"Sophie, svegliati." Sento strattonarmi le spalle in modo brusco.
"Ho detto svegliati." Di nuovo, ma sta volta più forte di prima.
"Che succede?" Sussurro aprendo gli occhi.
Squadro Chris per pochi secondi, e notando il suo sguardo serio e furioso mi metto seduta sul letto, lui che invece è in piedi a petto nudo con sopra i pantaloncini.
Ha una postura tesa e rigida, il viso arrabbiato. Che è successo?!
"Hai per caso aperto quel cassetto?" Mi indica esattamente il cassetto dove avevo trovato tutte le lettere che lui ha scritto a suo padre.
Non può averlo notato! Non ho tolto niente da quel cassetto.
"No." È l'unica cosa che riesco a dire, non riesco a capire il suo stato d'animo dal tono di voce, sempre un mix tra arrabbiato e preoccupato.
"Sophie, in questa casa ci siamo soltanto tu ed io. Non dirmi stronzate." Urla.
Non so cosa fare, non so se dirgli la verità e quindi che per sbaglio ho aperto il cassetto o se continuare a negare. Non sarebbe una cosa matura, ma non voglio litigare con lui solamente perché ho fatto la ficcanaso.
"Non so a che ti riferisci." Cerco di dirlo usando il tono più calmo di sempre.
"Mi riferisco al fatto che è sparito il biglietto in cui c'era scritto un numero di telefono importate." Urla. Le vene del collo gli si gonfiano.
Cazzo, ho completamente rimosso dalla mente di riporre quel bigliettino nel cassetto!
Come ho fatto ad essere così sbadata da dimenticare una cosa di tale importanza.
Spero tanto che le mie espressioni facciali non stiano tradendo le mie parole.
"E cosa ti fa pensare che io c'entri qualcosa?" Rincaro la dose.
"Ma pensi che io sia stupido?" Non rispondo a quella domanda, ovviamente ironica, e continuo a guardarlo negli occhi, sperando che chiuda il discorso.
Mi sento smisuratamente in colpa. Anche io darei di matto se sparisse da casa mia una cosa che mi appartiene, e anche io chiederei spiegazioni a lui... Ma il fatto che sia già arrabbiato prima ancora di sentire le mie ragioni non mi piace.
Non voglio litigare, non oggi."Sophie! Mi serve quel numero!" Adesso il suo tono di voce è diverso, sembra quasi una supplica.
"Io... Io..." Balbetto impaurita.
"Tu... tu... che cosa, cazzo?" E riecco il suo tono duro.
"Non lo so, Christian! Basta stressarmi, mi sono appena svegliata!" Urlo tirandogli un cuscino dritto in faccia.
"Sophie, tu sai dov'è. Non rivolgermi la parola ammenochè non avrai intenzione di dirmelo." Dice rilanciando il cuscino verso di me.
Lo scanso in tempo per non farlo finire sulla mia faccia e lui sbuffa spazientito.
Dopo poco va verso la cucina, visibilmente infuriato, lasciandomi sa sola in stanza.
Prendo il biglietto da sotto il mio cuscino... Lo guardo, lo scruto per bene...
È davvero di suo padre?
Quanto è importante per lui questo numero di telefono?
In ogni caso, perché lo sto tenendo nascosto? Non mi riguarda neanche.
"Chris aspetta." Dico seguendolo.
'Tieni." Aggiungo porgendogli il bigliettino.Lui alla vista di quel biglietto si rallegra così tanto, che per un nano secondo mi sono sentita davvero una schifezza per aver provato a nasconderglielo, sperando di fare cosa poi? Non lo so, ma sicuramente non mi aspettavo che lo cercasse.
Il suo sguardo torna fisso e serio sui miei occhi.
"Perché l'avevi tu?" Domanda a mo' di rimprovero.
"Non lo so. Ho sbagliato, ti chiedo scus-" Rispondo abbassando lo guardo, ma lui mi blocca senza manco farmi finire.
"Hai letto le lettere?" Dal suo tono di voce esce rabbia pura. Mi sto seriamente iniziando a preoccupare.
"No." Rispondo in maniera secca.
Solo dopo mi rendo conto di quanto risulti banale quella risposta così scontata.
Avrei dovuto rispondere
"Che lettere?" oppure "Di che stai parlando."Invece no, ho risposto banalmente "No."
"Bugiarda, non mentire. Le hai lette?" Si avvicina verso di me facendomi indietreggiare.
"Rispondi!" Urla continuando a venirmi incontro."Le ho lette, ma non di proposito." Lui si gira verso il muro, tirando un pugno così forte da riuscire a sconticarsi le nocche della mano.
"Mi dispiace, io son-" Lui, nuovamente, mi blocca.
"Stai zitta." Mi sorpassa e va verso l'armadio.
Prende una maglietta e la indossa, poi a passo spedito va verso la porta.
"Cosa stai facendo? È il tuo compleanno." Cerco di farlo ragionare, mentre lo rincorro per tutto il soggiorno.
"Non cercarmi." Esce sbattendo la porta.
Inutile dire che, anche se mi immaginavo che si sarebbe incazzato, non mi aspettavo che ne facesse una discussione così grande.
Mi vado a lavare, preparando un bagno caldo e nel mentre continuo a pensare ai motivi del perché gli abbia dato fastidio il mio gesto.
Posso accettare la sua sfuriata se si parla di privacy, anche io mi sarei arrabbiata, ma ne avrei parlato con lui non sarei scappata.
Mi immergo nell'acqua calda che profuma di vaniglia e ne approfitto per rilassarmi un poco e lasciarmi alle spalle questa discussione.
Sicuramente tornerà tra un paio di ore, si è solamente innervosito un po'. Per cui è il caso che io mi sbrigi e inizi a preparare la torta.
Una volta finito il bagno mi vesto con una tuta e delle bellissime ciabatte di Chris.
Successivamente cerco su internet vari tutorial per come preparare una torta di compleanno al cioccolato...
Devo ammettere che me la immaginavo un'impresa più ardua, invece mi sta risultando abbastanza semplice.
Una finito il pan di spagna mi occupo della glassa, rigorosamente al cioccolato...
Rivesto il pan di spagna con la glassa e metto sopra anche qualche confetto colorato.È pronta.
Per non far sciogliere la classa devo metterla in frigo.
Adesso manca solo Chris.Sono le 5 del pomeriggio e sono sicura che lui adesso tornerà, è solo il tempo di sbollentare la rabbia.
Per cui, per ammazzare il tempo decido di guardare un film, sono convinta che mi farà sentire meno sola.
Ho scelto un film romantico anche se non lo trovo proprio inadatto per il momento.
Passo ogni minuto del film a sperare si sentire la porta aprirsi, ma questo non accade e sono già passate due ore e mezza...sono esattamente le 7.30 del pomeriggio e Chris è ancora fuori.
So che mi ha detto di non cercarlo,ma non riesco. Devo sapere se sta bene.
Lo chiamo.Aspetto con il fiato sospeso tra un squillo e l'altro, prima che il telefono stacchi da solo la chiamata.
Forse è sulla moto, magari sta già tornando...
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Un regalo dal destino
Teen Fiction[COMPLETA✅, DA REVISIONARE] Questo libro racconta una storia. Una storia che ha tante interpretazioni diverse, in cui al contempo sono trattati temi che si incastrano tra loro, come l'amore, il tradimento, l'amicizia, i segreti. Infatti, tra tutti q...