suo sguardo si fa serio.

"Aggiornamenti? Di cosa parli?"

"Sicuramente hanno trovato un'altra pista su cui indagare." Più di questo non può essere.

"E secondo te che pista potrebbe esserci? Hanno tutte le strade chiude. Candice non vuole parlare con nessun giornalista da quattro anni, io e Ryan non siamo neanche indagati..."

Ci rifletto un po' su. Non mi aspettavo questa domanda, non mi aveva mai coinvolto prima.

"Mh, avevi detto che eravate in quattro quella sera, tu, Ryan, Abby e un altro ragazzo che non conosco. Pensi possa avere a che fare lui?" Lui ci riflette bene prima di rispondere...

"Che senso avrebbe far ritornare scalpore su un omicidio accaduto quasi cinque anni fa? Lui era complice in ogni caso, se parla mettono in gabbia lui, mi preoccuperei solo se parlasse di Ryan."

"E di te no?" Domandi, lui sbuffa.

"Ti ho già detto che Joseph Lorris non esiste più, tutti mi conoscevano così, adesso sono solo Christian. Io non ho problemi." È nervoso, non con me o con qualcuno in particolare, ma mi rendo conto di avergli messo un grosso pensiero in testa.

"Secondo me il ragazzo che era con voi non parlerà, non ne ricaverebbe niente..." Lui annuisce.

"Hai ragione. Io e Ryan non lo sentiamo né vediamo da quella sera. Escludiamo sia lui il problema." Mi rendo conto di poter giocare un ruolo importante in questa indagine.

Potrei indagare sulle indagini dei miei genitori, chiedergli come va con il caso, se ci sono novità...

"Ci penso io, con disinvoltura farò domande ai miei, riusciremo a trovare il modo di chiudere questo caso. Te lo prometto."

Dopo queste mie parole lui mi prende il viso tra le mani e mi posa un dolce bacio sulla testa.

"Sei la mia salvezza." Sorrido e gli poso un bacio sulle labbra.

"Penso che, però, dovresti avvisare Ryan."

"Si piccola, anzi, vado a chiamarlo adesso. Inizia a scegliere il film."
Non si allontana molto da me, mettendosi in un'angolino del soggiorno.

Adoro il modo in cui adesso mi coinvolge. Certo era il minimo dopo tutte le bugie che mi ha detto su Abby, ma sono contenta di poter confermare e testimoniare che sono cose che riguardano solo il passato.

Dal suo tono di voce capisco che Ryan non l'ha presa benissimo questa notizia, Christian prova a calmarlo, dicendogli che ci penserò io e gli farò sapere io le eventuali novità sul caso, ma una frase di Chris mi colpisce particolarmente:

"Se ti vedessi costretto a doverlo raccontare a Genevieve fallo pure, non fare il mio stesso errore, se ti ama davvero ti supporterà sempre, come ha fatto Sophie." Poi guarda me facendomi un occhiolino.

Ha capito l'errore. Bravo Chris!!

Stacca la chiamata con Ryan, e si siede accanto a me.

"Quando sono felice di averti accanto, principessa." Sorrido, stringendogli ma mano, dolcemente posizionata sulla mia coscia.

Quanto sono contenta di essere qui con lui... ma adesso devo scegliere il film...

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