54-"Non cerco la tua protezione..."

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Lui mi guarda, ma subito dopo, come se fosse uscito da una sorta di trance, mi sorride ed alza spalle.

"Non la conosco." mi guarda negli occhi, e ad essere sincera mi sembra anche abbastanza onesto.

"Allora perché ti guardava in quel modo?" insisto.

"Non lo so, principessa. Non ci fare caso", mi stringe una guancia e poi mi posa in bacio sulle labbra.

"Vado in bagno", aggiunge andando verso la stanza.

Dai passi sembrava nervoso... mi giro intorno un po' spaesata e noto per terra un orecchino.
Non è mio, sarà di quella ragazza.

Lo prendo da terra e decido di dirigermi fuori dalla nostra stanza per cercarla...

Chissà perché ha reagito in quel modo.

Ha detto di essere della stanza accanto, ma c'è solo una stanza di fianco alla nostra, siamo alla fine del corridoio, per cui busso all'unica porta disponibile...

Scelta giusta, la ragazza infatti si presenta davanti la porta, con una espressione alquanto scossa, che subito cambia non appena le sventolo davanti la faccia l'orecchino a pendolo.

"Grazie mille, lo stavo cercando.", lo prende dalle mie mani, e dopo pochi secondi di silenzio imbarazzante decido di sbloccare la situazione...

"Io sono Sophie" Le porgo la mano.

Lei fa un mezzo sorriso e ricambia prontamente la stretta di mano, ma senza presentarsi.

Aspetto che lei mi dica il suo nome, ma nel frattempo Chris esce dalla stanza e mi raggiunge, creando nuovamente la stessa scena imbarazzante di poc'anzi, lui che la guarda e lei che guarda lui.

"Che sta succedendo?" Domando, rivolgendomi ad entrambi e mandando al diavolo le buone maniere nei confronti dell'estranea.

La mia voce risveglia Chris dal trance in cui era nuovamente entrato alla vista di quella ragazza.

"Non ti ho visto in stanza e sono venuto a cercarti", si giustifica poi ritirandosi in stanza, senza riguardare la figura ignota davanti a me.

Lui si chiude in stanza e lei ritorna di nuovo a guardarmi con uno sguardo spaesato, forse più di prima.

"Va bene, non vuoi presentarti. Io, comunque, volevo solo gentile..." Mi giustifico poi avviandomi verso la mia camera.

Mi ha stancata questo alone di mistero. Sia da parte sua, che da parte di Christian.

"Scusami, puoi chiamarmi Juls", fa una breve pausa, quasi stranendosi di quello che ha appena detto, poi continua:"Il mio nome completo è Juliette, ma mi sembra troppo formale. Tu... chiamami solo Juls." Mi avvio di nuovo verso di lei.

"Piacere", le porgo la mano.

Lei per tutta risposta la stringe, e dopo un cordiale saluto sia io che lei ci chiudiamo nelle nostre camere.

Che ragazza strana, non penso avrò mai l'opportunità di conoscerla realmente, io e Chris saremo troppo occupati in questi giorni.

Rientro in camera e sento Chris parlare con al telefono.

"Lo so che è strano, ma ti giuro che è così." Urla a denti stretti. Cosa è strano?

"Ryan, non ti mentirei mai su una cosa del genere. Lo sai." Insiste. Di che sta parlando? Per di più con Ryan. Non si sentivano da settimane ormai...

Non dovrei origliare, ma non riesco a farne a meno. L'ho visto turbato già da prima, ma adesso è proprio sconvolto.

"Non puoi venire qui, Sophie si insospettirebbe troppo, e penso ci rimarrebbe anche un po' male. Doveva essere una vacanza romantica." Dice usando un tono rassegnato, come se ormai sapesse che la vacanza sta andando male, è appena iniziata...

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